Paname Rendez-vous: Parigi come non l’avete mai vista alla Galleria Roger-Viollet

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 6 Giugno 2025

Tempo stimato per la lettura: 2,3 minuti

Dal 5 giugno al 13 settembre 2025, la Galerie Roger-Viollet accende l’estate parigina con un’esposizione sorprendente: Paname Rendez-vous. 13 bis x Mr. Djub. Due maestri del collage, 13 bis e Mr. Djub, si uniscono per guidarci in un viaggio visivo attraverso una Parigi insolita, ironica e sognante. Un dialogo tra il passato e il presente, tra tecnica digitale e manualità analogica, tra immaginario urbano e fantasia sfrenata.

Due artisti, due stili, una città: l’incontro creativo tra 13 bis e Mr. Djub

Nati e cresciuti nell’universo pulsante di Paname (il soprannome affettuoso di Parigi), 13 bis e Mr. Djub condividono da tempo una reciproca ammirazione. Le loro estetiche, pur diverse, sembrano cugine lontane: l’uno lavora con il collage digitale, l’altro con forbici, colla e giornali d’epoca. Questa mostra segna la terza partecipazione di 13 bis alla galleria Roger-Viollet, mentre per Mr. Djub rappresenta una nuova tappa nella sua lunga e segreta passione per il collage, iniziata negli anni Ottanta.

Tra spiriti, cinema e sogni: Parigi fin de siècle diventa visione

L’esposizione si concentra sulla Parigi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, una città “canaille”, vivace e misteriosa. Gli artisti si ispirano a un’epoca in cui la fotografia esplorava mondi invisibili: fotografie forensi, spiriti truffaldini, cartoline fantastiche, esperimenti dadaisti e sogni alla Méliès.

Ciascun artista ha creato 14 opere inedite, piccoli universi visivi dove si intrecciano frammenti di immagini, dipinti, incisioni, pagine illustrate: scene oniriche, ironiche, graffianti, che giocano con la storia per raccontare una Parigi altra, parallela, immaginata.

Un collage tra mondi: la magia delle fotografie d’archivio

Le opere di 13 bis e Mr. Djub si fondono con una selezione di immagini storiche provenienti dagli archivi fotografici Roger-Viollet, custodi della memoria visiva di Parigi. Il risultato? Una sorta di “cadavre exquis” visivo, dove realtà e finzione si intrecciano fino a diventare indistinguibili.

Questo mix poetico – come un obiettivo che mette a fuoco due tempi in uno – aumenta e trasforma la realtà fotografica, facendola apparire come un sogno lucido o un’allucinazione vintage. Una vera esperienza stereoscopica dell’immaginario urbano.

Viaggio onirico nella memoria di Paname

Con Paname Rendez-vous, la Galerie Roger-Viollet rinnova la sua vocazione estiva: trasformare le fotografie storiche in nuove narrazioni contemporanee. Grazie all’ironia tagliente e alla fantasia caleidoscopica di 13 bis e Mr. Djub, questa mostra ci invita a riscoprire Parigi non come semplice capitale, ma come macchina del tempo surrealista.

Crediti immagini

L’éléphant trompe toujours deux fois, 2025, 25,5 x 36 cm. Papier presse XIXe siècle. © Mr. Djub

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Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

Dal 5 giugno al 13 settembre 2025, la Galerie Roger-Viollet accende l’estate parigina con un’esposizione sorprendente: Paname Rendez-vous. 13 bis x Mr. Djub. Due maestri del collage, 13 bis e Mr. Djub, si uniscono per guidarci in un viaggio visivo attraverso una Parigi insolita, ironica e sognante. Un dialogo tra il passato e il presente, tra tecnica digitale e manualità analogica, tra immaginario urbano e fantasia sfrenata.

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Ciascun artista ha creato 14 opere inedite, piccoli universi visivi dove si intrecciano frammenti di immagini, dipinti, incisioni, pagine illustrate: scene oniriche, ironiche, graffianti, che giocano con la storia per raccontare una Parigi altra, parallela, immaginata.

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Le opere di 13 bis e Mr. Djub si fondono con una selezione di immagini storiche provenienti dagli archivi fotografici Roger-Viollet, custodi della memoria visiva di Parigi. Il risultato? Una sorta di “cadavre exquis” visivo, dove realtà e finzione si intrecciano fino a diventare indistinguibili.

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Crediti immagini

L’éléphant trompe toujours deux fois, 2025, 25,5 x 36 cm. Papier presse XIXe siècle. © Mr. Djub

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