Eva Jospin: tra natura e architettura, una nuova dimensione artistica

Tempo stimato per la lettura: 2,7 minuti
Dal 9 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026, Villa Medici ospita una nuova mostra di Eva Jospin, che si inserisce nella serie Art Club, programma avviato nel 2016 e curato da Pier Paolo Pancotto. L’artista francese, rappresentata dalla celebre Galleria Continua, già nota per le sue installazioni monumentali in cartone e bronzo, presenta una serie di opere che dialogano con l’architettura e l’iconografia del luogo. Le sue creazioni, che includono sculture in bronzo, opere in cartone e ricami con filo di seta, offrono una riflessione profonda sulla natura e sull’ambiente.
Leggi anche : Eva Jospin inganna l’occhio alla Galleria Continua
Un dialogo tra materiali e spazi
Le opere di Jospin si caratterizzano per l’uso di materiali semplici e quotidiani, trasformati in forme complesse e suggestive. Il cartone, ad esempio, viene utilizzato per creare intricate foreste e paesaggi, mentre il bronzo conferisce solidità e permanenza alle sue sculture. I ricami con filo di seta aggiungono una dimensione tattile e intima alle sue opere. Questa combinazione di materiali e tecniche permette all’artista di esplorare temi come la memoria, la natura e la trasformazione.
Un’esperienza immersiva
La mostra invita a un’immersione poetica dove natura e architettura si fondono in un unico paesaggio sensoriale. Le opere di Eva Jospin trasformano Villa Medici in un dialogo continuo tra memoria e contemporaneità, riflettendo sul legame tra l’uomo e l’ambiente.
Dopo la sua prima residenza romana, l’artista torna con un progetto pensato per tre luoghi simbolici: la Gypsothèque, l’ex studio di Balthus e lo Studiolo di Ferdinando de’ Medici, conosciuto anche come “stanza degli uccelli”. Qui presenta sculture in bronzo, cartone e ricamo in filo di seta, insieme ai video Carmontelle (2023) e Forêt (2023), che amplificano l’esperienza immersiva del suo universo immaginifico.
Un percorso artistico consolidato
Eva Jospin ha esposto le sue opere in numerosi musei e gallerie internazionali, tra cui il Museo Fortuny di Venezia, dove ha presentato l’installazione Selva. Le sue opere sono state apprezzate per la loro capacità di trasformare materiali comuni in esperienze sensoriali uniche. La sua partecipazione al Festival di Film di Villa Medici nel settembre 2025, con la presentazione di video inediti, testimonia ulteriormente il suo impegno nell’esplorare diverse forme di espressione artistica.
Leggi anche: Cataloghi d’arte: Eva Jospin. Selva – Eva Marisaldi. Biribisso
Un invito alla riflessione tra passato e presente
La mostra di Eva Jospin a Villa Medici offre un’occasione privilegiata per immergersi nell’universo di un’artista tra le più originali della scena contemporanea. Con materiali umili e tecniche tradizionali, Jospin costruisce paesaggi scultorei che uniscono natura e architettura in un equilibrio poetico, invitando a una riflessione sulla memoria e sullo spazio.
Dopo aver accolto protagonisti come Enzo Cucchi, Nico Vascellari, Adriana Varejão, Cy Twombly, Eva Marisaldi, Giuseppe Penone, Rosa Barba e Guglielmo Castelli (Art Club #38), il ciclo Art Club giunge con Eva Jospin al suo trentanovesimo appuntamento, riaffermandosi come una delle piattaforme più vitali e longeve dell’arte contemporanea a Roma.
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Eva Jospin: tra natura e architettura, una nuova dimensione artistica
Tempo stimato per la lettura: 8 minuti
Dal 9 ottobre 2025 al 19 gennaio 2026, Villa Medici ospita una nuova mostra di Eva Jospin, che si inserisce nella serie Art Club, programma avviato nel 2016 e curato da Pier Paolo Pancotto. L’artista francese, rappresentata dalla celebre Galleria Continua, già nota per le sue installazioni monumentali in cartone e bronzo, presenta una serie di opere che dialogano con l’architettura e l’iconografia del luogo. Le sue creazioni, che includono sculture in bronzo, opere in cartone e ricami con filo di seta, offrono una riflessione profonda sulla natura e sull’ambiente.
Leggi anche : Eva Jospin inganna l’occhio alla Galleria Continua
Un dialogo tra materiali e spazi
Le opere di Jospin si caratterizzano per l’uso di materiali semplici e quotidiani, trasformati in forme complesse e suggestive. Il cartone, ad esempio, viene utilizzato per creare intricate foreste e paesaggi, mentre il bronzo conferisce solidità e permanenza alle sue sculture. I ricami con filo di seta aggiungono una dimensione tattile e intima alle sue opere. Questa combinazione di materiali e tecniche permette all’artista di esplorare temi come la memoria, la natura e la trasformazione.
Un’esperienza immersiva
La mostra invita a un’immersione poetica dove natura e architettura si fondono in un unico paesaggio sensoriale. Le opere di Eva Jospin trasformano Villa Medici in un dialogo continuo tra memoria e contemporaneità, riflettendo sul legame tra l’uomo e l’ambiente.
Dopo la sua prima residenza romana, l’artista torna con un progetto pensato per tre luoghi simbolici: la Gypsothèque, l’ex studio di Balthus e lo Studiolo di Ferdinando de’ Medici, conosciuto anche come “stanza degli uccelli”. Qui presenta sculture in bronzo, cartone e ricamo in filo di seta, insieme ai video Carmontelle (2023) e Forêt (2023), che amplificano l’esperienza immersiva del suo universo immaginifico.
Un percorso artistico consolidato
Eva Jospin ha esposto le sue opere in numerosi musei e gallerie internazionali, tra cui il Museo Fortuny di Venezia, dove ha presentato l’installazione Selva. Le sue opere sono state apprezzate per la loro capacità di trasformare materiali comuni in esperienze sensoriali uniche. La sua partecipazione al Festival di Film di Villa Medici nel settembre 2025, con la presentazione di video inediti, testimonia ulteriormente il suo impegno nell’esplorare diverse forme di espressione artistica.
Leggi anche: Cataloghi d’arte: Eva Jospin. Selva – Eva Marisaldi. Biribisso
Un invito alla riflessione tra passato e presente
La mostra di Eva Jospin a Villa Medici offre un’occasione privilegiata per immergersi nell’universo di un’artista tra le più originali della scena contemporanea. Con materiali umili e tecniche tradizionali, Jospin costruisce paesaggi scultorei che uniscono natura e architettura in un equilibrio poetico, invitando a una riflessione sulla memoria e sullo spazio.
Dopo aver accolto protagonisti come Enzo Cucchi, Nico Vascellari, Adriana Varejão, Cy Twombly, Eva Marisaldi, Giuseppe Penone, Rosa Barba e Guglielmo Castelli (Art Club #38), il ciclo Art Club giunge con Eva Jospin al suo trentanovesimo appuntamento, riaffermandosi come una delle piattaforme più vitali e longeve dell’arte contemporanea a Roma.
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