Fotografia: Luci di creatività tra presente e passato

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 22 Dicembre 2014

Tempo stimato per la lettura: 7,5 minuti

I 10 fotografi più creativi di sempre scelti da ViviCreativo

Immaginare, pensare, osservare e…scattare!
Anche la fotografia come la maggior parte delle espressioni artistiche, è in continua evoluzione.
Una storia affascinante che va dal dagherotipo al selfie. E anche nella fotografia è presente il genio.

L’arte può vantare Michelangelo e Marcelle Duchamp, la musica mozart e John Coltrane, e la fotografia? #vivicreativo
ha selezionato 10 fotografi geniali e creativi che si sono interfacciati dal passato ad oggi.


Henri Cartier Bresson (Francia 1908 – 2004)

Henri Cartier Bresson, le Gambe di Martine 1967

Henri Cartier
Bresson

Spesso il genio si manifesta all’improvviso con la nascita di passioni che non avevamo neanche preso in
considerazione. E’ quello che è successo a Cartier Bresson.
Inizialmente non voleva saperne di fotografia, fino al giorno in cui una lampadina si è accesa ed una Leica si è
attivata. Era il 1932, da quel momento il mondo ha ricevuto un dono: una mente fotografica eccelsa.
“L’occhiodel secolo” così veniva chiamato, in quanto testimone di alcuni tra i più importanti accadimenti della storia.
Surrealista, comunista, cinematografico, pioniere del fotogiornalismo.


Steve McCurry (Usa – 1950)

Steve McCurry, Rajasthan, India, 2010

Steve McCurry

Coraggio, curiosità, sensibilità, sono requisiti importanti per un creativo, sono gli aggettivi che meglio descrivono
un fotografo straordinario come Steve McCurry.
Un fotografo che ha imparato a guardare ed aspettare la vita: “Se sai aspettare”, disse, “le persone si dimenticano
della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto.”
Se pensiamo ad un uomo di Philadelphia, travestito da pakistano/afgano che trasporta rotoli di pellicola cuciti tra
i vestiti per far vedere al mondo cosa succede in quei paesi in guerra, beh pensiamo ad un “eroe” o almeno una delle
persone più coraggiose di cui abbiamo sentito parlare.
In McCurry la creatività è coraggio, si specchia negli occhi del prossimo, li racconta, li vive.
“La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l’anima più genuina, in
cui l’esperienza s’imprime sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un
contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana. Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e
della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell’essere estraneo si
mescola alla gioia della familiarità”. Lui è il fotografo dei volti e dei colori, uno dei fotografi più premiati. La
sua “ragazza afgana” dal 1985 ad oggi rimarrà una delle foto più belle mai scattate.


Sebastiao Salgado (Brasile – 1944)

Sebastiao Salgado

Sebastiao Salgado

Creatività e solidarietà. Per Salgado la fotografia umanitaria e sociale è una missione di vita. Dedica mesi se non
anni ad approfondire temi scottanti immortalandoli nell’obiettivo. Lo fa con uno stile unico, con un’attenzione ai
contrasti cromatici e alla resa finale. Le sue foto sono perfette. Ritraggono situazioni a limite, diritti dei
lavoratori, povertà, effetti distruttivi dell’economia di mercato sui paesi in via di sviluppo. Semplicemente
geniale il modo di conciliare i suoi studi economico/statistici alla fotografia, denunciando attraverso di essa, le
profonde imperfezioni ed ingiustizie esistenti in quell’abisso chiamato mercato.


Stanley Kubric (USA 1928 – 1999)

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick

Sicuramente conosciuto al mondo come genio cinematografico, Stanley Kubrick è sempre stato affascinato dalla
fotografia sin da piccolo. A 13 anni riceve in dono la sua prima macchina fotografica e nel 1945 la sua carriera
inizia proprio da una foto venduta per la rivista look. Il suo genio espresso al massimo nei suoi film, si riflette
anche nelle opere fotografiche: cinematografiche, poetiche, folli, sognanti.


Gyula Halász – Brassai (Ungheria 1889 – 1984)

Brassai, Paris

Brassai

Con il suo quasi “secolo di vita” Brassai è il fotografo di Parigi e degli artisti tra i più importanti del 900. La
sua attenzione fotografica della città è stata assoluta: la amò di notte, bagnata dalla pioggia, ne amò i giardini,
il lungosenna, le strade senza tempo gli antichi quartieri e le sue intellettuali e nobili vite. Da Picasso a Dalì,
da Matisse a Giacometti. Fu chiamato “l’occhio di Parigi” vinse parecchi premi, tra cui la legion d’onore nel 1974.


