Birdman: come recuperare la vena artistica?

About the Author: Alessia

Published On: 26 Febbraio 2015

Tempo stimato per la lettura: 2,3 minuti

 

Trionfa Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) agli Oscar 2015, vittoria sicuramente già annunciata per questo grande film, diretto da Alejandro Gonzales Inarritu con attori del calibro di Michael keaton, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts, solo per nominarne alcuni.
Il film racconta dell’attore Riggan Thompson che era una celebrità, avendo interpretato il supereroe Birdman ma che ora, sconfortato e in decadenza, prova a mettere in piedi uno spettacolo teatrale a Brodway, fra mille difficoltà personali e professionali…
Un film che ruota intorno al disagio di questo protagonista, che si interroga su se stesso e su quello che sarà il suo futuro. In un disperato flashback sul suo passato, attraverso una “eroica disperazione”.
Un film premiato con il massimo riconoscimento, l’Oscar appunto, alla regia, grazie anche al virtuosismo tecnico nell’uso della macchina da presa come nei dialoghi; un viaggio interiore, in una lotta costante tra l’immagine che ha di se stesso e quello che veramente è.
Birdman è stato girato in trenta giorni interamente a New York. Le riprese sono state effettuate per lo più in un vero teatro a Broadway, il St. James sulla 44esima Strada, nel cuore di Time Square.
È realizzato come un unico piano sequenza, gli attori si avvicendano, stanza dopo stanza. Ogni giorno è stato girato come un’unica scena, in continuità, allo stesso modo che a teatro.
Nel protagonista la voce interiore e suadente del suo Birdman, lo distrae, lo lusinga, lo conduce lontano dalla realtà, lo acceca.
Prendo spunto da questo film per proporre delle riflessioni.
Cosa succede a un attore quando non ha più la verve di un tempo? Cosa succede a un artista quando si trova a corto di idee e vede davanti a sé il vuoto? O ad uno scrittore, in balia del maledetto foglio bianco (anche virtuale)?
L’ispirazione è un momento di particolare tensione interiore. Quando ci si accinge a creare, e manca questa partenza, questo “stato di grazia” ci si sente impotenti. Si parte da un’idea, che poi però va messa in pratica. E chi scrive o disegna o interpreta, sa bene che questo passaggio, dall’idea all’atto compiuto è difficile, spesse volte l’idea è brillante ma mettendola in pratica, risulta insoddisfacente.
Come nel nostro protagonista, che nutrito di quell’idea, quel personaggio così famoso da dargli notorietà e fama, a un certo punto svanisce.
Come recuperare la propria vena artistica? Avendo curiosità della vita, forse. Avendo la stessa “fame”, come dice qualcuno. Anche se a volte ti senti niente, e tutto intorno è migliore rispetto a quello che fai tu.

Articoli recenti

condividi su

GAP #SpringIsWeird Instagram TInderLa nuova campagna pubblicitaria #SpringIsWeird di GAP su Tinder e Instagram
TheDress IchnusaTheDress e il real-time marketing
SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO

Related Posts

Birdman: come recuperare la vena artistica?

Published On: 26 Febbraio 2015

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

 

Trionfa Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) agli Oscar 2015, vittoria sicuramente già annunciata per questo grande film, diretto da Alejandro Gonzales Inarritu con attori del calibro di Michael keaton, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts, solo per nominarne alcuni.
Il film racconta dell’attore Riggan Thompson che era una celebrità, avendo interpretato il supereroe Birdman ma che ora, sconfortato e in decadenza, prova a mettere in piedi uno spettacolo teatrale a Brodway, fra mille difficoltà personali e professionali…
Un film che ruota intorno al disagio di questo protagonista, che si interroga su se stesso e su quello che sarà il suo futuro. In un disperato flashback sul suo passato, attraverso una “eroica disperazione”.
Un film premiato con il massimo riconoscimento, l’Oscar appunto, alla regia, grazie anche al virtuosismo tecnico nell’uso della macchina da presa come nei dialoghi; un viaggio interiore, in una lotta costante tra l’immagine che ha di se stesso e quello che veramente è.
Birdman è stato girato in trenta giorni interamente a New York. Le riprese sono state effettuate per lo più in un vero teatro a Broadway, il St. James sulla 44esima Strada, nel cuore di Time Square.
È realizzato come un unico piano sequenza, gli attori si avvicendano, stanza dopo stanza. Ogni giorno è stato girato come un’unica scena, in continuità, allo stesso modo che a teatro.
Nel protagonista la voce interiore e suadente del suo Birdman, lo distrae, lo lusinga, lo conduce lontano dalla realtà, lo acceca.
Prendo spunto da questo film per proporre delle riflessioni.
Cosa succede a un attore quando non ha più la verve di un tempo? Cosa succede a un artista quando si trova a corto di idee e vede davanti a sé il vuoto? O ad uno scrittore, in balia del maledetto foglio bianco (anche virtuale)?
L’ispirazione è un momento di particolare tensione interiore. Quando ci si accinge a creare, e manca questa partenza, questo “stato di grazia” ci si sente impotenti. Si parte da un’idea, che poi però va messa in pratica. E chi scrive o disegna o interpreta, sa bene che questo passaggio, dall’idea all’atto compiuto è difficile, spesse volte l’idea è brillante ma mettendola in pratica, risulta insoddisfacente.
Come nel nostro protagonista, che nutrito di quell’idea, quel personaggio così famoso da dargli notorietà e fama, a un certo punto svanisce.
Come recuperare la propria vena artistica? Avendo curiosità della vita, forse. Avendo la stessa “fame”, come dice qualcuno. Anche se a volte ti senti niente, e tutto intorno è migliore rispetto a quello che fai tu.

SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO