Il Settecento risplende agli Uffizi: Firenze e l’Europa sotto nuova luce

Tempo stimato per la lettura: 3,5 minuti
Dal 28 maggio al 28 novembre 2025, la Galleria degli Uffizi apre un sipario sontuoso sul Secolo dei Lumi, riportando in scena un’epoca di rivoluzione estetica e culturale. La mostra Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi, curata da Alessandra Griffo e Simone Verde, è un viaggio immersivo tra capolavori, passioni e pensieri che cambiano il volto dell’arte e del mondo.
Un secolo, mille rivoluzioni
Il Settecento non è solo un periodo storico: è un vortice di idee, colori, visioni. È il secolo in cui l’intelletto incontra la grazia, la politica danza con l’arte e Firenze si trasforma, da città medicea a laboratorio europeo di modernità. E proprio qui, tra le mura affrescate degli Uffizi, prende forma un racconto in 150 opere: dipinti, sculture, arazzi, porcellane, arredi preziosi, molti dei quali mai esposti o nascosti per anni.
Goya, Tiepolo e le altre stelle del firmamento settecentesco
Goya scruta l’anima, Vigée Le Brun incanta con la sua eleganza, Tiepolo e Canaletto dipingono scenari sospesi tra sogno e realtà. Accanto a loro, Liotard, Mengs, Subleyras e un florilegio di maestri che attraversano l’Europa con il pennello in mano e lo spirito acceso. La loro presenza qui è magnetica: ogni opera è una confessione intima, una pagina di storia che vibra ancora.
Firenze capitale del cambiamento
Gli ultimi bagliori dei Medici, il sorgere dei Lorena, l’apertura degli Uffizi al pubblico: la mostra racconta anche la metamorfosi di Firenze, che da culla del Rinascimento diventa crocevia del nuovo pensiero. Il patto di Anna Maria Luisa de’ Medici, la liberalizzazione dell’arte sotto Pietro Leopoldo, la nascita dell’idea stessa di “museo moderno”: tutto converge in un tempo in cui la bellezza diventa bene comune.
Ritratti, rivoluzioni e sguardi al vero
Non solo grandi nomi. Il percorso si popola anche di volti meno ufficiali, più intimi, che restituiscono lo spirito del tempo: non più ideale ma reale. I ritratti si fanno introspezione, le scene sacre si mescolano alle allegorie del potere e della fragilità umana. L’arte inizia a parlare la lingua di tutti, svelando nuovi modelli e nuovi desideri.
Il fascino delle scuole italiane e la pittura che racconta
Ferretti, Crespi, Guardi e tanti altri maestri regionali popolano una sezione dedicata alle scuole pittoriche italiane, ordinate secondo la rivoluzionaria classificazione di Luigi Lanzi. Ogni opera diventa specchio di un’identità locale, ma anche tessera di un mosaico unitario che prelude al gusto nazionale ottocentesco.
Sensualità, sublime ed esotismo: le passioni del secolo
Il Settecento non nasconde i suoi desideri. Li esalta. Nella sala dedicata al Gabinetto delle Antichità Erotiche, sculture e dipinti celebrano l’amore carnale e l’attrazione per il proibito. Ma accanto a Eros, emerge Thanatos e lo stupore del Sublime: rovine, cascate, vette innevate raccontano il brivido del finito davanti all’infinito.
Restauri sotto gli occhi del pubblico: la meraviglia in tempo reale
Il grande Matrimonio mistico di Santa Caterina di Pierre Subleyras torna a vivere, pennellata dopo pennellata, grazie a un restauro condotto davanti agli occhi del pubblico. Una pratica rara e affascinante, che svela il mistero tecnico dell’arte e ne restituisce la freschezza originale.
Il Grand Tour: ultima tappa, eterna ispirazione
Come in ogni vero viaggio, l’ultima sala è un approdo e un nuovo inizio. Le vedute di Venezia firmate Canaletto, le eruzioni infuocate di Patch, i souvenir da collezione raccontano l’Italia degli stranieri: meta di conoscenza, di piacere, di scoperta. Il Grand Tour non è finito. È ancora oggi un’idea.
Una mostra che cambia lo sguardo
Firenze e l’Europa è una dichiarazione d’amore al Settecento, un secolo che ha il coraggio di pensare, di desiderare, di rivoluzionare. E che, oggi, torna a parlare a noi con la forza luminosa dell’arte.
Immagini: Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi, Allestimento | Courtesy Uffizi
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Il Settecento risplende agli Uffizi: Firenze e l’Europa sotto nuova luce
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
Dal 28 maggio al 28 novembre 2025, la Galleria degli Uffizi apre un sipario sontuoso sul Secolo dei Lumi, riportando in scena un’epoca di rivoluzione estetica e culturale. La mostra Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi, curata da Alessandra Griffo e Simone Verde, è un viaggio immersivo tra capolavori, passioni e pensieri che cambiano il volto dell’arte e del mondo.
Un secolo, mille rivoluzioni
Il Settecento non è solo un periodo storico: è un vortice di idee, colori, visioni. È il secolo in cui l’intelletto incontra la grazia, la politica danza con l’arte e Firenze si trasforma, da città medicea a laboratorio europeo di modernità. E proprio qui, tra le mura affrescate degli Uffizi, prende forma un racconto in 150 opere: dipinti, sculture, arazzi, porcellane, arredi preziosi, molti dei quali mai esposti o nascosti per anni.
Goya, Tiepolo e le altre stelle del firmamento settecentesco
Goya scruta l’anima, Vigée Le Brun incanta con la sua eleganza, Tiepolo e Canaletto dipingono scenari sospesi tra sogno e realtà. Accanto a loro, Liotard, Mengs, Subleyras e un florilegio di maestri che attraversano l’Europa con il pennello in mano e lo spirito acceso. La loro presenza qui è magnetica: ogni opera è una confessione intima, una pagina di storia che vibra ancora.
Firenze capitale del cambiamento
Gli ultimi bagliori dei Medici, il sorgere dei Lorena, l’apertura degli Uffizi al pubblico: la mostra racconta anche la metamorfosi di Firenze, che da culla del Rinascimento diventa crocevia del nuovo pensiero. Il patto di Anna Maria Luisa de’ Medici, la liberalizzazione dell’arte sotto Pietro Leopoldo, la nascita dell’idea stessa di “museo moderno”: tutto converge in un tempo in cui la bellezza diventa bene comune.
Ritratti, rivoluzioni e sguardi al vero
Non solo grandi nomi. Il percorso si popola anche di volti meno ufficiali, più intimi, che restituiscono lo spirito del tempo: non più ideale ma reale. I ritratti si fanno introspezione, le scene sacre si mescolano alle allegorie del potere e della fragilità umana. L’arte inizia a parlare la lingua di tutti, svelando nuovi modelli e nuovi desideri.
Il fascino delle scuole italiane e la pittura che racconta
Ferretti, Crespi, Guardi e tanti altri maestri regionali popolano una sezione dedicata alle scuole pittoriche italiane, ordinate secondo la rivoluzionaria classificazione di Luigi Lanzi. Ogni opera diventa specchio di un’identità locale, ma anche tessera di un mosaico unitario che prelude al gusto nazionale ottocentesco.
Sensualità, sublime ed esotismo: le passioni del secolo
Il Settecento non nasconde i suoi desideri. Li esalta. Nella sala dedicata al Gabinetto delle Antichità Erotiche, sculture e dipinti celebrano l’amore carnale e l’attrazione per il proibito. Ma accanto a Eros, emerge Thanatos e lo stupore del Sublime: rovine, cascate, vette innevate raccontano il brivido del finito davanti all’infinito.
Restauri sotto gli occhi del pubblico: la meraviglia in tempo reale
Il grande Matrimonio mistico di Santa Caterina di Pierre Subleyras torna a vivere, pennellata dopo pennellata, grazie a un restauro condotto davanti agli occhi del pubblico. Una pratica rara e affascinante, che svela il mistero tecnico dell’arte e ne restituisce la freschezza originale.
Il Grand Tour: ultima tappa, eterna ispirazione
Come in ogni vero viaggio, l’ultima sala è un approdo e un nuovo inizio. Le vedute di Venezia firmate Canaletto, le eruzioni infuocate di Patch, i souvenir da collezione raccontano l’Italia degli stranieri: meta di conoscenza, di piacere, di scoperta. Il Grand Tour non è finito. È ancora oggi un’idea.
Una mostra che cambia lo sguardo
Firenze e l’Europa è una dichiarazione d’amore al Settecento, un secolo che ha il coraggio di pensare, di desiderare, di rivoluzionare. E che, oggi, torna a parlare a noi con la forza luminosa dell’arte.
Immagini: Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi, Allestimento | Courtesy Uffizi
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