La designer di gioielli Roberta Giosi si racconta: “La creatività è dare forma alla materia”

About the Author: Alessia

Published On: 16 Marzo 2019

Tempo stimato per la lettura: 1,9 minuti

Roberta Giosi è una delle finaliste della Biennale MArteLive e ha riposto alle nostre domande su ViviCreativo.

Raccontaci un po’ di te: quando hai cominciato a lavorare nel campo artistico, perché hai iniziato?
L’oreficeria è sempre stata la mia passione sin dai tempi dell’adolescenza, purtroppo nell’indecisione della superiore ho scelto la scuola professionale di stilista di moda. Lì ho cominciato ad interessarmi all’intreccio come tecnica base per la creazione di accessori, abbigliamento, e tutto ciò che ruotava intorno a questo mondo meraviglioso. Dopo due corsi regionali su tutte le varie tecniche di intreccio, ne ho fatto la mia ragione di vita, lavorando tra Roma e il Friuli Venezia Giulia. Ma come si dice…il primo amore non si scorda mai, e dopo un corso di cesellatura ho cominciato a riavvicinarmi al mondo dei metalli, contaminando le varie tecniche di intreccio. Dopo altri due corsi di micromodellazione in cera sono riuscita finalmente a imboccare quella strada che avrei voluto intraprendere tanti anni fa, e che mi ha portato ad essere quella che oggi sono, una designer di gioielli.

Cosa significa per te “avere creatività”?
Per creatività io intendo dare forma alla materia, concetto che esprimo dall’intrecciare rami di salice creando un cesto, fino alla modellazione della cera persa che poi diventerà un gioiello.

“Il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi, con tutto quel che ne consegue di felicità di esprimersi e di giocare con la fantasia,e  alla portata di tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo”. Gianni Rodari

Come è stata l’esperienza con MArteLive?
La Biennale con MarteLive è stata una bellissima esperienza con un risultato inaspettato, che l’ha resa ancora più gratificante.

Sei tra i primi finalisti della prossima Biennale, quali sono le tue aspettative?
Grazie alla visibilità che è derivata dalla Biennale MArteLive, nell’immediato futuro, spero di crescere professionalmente come artigiana in questo settore coronando il sogno di sempre.

Cosa farai domani – progetti per il futuro…
Per il futuro vorrei sperimentare nuove tecniche unendo le mie due grandi passioni di tessitura e l’oreficeria, che sono due delle più antiche forme di artigianato nella storia dell’uomo.

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Published On: 16 Marzo 2019

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 6 minuti

Roberta Giosi è una delle finaliste della Biennale MArteLive e ha riposto alle nostre domande su ViviCreativo.

Raccontaci un po’ di te: quando hai cominciato a lavorare nel campo artistico, perché hai iniziato?
L’oreficeria è sempre stata la mia passione sin dai tempi dell’adolescenza, purtroppo nell’indecisione della superiore ho scelto la scuola professionale di stilista di moda. Lì ho cominciato ad interessarmi all’intreccio come tecnica base per la creazione di accessori, abbigliamento, e tutto ciò che ruotava intorno a questo mondo meraviglioso. Dopo due corsi regionali su tutte le varie tecniche di intreccio, ne ho fatto la mia ragione di vita, lavorando tra Roma e il Friuli Venezia Giulia. Ma come si dice…il primo amore non si scorda mai, e dopo un corso di cesellatura ho cominciato a riavvicinarmi al mondo dei metalli, contaminando le varie tecniche di intreccio. Dopo altri due corsi di micromodellazione in cera sono riuscita finalmente a imboccare quella strada che avrei voluto intraprendere tanti anni fa, e che mi ha portato ad essere quella che oggi sono, una designer di gioielli.

Cosa significa per te “avere creatività”?
Per creatività io intendo dare forma alla materia, concetto che esprimo dall’intrecciare rami di salice creando un cesto, fino alla modellazione della cera persa che poi diventerà un gioiello.

“Il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi, con tutto quel che ne consegue di felicità di esprimersi e di giocare con la fantasia,e  alla portata di tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo”. Gianni Rodari

Come è stata l’esperienza con MArteLive?
La Biennale con MarteLive è stata una bellissima esperienza con un risultato inaspettato, che l’ha resa ancora più gratificante.

Sei tra i primi finalisti della prossima Biennale, quali sono le tue aspettative?
Grazie alla visibilità che è derivata dalla Biennale MArteLive, nell’immediato futuro, spero di crescere professionalmente come artigiana in questo settore coronando il sogno di sempre.

Cosa farai domani – progetti per il futuro…
Per il futuro vorrei sperimentare nuove tecniche unendo le mie due grandi passioni di tessitura e l’oreficeria, che sono due delle più antiche forme di artigianato nella storia dell’uomo.

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