Fantastica. La nuova Quadriennale d’Arte trasforma Roma nel laboratorio del futuro

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 11 Ottobre 2025

Tempo stimato per la lettura: 5,5 minuti

Dall’11 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, il Palazzo Esposizioni Roma si trasforma nel cuore pulsante dell’arte contemporanea italiana. Arriva Fantastica, la 18ª Quadriennale d’Arte, la più importante esposizione periodica dedicata ai linguaggi visivi del nostro tempo.
Promossa dalla Fondazione La Quadriennale di Roma – con Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma – e organizzata insieme all’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra porta in scena 54 artiste e artisti viventi, nati tra gli anni Sessanta e Novanta – 16 hanno meno di 35 anni, e per 45 di loro è la prima esposizione. In tutto 187 opere in oltre 2000 metri quadrati, di cui molte site-specific, per un viaggio nell’arte italiana post Duemila.

Curata da Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone, Fantastica si muove tra immaginazione, corpo e identità: cinque percorsi d’indagine che disegnano la mappa sensoriale e simbolica di un tempo in metamorfosi.

Durante la conferenza stampa di presentazione, tutti hanno avuto un ricordo toccante dedicato a Luca Beatrice, curatore, critico d’arte e presidente della Quadriennale, scomparso recentemente. Figura centrale del panorama artistico italiano, Beatrice è stato ricordato con affetto e riconoscenza per il suo contributo appassionato alla cultura contemporanea.

L’arte ha regole che, ancora una volta, si possono sovvertire.
Non è detto che le nuove saranno migliori, più giuste.
Stiamo vivendo un nuovo presente
e non capirlo significa rischiare di venirne travolti.
Luca Beatrice (Torino, 4 aprile 1961 – 21 gennaio 2025)

Cinque visioni per un secolo nuovo

In “La mia immagine è ciò da cui mi faccio rappresentare”, Luca Massimo Barbero esplora l’autoritratto come soglia tra mondi, evocando l’Orfeo di Cocteau più che il mito di Narciso.
Per Francesco Bonami, con “Memoria piena. Una stanza solo per sé”, l’artista è un’entità autonoma e indipendente, libera da scuole e tendenze: un’eco contemporanea della lezione di Virginia Woolf.
Il tempo delle immagini. Immagini fuori controllo?” di Emanuela Mazzonis indaga la fotografia come linguaggio rivelatore più che rappresentativo, capace di reinventarsi in ogni epoca.
Senza titolo, volutamente, la sezione di Francesco Stocchi afferma la centralità del gesto creativo e del processo, trasformando lo spazio espositivo in un organismo vivente.
Chiude il percorso “Il corpo incompiuto” di Alessandra Troncone, dove il corpo – umano, animale, artificiale – diventa un territorio in trasformazione tra mito, scienza e identità fluide.

Architetture leggere e spazi in metamorfosi

L’allestimento, firmato da BRH+ / Barbara Brondi & Marco Rainò, disegna un paesaggio di spazi porosi, attraversati da velari che mettono in relazione le cinque sezioni, invece di separarle.
L’identità visiva, creata da Studio Sonnoli con Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi, cattura lo spirito onirico e surreale di Fantastica, sintetizzato nella grande “F” che ne è il logo.
Un fitto calendario di performance trasforma la mostra in un’esperienza viva e in continua mutazione: corpi, suoni e gesti si intrecciano alle opere, facendo del pubblico un protagonista attivo.

Storia e futuro si incontrano: I giovani e i maestri

Al primo piano, la Quadriennale guarda indietro con lo stesso sguardo visionario. I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, a cura di Walter Guadagnini, rievoca l’edizione storica che novant’anni fa cambiò il destino dell’arte italiana.
Con contributi di Assunta Porciani, Ernesto Galli della Loggia, Raffaele Bedarida e Sofia Silva, la mostra – anch’essa allestita da BRH+ – racconta la genesi di una rassegna che trasformò un evento in un’istituzione.
I cataloghi ufficiali di entrambe le mostre sono pubblicati da Marsilio Arte, confermando l’editore veneziano come punto di riferimento nell’editoria d’arte contemporanea.

Premi, dialoghi e nuove narrazioni

Partner culturale della mostra, Fondazione Roma sostiene il Premio Quadriennale (20.000 euro) e il Premio Giovane Arte (10.000 euro), che verranno assegnati a fine novembre da una giuria composta da Lorenzo Balbi, Giuliana Benassi e Costantino D’Orazio.
I riconoscimenti, che in passato hanno premiato nomi come Rossella Biscotti, Adrian Paci e Nicola De Maria, confermano la missione della Quadriennale: sostenere la ricerca e le nuove visioni dell’arte italiana.

A partire da ottobre, prende vita anche il programma pubblico Fantalk, a cura di Nicolas Ballario: poeti, sociologi, filosofi, musicisti e attori dialogano con curatori e direttori museali, in un flusso interdisciplinare che unisce arti visive, moda, cinema e design.

Due cataloghi firmati Marsilio Arte

In occasione della 18ª edizione della Quadriennale d’Arte, Marsilio Arte pubblica due cataloghi destinati a lasciare il segno: Fantastica e I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935.

Il volume Fantastica, curato da Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone, esplora l’arte italiana post Duemila come spazio di immaginazione e simbolismo. Cinque curatori, cinque sguardi autonomi per indagare temi centrali della contemporaneità: autorappresentazione, identità dell’artista, immagini iperpervasive e corpi in metamorfosi.

A fare da contrappunto, il catalogo I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935 rende omaggio a un’edizione storica, tra le più importanti del Novecento italiano. A firmarne i contributi Walter Guadagnini, Assunta Porciani, Ernesto Galli della Loggia, Raffaele Bedarida e Sofia Silva, con le schede di Virginia Magnaghi e Chiara Perin.

Crediti immagini:

1 – Veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Bonami. Nella foto, l’opera di Giulia Cenci, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

2 -Veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Bonami. Nella foto, uno scorcio dell’opera di Lorenzo Vitturi, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

3 – 1Veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, opere di Lulù Nuti, Valerio Nicolai, Luca Bertolo, Martino Gamper, Pietro Roccasalva, Arcangelo Sassolino, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

4 -Veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, opere di Luca Bertolo, Arcangelo Sassolino, Valerio Nicolai, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

5 – Veduta dell’allestimento. In primo piano le bacheche con i documenti d’archivio sulla mostra, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

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Promossa dalla Fondazione La Quadriennale di Roma – con Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma – e organizzata insieme all’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra porta in scena 54 artiste e artisti viventi, nati tra gli anni Sessanta e Novanta – 16 hanno meno di 35 anni, e per 45 di loro è la prima esposizione. In tutto 187 opere in oltre 2000 metri quadrati, di cui molte site-specific, per un viaggio nell’arte italiana post Duemila.

Curata da Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone, Fantastica si muove tra immaginazione, corpo e identità: cinque percorsi d’indagine che disegnano la mappa sensoriale e simbolica di un tempo in metamorfosi.

Durante la conferenza stampa di presentazione, tutti hanno avuto un ricordo toccante dedicato a Luca Beatrice, curatore, critico d’arte e presidente della Quadriennale, scomparso recentemente. Figura centrale del panorama artistico italiano, Beatrice è stato ricordato con affetto e riconoscenza per il suo contributo appassionato alla cultura contemporanea.

L’arte ha regole che, ancora una volta, si possono sovvertire.
Non è detto che le nuove saranno migliori, più giuste.
Stiamo vivendo un nuovo presente
e non capirlo significa rischiare di venirne travolti.
Luca Beatrice (Torino, 4 aprile 1961 – 21 gennaio 2025)

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In “La mia immagine è ciò da cui mi faccio rappresentare”, Luca Massimo Barbero esplora l’autoritratto come soglia tra mondi, evocando l’Orfeo di Cocteau più che il mito di Narciso.
Per Francesco Bonami, con “Memoria piena. Una stanza solo per sé”, l’artista è un’entità autonoma e indipendente, libera da scuole e tendenze: un’eco contemporanea della lezione di Virginia Woolf.
Il tempo delle immagini. Immagini fuori controllo?” di Emanuela Mazzonis indaga la fotografia come linguaggio rivelatore più che rappresentativo, capace di reinventarsi in ogni epoca.
Senza titolo, volutamente, la sezione di Francesco Stocchi afferma la centralità del gesto creativo e del processo, trasformando lo spazio espositivo in un organismo vivente.
Chiude il percorso “Il corpo incompiuto” di Alessandra Troncone, dove il corpo – umano, animale, artificiale – diventa un territorio in trasformazione tra mito, scienza e identità fluide.

Architetture leggere e spazi in metamorfosi

L’allestimento, firmato da BRH+ / Barbara Brondi & Marco Rainò, disegna un paesaggio di spazi porosi, attraversati da velari che mettono in relazione le cinque sezioni, invece di separarle.
L’identità visiva, creata da Studio Sonnoli con Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi, cattura lo spirito onirico e surreale di Fantastica, sintetizzato nella grande “F” che ne è il logo.
Un fitto calendario di performance trasforma la mostra in un’esperienza viva e in continua mutazione: corpi, suoni e gesti si intrecciano alle opere, facendo del pubblico un protagonista attivo.

Storia e futuro si incontrano: I giovani e i maestri

Al primo piano, la Quadriennale guarda indietro con lo stesso sguardo visionario. I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, a cura di Walter Guadagnini, rievoca l’edizione storica che novant’anni fa cambiò il destino dell’arte italiana.
Con contributi di Assunta Porciani, Ernesto Galli della Loggia, Raffaele Bedarida e Sofia Silva, la mostra – anch’essa allestita da BRH+ – racconta la genesi di una rassegna che trasformò un evento in un’istituzione.
I cataloghi ufficiali di entrambe le mostre sono pubblicati da Marsilio Arte, confermando l’editore veneziano come punto di riferimento nell’editoria d’arte contemporanea.

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I riconoscimenti, che in passato hanno premiato nomi come Rossella Biscotti, Adrian Paci e Nicola De Maria, confermano la missione della Quadriennale: sostenere la ricerca e le nuove visioni dell’arte italiana.

A partire da ottobre, prende vita anche il programma pubblico Fantalk, a cura di Nicolas Ballario: poeti, sociologi, filosofi, musicisti e attori dialogano con curatori e direttori museali, in un flusso interdisciplinare che unisce arti visive, moda, cinema e design.

Due cataloghi firmati Marsilio Arte

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A fare da contrappunto, il catalogo I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935 rende omaggio a un’edizione storica, tra le più importanti del Novecento italiano. A firmarne i contributi Walter Guadagnini, Assunta Porciani, Ernesto Galli della Loggia, Raffaele Bedarida e Sofia Silva, con le schede di Virginia Magnaghi e Chiara Perin.

Crediti immagini:

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3 – 1Veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, opere di Lulù Nuti, Valerio Nicolai, Luca Bertolo, Martino Gamper, Pietro Roccasalva, Arcangelo Sassolino, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

4 -Veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, opere di Luca Bertolo, Arcangelo Sassolino, Valerio Nicolai, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

5 – Veduta dell’allestimento. In primo piano le bacheche con i documenti d’archivio sulla mostra, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

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