Miroslav Tichy (Ungheria 1889 – 1984)

Miroslav Tichy

Miroslav Tichy

“Prima di tutto è necessario avere una macchina fotografica scadente” e “Se vuoi essere famoso, è necessario fare
qualcosa peggio di chiunque altro al mondo” Questa la filosofia di Miroslav, un creativo vero, una persona che
durante il regime comunista venne dichiarata dissidente e decise così di vagabondare per le strade di Kyjov. La cosa
geniale è che con macchine fotografiche completamente auto-costruite ha fotografato circa 25 anni di vita. Le sue
donne non immaginavano che quella macchinetta “gioco” fotografasse davvero, per cui erano completamente ignare di
essere state immortalate attraverso il suo obiettivo. Lo scoprì il critico d’arte Harald Szeemann nel 2000. Nel 2004
espone alla biennale di arte contemporanea di Siviglia e nei musei di tutto il mondo.


Robert Mapplethorpe (USA 1946 – 1989)

Genio e sregolatezza, bellezza e dannazione. Tutto questo è Robert Mapplethorpe. Un artista che colpisce al cuore. In
un America “woodstockiana” in pieno stravolgimento socio-culturale, Mapplethorpe è sfrontato, famoso, bello e
dannato, succhia il midollo della vita e attraverso le sue foto, i suoi straordinari ritratti lo esprime, con
genialità e perfezione artistica.
Nelle sue foto Patti Smith, moglie, compagna e amica, Andy Warhol, fiori meravigliosi, volti più o meno noti, e poi
l’omosessualità e il sadomaso espliciti, a limite tra pornografia e arte, scandalizzando ed emozionando nel medesimo
tempo.Patti Smith: “Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un
sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo. Aprì gli occhi e mi sorrise. “Sei già
tornata?” Poi si riaddormentò. L’ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce,
che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta”. Tratto da
Just Kids.La Fondazione Robert Mapplethorpe si occupa di gestire il suo patrimonio e di promuovere la fotografia e
la lotta contro l’ Aids. Robert fu un anticipatore, un genio che maggiormente influenza le generazioni di fotografi
dagli anni novanta in poi.


Masao Yamamoto (Giappone 1957)

Masao Yamamoto

Masao Yamamoto

Osservare con occhi diversi, questo il concetto espresso da Yamamoto Masao. Sperimentazione, studio, manualità
intervengono nella resa fotografica dando vita ad un risultato davvero disarmante. Opere piccole per piccoli
soggetti di vita quotidiana che normalmente dai più non vengono nemmeno notati. Contrasto cromatico e gusto retrò.
Con le sue quattro serie principali cerca di far trasparire la sua prospettiva personale in cui emerge il rapporto
armonico tra uomo e natura. Volutamente di piccole dimensioni, lo scopo è quello di conferire alle foto la valenza
di piccoli oggetti da tenere tra le mani.


Jodi Cobb (Usa)

Jodi Cobb

Jodi Cobb

La prima fotogiornalista, l’unica fotografa del National Geographic nel 1977, una dei primi fotografi ad andare in
Cina dopo la riapertura all’occidente, la prima donna ad essere nominata White House Photographer of the Year.
Forte, determinata, a dodici anni aveva già girato il mondo due volte. 60 paesi diversi, alla ricerca del lato
umano. Ha fotografato mondi segreti, in Arabia Saudita, in America Latina, e in Giappone ritraendo la vita segreta
delle Geishe (da cui il libro Geisha: The Life, The Voices, The Art). Una vita emozionante, avvincente, ricca di
storie di volti e paesaggi. Cittadina del mondo, Jodi ritrae il mondo e le sue meravigliose diversità.


Maurizio Galimberti (Italia 1956)

Maurizio Galimberti

Maurizio Galimberti

Prendi un ingegnere, un fotografo e un genio e ottieni Maurizio Galimberti. Genio della Polaroid unita alla
“(s)composizione”, le sue opere fotografiche sono sconvolgenti.
Dei veri e propri giochi percettivi. Ritratti, paesaggi, oggetti, diventano delle composizioni quasi
architettoniche, modulari, ma allo stesso tempo cariche di energia, di gioco di percezioni.
Un genio Italiano che ha ritratto innumerevoli celebrità restituendole al pubblico in modo del tutto originale. Non
poteva assolutamente mancare nella nostra classifica.

