Filippo Sassòli: l’eleganza del tratto, la forza dell’invenzione

About the Author: Alice Stocchi

Published On: 27 Settembre 2025

Tempo stimato per la lettura: 3,6 minuti

Dal 2 ottobre al 9 novembre 2025, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita una mostra che invita a riscoprire la città attraverso gli occhi di Filippo Sassòli. Filippo Sassòli. Invenzioni a due dimensioni è un viaggio nelle sfumature più sottili della capitale, una riflessione visiva che attraversa il tempo e lo spazio, tra rovine antiche e segreti nascosti sotto le superfici urbane. Curata da Barbara Jatta e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, l’esposizione raccoglie l’opera di un artista che ha saputo fare del disegno il suo linguaggio principale per raccontare il mondo.

Un viaggio nel segno

Illustratore e disegnatore di grande talento, Sassòli ha collaborato con numerosi editori, quotidiani e periodici, distinguendosi per il suo approccio preciso al disegno di veduta, al ritratto e all’illustrazione per l’infanzia. La mostra offre uno spaccato del suo lavoro attraverso 52 disegni a tecnica mista, 22 illustrazioni pubblicate su L’Osservatore Romano e 35 biglietti di Natale creati dall’artista dal 1990 a oggi. Un percorso che esplora la città di Roma e i suoi margini, dove ogni tratto sembra raccontare più di ciò che a prima vista appare.

Tre sezioni, un’unica città

L’esposizione si articola in un percorso fluido, diviso in tre sezioni che svelano, a poco a poco, l’universo creativo di Sassòli. La prima, Archigrafie romane, intreccia rovine antiche e architetture moderne, creando un dialogo tra la memoria storica e il presente. Ogni disegno sembra catturare il respiro della città, dove il passato non è mai veramente passato, ma si stratifica sotto i nostri piedi, in ogni angolo, in ogni vicolo. La seconda sezione, Zoografie marine, ci trasporta in un paesaggio surreale, dove pesci, polpi e conchiglie sembrano irrompere nel tessuto urbano, come “infiltrazioni” della natura che non smette mai di stupire. È un invito a riflettere sulla relazione, quasi misteriosa, tra l’ambiente naturale e quello artificiale. Infine, la sezione Chiusini romani rivolge lo sguardo verso ciò che spesso passa inosservato: i dettagli più piccoli, come i tombini e le soglie, che sembrano custodire storie invisibili. Sassòli esplora questi frammenti con un’attenzione quasi maniacale, restituendo loro una dignità nuova, come simboli di un mondo che, pur essendo marginale, contiene un’incredibile forza narrativa.

Il disegno come strumento di riflessione

Ciò che emerge dal lavoro di Sassòli non è solo la bellezza della forma, ma anche una riflessione profonda sulla memoria e sulla resilienza. Il suo disegno, rigorosamente bidimensionale, diventa uno strumento critico, capace di misurare, registrare e reinventare la realtà. Ogni segno, ogni sfumatura, non è mai casuale: l’artista usa la tecnica come una lente per osservare la città in maniera diversa, per coglierne la vibrante energia che scorre sotto la superficie. Sassòli non si limita a rappresentare il visibile, ma si spinge oltre, interrogando ciò che sta sotto, nel profondo della città e della natura.

Guardare con occhi nuovi

La mostra, in definitiva, invita a guardare con occhi nuovi, a osservare la Roma che si nasconde tra le pieghe del quotidiano. Non si tratta solo di vedere, ma di “leggere” la città: tra i frammenti, le rovine, i dettagli che spesso sfuggono all’occhio distratto, Sassòli ci chiede di scorgere un racconto nuovo, un racconto che unisce storia, natura e immaginazione. È un invito a rallentare, a non correre, ma a fermarsi e ad ascoltare ciò che la città ha da dire, in modo sottile, delicato e, soprattutto, profondo.

Crediti immagini :

ARCHIGRAFIE

  1. Cecilia Metella 2 (2021) 42×30 cm penna e pennello con inchiostro nero su carta
  2. Veduta del gran Tempio volgarmente detto del MAXXI (2020) 48×31,5 cm penna e pennello con inchiostro nero su carta cotone

CHIUSINI

  1. Sassi 39 (2014) 50×35 cm penna e pennello con inchiostro nero e matite colorate su carta

ZOOGRAFIE

  1. Migranti (2016) 30×21 cm penna e pennello con inchiostro nero, matite colorate e incisione a linoleum su carta

CHIUSINI

  1. Chiusino ACEA SERVIZIO ACQUE (2013) 38×29 cm penna e pennello con inchiostri nero e seppia su carta cotone

Articoli recenti

condividi su

Beato Angelico a Firenze: luce del Rinascimento
Migrazioni – XVI Premio IILA-Fotografia: immagini che attraversano confini
SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO

Related Posts

Filippo Sassòli: l’eleganza del tratto, la forza dell’invenzione

Published On: 27 Settembre 2025

About the Author: Alice Stocchi

Tempo stimato per la lettura: 11 minuti

Dal 2 ottobre al 9 novembre 2025, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita una mostra che invita a riscoprire la città attraverso gli occhi di Filippo Sassòli. Filippo Sassòli. Invenzioni a due dimensioni è un viaggio nelle sfumature più sottili della capitale, una riflessione visiva che attraversa il tempo e lo spazio, tra rovine antiche e segreti nascosti sotto le superfici urbane. Curata da Barbara Jatta e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, l’esposizione raccoglie l’opera di un artista che ha saputo fare del disegno il suo linguaggio principale per raccontare il mondo.

Un viaggio nel segno

Illustratore e disegnatore di grande talento, Sassòli ha collaborato con numerosi editori, quotidiani e periodici, distinguendosi per il suo approccio preciso al disegno di veduta, al ritratto e all’illustrazione per l’infanzia. La mostra offre uno spaccato del suo lavoro attraverso 52 disegni a tecnica mista, 22 illustrazioni pubblicate su L’Osservatore Romano e 35 biglietti di Natale creati dall’artista dal 1990 a oggi. Un percorso che esplora la città di Roma e i suoi margini, dove ogni tratto sembra raccontare più di ciò che a prima vista appare.

Tre sezioni, un’unica città

L’esposizione si articola in un percorso fluido, diviso in tre sezioni che svelano, a poco a poco, l’universo creativo di Sassòli. La prima, Archigrafie romane, intreccia rovine antiche e architetture moderne, creando un dialogo tra la memoria storica e il presente. Ogni disegno sembra catturare il respiro della città, dove il passato non è mai veramente passato, ma si stratifica sotto i nostri piedi, in ogni angolo, in ogni vicolo. La seconda sezione, Zoografie marine, ci trasporta in un paesaggio surreale, dove pesci, polpi e conchiglie sembrano irrompere nel tessuto urbano, come “infiltrazioni” della natura che non smette mai di stupire. È un invito a riflettere sulla relazione, quasi misteriosa, tra l’ambiente naturale e quello artificiale. Infine, la sezione Chiusini romani rivolge lo sguardo verso ciò che spesso passa inosservato: i dettagli più piccoli, come i tombini e le soglie, che sembrano custodire storie invisibili. Sassòli esplora questi frammenti con un’attenzione quasi maniacale, restituendo loro una dignità nuova, come simboli di un mondo che, pur essendo marginale, contiene un’incredibile forza narrativa.

Il disegno come strumento di riflessione

Ciò che emerge dal lavoro di Sassòli non è solo la bellezza della forma, ma anche una riflessione profonda sulla memoria e sulla resilienza. Il suo disegno, rigorosamente bidimensionale, diventa uno strumento critico, capace di misurare, registrare e reinventare la realtà. Ogni segno, ogni sfumatura, non è mai casuale: l’artista usa la tecnica come una lente per osservare la città in maniera diversa, per coglierne la vibrante energia che scorre sotto la superficie. Sassòli non si limita a rappresentare il visibile, ma si spinge oltre, interrogando ciò che sta sotto, nel profondo della città e della natura.

Guardare con occhi nuovi

La mostra, in definitiva, invita a guardare con occhi nuovi, a osservare la Roma che si nasconde tra le pieghe del quotidiano. Non si tratta solo di vedere, ma di “leggere” la città: tra i frammenti, le rovine, i dettagli che spesso sfuggono all’occhio distratto, Sassòli ci chiede di scorgere un racconto nuovo, un racconto che unisce storia, natura e immaginazione. È un invito a rallentare, a non correre, ma a fermarsi e ad ascoltare ciò che la città ha da dire, in modo sottile, delicato e, soprattutto, profondo.

Crediti immagini :

ARCHIGRAFIE

  1. Cecilia Metella 2 (2021) 42×30 cm penna e pennello con inchiostro nero su carta
  2. Veduta del gran Tempio volgarmente detto del MAXXI (2020) 48×31,5 cm penna e pennello con inchiostro nero su carta cotone

CHIUSINI

  1. Sassi 39 (2014) 50×35 cm penna e pennello con inchiostro nero e matite colorate su carta

ZOOGRAFIE

  1. Migranti (2016) 30×21 cm penna e pennello con inchiostro nero, matite colorate e incisione a linoleum su carta

CHIUSINI

  1. Chiusino ACEA SERVIZIO ACQUE (2013) 38×29 cm penna e pennello con inchiostri nero e seppia su carta cotone
SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO