Un racconto lungo un viaggio: l’arte visionaria di Andrea Lelario

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 14 Giugno 2025

Tempo stimato per la lettura: 3 minuti

Nell’estate romana del 2025, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea si trasforma – dal 17 giugno al 21 settembre 2025 – in un varco tra dimensioni, dove il segno, la memoria e il sogno si intrecciano in un racconto senza tempo. Un racconto lungo un viaggio, la personale di Andrea Lelario a cura di Nicoletta Provenzano, è un’esperienza immersiva che sfida i confini tra coscienza e inconscio.

Un viaggio nell’anima: il segno come linguaggio

Andrea Lelario, artista romano classe 1965, esplora da anni il potere evocativo del segno attraverso tecniche come il disegno, l’incisione, la fotoincisione e la grafite. La sua ricerca si nutre di archetipi junghiani, paesaggi immaginari e visioni oniriche, creando un linguaggio estetico che fonde l’intimità dell’anima con l’infinito del cosmo. Nicoletta Provenzano, curatrice della mostra, descrive l’opera di Lelario come un’“immaginazione onirica e un’elegia cosmica”, un viaggio che attraversa le profondità dell’inconscio e le vastità dell’universo.

Il treno come metafora dell’esistenza

Elemento centrale dell’esposizione sono due modellini di treni in scala 1:87, simboli di un pensiero in movimento e di una filosofia nomade. I treni attraversano paesaggi mentali disseminati di linee vibranti e filamenti segnici, rappresentando l’alter ego dell’anima in viaggio tra luoghi e identità. Questa allegoria del destino invita lo spettatore a riflettere sul continuo attraversamento tra il reale e il possibile, tra il conosciuto e l’ignoto.

I taccuini: finestre sull’inconscio

Al cuore della mostra si trovano tre taccuini, veri e propri diari visivi in cui Lelario traccia con penna fine micron 003 su carta Moleskine circa seicento disegni. Queste opere minute, che spaziano da forme antropomorfe a strutture astratte, offrono uno spunto per riflettere sul rapporto tra micro e macrocosmo, tra realtà e immaginazione. Le annotazioni musicali e le citazioni letterarie, da Dante a Jung, arricchiscono ulteriormente questo universo simbolico.

Un allestimento che dialoga con lo spazio

La Galleria Nazionale diventa un ambiente che amplifica la poetica di Lelario. Le opere su carta, le matrici in rame e i taccuini si integrano in un percorso che invita lo spettatore a un viaggio sensoriale e intellettuale. Le linee sottili e ramificate, le trame dei tratteggi e le sovrapposizioni di piani creano un’atmosfera rarefatta, dove l’arte diventa un mezzo per esplorare l’invisibile e l’inconscio.

Un riconoscimento alla ricerca artistica

Un racconto lungo un viaggio non è semplicemente una mostra: è l’approdo, poetico e silenzioso, di una ricerca interiore che Andrea Lelario conduce da anni con ostinata delicatezza. È un’ode visiva alla memoria, un atlante dell’inconscio tracciato con la precisione di un alchimista del segno. L’ingresso di due taccuini dell’artista nella collezione permanente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea sancisce non solo un traguardo, ma il riconoscimento di una pratica artistica capace di trasformare l’intimità in patrimonio collettivo, la carta in luogo di rivelazione.

Più che un’esposizione, è un invito discreto e potente a salire a bordo di un viaggio senza geografie certe, dove ogni tratto, ogni incisione, diventa bussola per orientarsi tra psiche e cosmo. Per chi cerca nell’arte non solo la forma, ma la vertigine del pensiero e la carezza del sogno, questa mostra è una soglia da attraversare: un’esperienza che parla sottovoce, ma arriva lontano.

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About the Author: Cristina Biordi

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Nell’estate romana del 2025, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea si trasforma – dal 17 giugno al 21 settembre 2025 – in un varco tra dimensioni, dove il segno, la memoria e il sogno si intrecciano in un racconto senza tempo. Un racconto lungo un viaggio, la personale di Andrea Lelario a cura di Nicoletta Provenzano, è un’esperienza immersiva che sfida i confini tra coscienza e inconscio.

Un viaggio nell’anima: il segno come linguaggio

Andrea Lelario, artista romano classe 1965, esplora da anni il potere evocativo del segno attraverso tecniche come il disegno, l’incisione, la fotoincisione e la grafite. La sua ricerca si nutre di archetipi junghiani, paesaggi immaginari e visioni oniriche, creando un linguaggio estetico che fonde l’intimità dell’anima con l’infinito del cosmo. Nicoletta Provenzano, curatrice della mostra, descrive l’opera di Lelario come un’“immaginazione onirica e un’elegia cosmica”, un viaggio che attraversa le profondità dell’inconscio e le vastità dell’universo.

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Elemento centrale dell’esposizione sono due modellini di treni in scala 1:87, simboli di un pensiero in movimento e di una filosofia nomade. I treni attraversano paesaggi mentali disseminati di linee vibranti e filamenti segnici, rappresentando l’alter ego dell’anima in viaggio tra luoghi e identità. Questa allegoria del destino invita lo spettatore a riflettere sul continuo attraversamento tra il reale e il possibile, tra il conosciuto e l’ignoto.

I taccuini: finestre sull’inconscio

Al cuore della mostra si trovano tre taccuini, veri e propri diari visivi in cui Lelario traccia con penna fine micron 003 su carta Moleskine circa seicento disegni. Queste opere minute, che spaziano da forme antropomorfe a strutture astratte, offrono uno spunto per riflettere sul rapporto tra micro e macrocosmo, tra realtà e immaginazione. Le annotazioni musicali e le citazioni letterarie, da Dante a Jung, arricchiscono ulteriormente questo universo simbolico.

Un allestimento che dialoga con lo spazio

La Galleria Nazionale diventa un ambiente che amplifica la poetica di Lelario. Le opere su carta, le matrici in rame e i taccuini si integrano in un percorso che invita lo spettatore a un viaggio sensoriale e intellettuale. Le linee sottili e ramificate, le trame dei tratteggi e le sovrapposizioni di piani creano un’atmosfera rarefatta, dove l’arte diventa un mezzo per esplorare l’invisibile e l’inconscio.

Un riconoscimento alla ricerca artistica

Un racconto lungo un viaggio non è semplicemente una mostra: è l’approdo, poetico e silenzioso, di una ricerca interiore che Andrea Lelario conduce da anni con ostinata delicatezza. È un’ode visiva alla memoria, un atlante dell’inconscio tracciato con la precisione di un alchimista del segno. L’ingresso di due taccuini dell’artista nella collezione permanente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea sancisce non solo un traguardo, ma il riconoscimento di una pratica artistica capace di trasformare l’intimità in patrimonio collettivo, la carta in luogo di rivelazione.

Più che un’esposizione, è un invito discreto e potente a salire a bordo di un viaggio senza geografie certe, dove ogni tratto, ogni incisione, diventa bussola per orientarsi tra psiche e cosmo. Per chi cerca nell’arte non solo la forma, ma la vertigine del pensiero e la carezza del sogno, questa mostra è una soglia da attraversare: un’esperienza che parla sottovoce, ma arriva lontano.

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