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Published On: 22 Dicembre 2014

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 22 minuti

I 10 fotografi più creativi di sempre scelti da ViviCreativo

Immaginare, pensare, osservare e…scattare!
Anche la fotografia come la maggior parte delle espressioni artistiche, è in continua evoluzione.
Una storia affascinante che va dal dagherotipo al selfie. E anche nella fotografia è presente il genio.

L’arte può vantare Michelangelo e Marcelle Duchamp, la musica mozart e John Coltrane, e la fotografia? #vivicreativo
ha selezionato 10 fotografi geniali e creativi che si sono interfacciati dal passato ad oggi.


Henri Cartier Bresson (Francia 1908 – 2004)

Henri Cartier Bresson, le Gambe di Martine 1967

Henri Cartier
Bresson

Spesso il genio si manifesta all’improvviso con la nascita di passioni che non avevamo neanche preso in
considerazione. E’ quello che è successo a Cartier Bresson.
Inizialmente non voleva saperne di fotografia, fino al giorno in cui una lampadina si è accesa ed una Leica si è
attivata. Era il 1932, da quel momento il mondo ha ricevuto un dono: una mente fotografica eccelsa.
“L’occhiodel secolo” così veniva chiamato, in quanto testimone di alcuni tra i più importanti accadimenti della storia.
Surrealista, comunista, cinematografico, pioniere del fotogiornalismo.


Steve McCurry (Usa – 1950)

Steve McCurry, Rajasthan, India, 2010

Steve McCurry

Coraggio, curiosità, sensibilità, sono requisiti importanti per un creativo, sono gli aggettivi che meglio descrivono
un fotografo straordinario come Steve McCurry.
Un fotografo che ha imparato a guardare ed aspettare la vita: “Se sai aspettare”, disse, “le persone si dimenticano
della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto.”
Se pensiamo ad un uomo di Philadelphia, travestito da pakistano/afgano che trasporta rotoli di pellicola cuciti tra
i vestiti per far vedere al mondo cosa succede in quei paesi in guerra, beh pensiamo ad un “eroe” o almeno una delle
persone più coraggiose di cui abbiamo sentito parlare.
In McCurry la creatività è coraggio, si specchia negli occhi del prossimo, li racconta, li vive.
“La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l’anima più genuina, in
cui l’esperienza s’imprime sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un
contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana. Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e
della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell’essere estraneo si
mescola alla gioia della familiarità”. Lui è il fotografo dei volti e dei colori, uno dei fotografi più premiati. La
sua “ragazza afgana” dal 1985 ad oggi rimarrà una delle foto più belle mai scattate.


Sebastiao Salgado (Brasile – 1944)

Sebastiao Salgado

Sebastiao Salgado

Creatività e solidarietà. Per Salgado la fotografia umanitaria e sociale è una missione di vita. Dedica mesi se non
anni ad approfondire temi scottanti immortalandoli nell’obiettivo. Lo fa con uno stile unico, con un’attenzione ai
contrasti cromatici e alla resa finale. Le sue foto sono perfette. Ritraggono situazioni a limite, diritti dei
lavoratori, povertà, effetti distruttivi dell’economia di mercato sui paesi in via di sviluppo. Semplicemente
geniale il modo di conciliare i suoi studi economico/statistici alla fotografia, denunciando attraverso di essa, le
profonde imperfezioni ed ingiustizie esistenti in quell’abisso chiamato mercato.


Stanley Kubric (USA 1928 – 1999)

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick

Sicuramente conosciuto al mondo come genio cinematografico, Stanley Kubrick è sempre stato affascinato dalla
fotografia sin da piccolo. A 13 anni riceve in dono la sua prima macchina fotografica e nel 1945 la sua carriera
inizia proprio da una foto venduta per la rivista look. Il suo genio espresso al massimo nei suoi film, si riflette
anche nelle opere fotografiche: cinematografiche, poetiche, folli, sognanti.


Gyula Halász – Brassai (Ungheria 1889 – 1984)

Brassai, Paris

Brassai

Con il suo quasi “secolo di vita” Brassai è il fotografo di Parigi e degli artisti tra i più importanti del 900. La
sua attenzione fotografica della città è stata assoluta: la amò di notte, bagnata dalla pioggia, ne amò i giardini,
il lungosenna, le strade senza tempo gli antichi quartieri e le sue intellettuali e nobili vite. Da Picasso a Dalì,
da Matisse a Giacometti. Fu chiamato “l’occhio di Parigi” vinse parecchi premi, tra cui la legion d’onore nel 1974.


Miroslav Tichy (Ungheria 1889 – 1984)

Miroslav Tichy

Miroslav Tichy

“Prima di tutto è necessario avere una macchina fotografica scadente” e “Se vuoi essere famoso, è necessario fare
qualcosa peggio di chiunque altro al mondo” Questa la filosofia di Miroslav, un creativo vero, una persona che
durante il regime comunista venne dichiarata dissidente e decise così di vagabondare per le strade di Kyjov. La cosa
geniale è che con macchine fotografiche completamente auto-costruite ha fotografato circa 25 anni di vita. Le sue
donne non immaginavano che quella macchinetta “gioco” fotografasse davvero, per cui erano completamente ignare di
essere state immortalate attraverso il suo obiettivo. Lo scoprì il critico d’arte Harald Szeemann nel 2000. Nel 2004
espone alla biennale di arte contemporanea di Siviglia e nei musei di tutto il mondo.


Robert Mapplethorpe (USA 1946 – 1989)

Genio e sregolatezza, bellezza e dannazione. Tutto questo è Robert Mapplethorpe. Un artista che colpisce al cuore. In
un America “woodstockiana” in pieno stravolgimento socio-culturale, Mapplethorpe è sfrontato, famoso, bello e
dannato, succhia il midollo della vita e attraverso le sue foto, i suoi straordinari ritratti lo esprime, con
genialità e perfezione artistica.
Nelle sue foto Patti Smith, moglie, compagna e amica, Andy Warhol, fiori meravigliosi, volti più o meno noti, e poi
l’omosessualità e il sadomaso espliciti, a limite tra pornografia e arte, scandalizzando ed emozionando nel medesimo
tempo.Patti Smith: “Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un
sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo. Aprì gli occhi e mi sorrise. “Sei già
tornata?” Poi si riaddormentò. L’ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce,
che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta”. Tratto da
Just Kids.La Fondazione Robert Mapplethorpe si occupa di gestire il suo patrimonio e di promuovere la fotografia e
la lotta contro l’ Aids. Robert fu un anticipatore, un genio che maggiormente influenza le generazioni di fotografi
dagli anni novanta in poi.


Masao Yamamoto (Giappone 1957)

Masao Yamamoto

Masao Yamamoto

Osservare con occhi diversi, questo il concetto espresso da Yamamoto Masao. Sperimentazione, studio, manualità
intervengono nella resa fotografica dando vita ad un risultato davvero disarmante. Opere piccole per piccoli
soggetti di vita quotidiana che normalmente dai più non vengono nemmeno notati. Contrasto cromatico e gusto retrò.
Con le sue quattro serie principali cerca di far trasparire la sua prospettiva personale in cui emerge il rapporto
armonico tra uomo e natura. Volutamente di piccole dimensioni, lo scopo è quello di conferire alle foto la valenza
di piccoli oggetti da tenere tra le mani.


Jodi Cobb (Usa)

Jodi Cobb

Jodi Cobb

La prima fotogiornalista, l’unica fotografa del National Geographic nel 1977, una dei primi fotografi ad andare in
Cina dopo la riapertura all’occidente, la prima donna ad essere nominata White House Photographer of the Year.
Forte, determinata, a dodici anni aveva già girato il mondo due volte. 60 paesi diversi, alla ricerca del lato
umano. Ha fotografato mondi segreti, in Arabia Saudita, in America Latina, e in Giappone ritraendo la vita segreta
delle Geishe (da cui il libro Geisha: The Life, The Voices, The Art). Una vita emozionante, avvincente, ricca di
storie di volti e paesaggi. Cittadina del mondo, Jodi ritrae il mondo e le sue meravigliose diversità.


Maurizio Galimberti (Italia 1956)

Maurizio Galimberti

Maurizio Galimberti

Prendi un ingegnere, un fotografo e un genio e ottieni Maurizio Galimberti. Genio della Polaroid unita alla
“(s)composizione”, le sue opere fotografiche sono sconvolgenti.
Dei veri e propri giochi percettivi. Ritratti, paesaggi, oggetti, diventano delle composizioni quasi
architettoniche, modulari, ma allo stesso tempo cariche di energia, di gioco di percezioni.
Un genio Italiano che ha ritratto innumerevoli celebrità restituendole al pubblico in modo del tutto originale. Non
poteva assolutamente mancare nella nostra classifica.

SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO