Sara Enrico: Under the Sun, Beyond the Skin. Un dialogo tra corpo e spazio al Giardino di Villa Reale

Tempo stimato per la lettura: 4,7 minuti
La settima edizione della serie Furla Series si annuncia come un viaggio sensoriale tra natura, scultura e spazio pubblico. Dal 16 settembre al 14 dicembre 2025, il Giardino di Villa Reale a Milano ospita la mostra personale di Sara Enrico, intitolata Under the Sun, Beyond the Skin, a cura di Bruna Roccasalva. Un progetto site-specific che per la prima volta trasforma gli spazi all’aperto in un palcoscenico dove l’arte contemporanea entra in dialogo con il paesaggio, rendendo visibile l’intreccio tra naturale e artificiale.
La forza trasformativa della scultura
Sara Enrico, artista italiana la cui ricerca si concentra sulla materialità e sulla corporeità, esplora da anni il concetto di superficie e di trasformazione attraverso la scultura. Con un approccio che integra tecniche provenienti dalla sartoria, dalla coreografia e dall’architettura, Enrico crea opere che sfidano la concezione tradizionale di spazio e corpo. Cemento, tessuti, acciaio e tecnologie digitali sono i suoi strumenti per trasformare l’arte in un linguaggio fluido e inclusivo.
Con Under the Sun, Beyond the Skin, l’artista non si limita a riflettere sul giardino come luogo naturale, ma lo reinventa come una costruzione culturale e filosofica, dove la natura non è solo sfondo, ma attore in un’opera di grande forza evocativa. Le sue sculture, pur mantenendo la loro essenza artificiale, non si mimetizzano nel verde, ma stabiliscono una tensione tra l’organico e l’artificiale, dando vita a un paesaggio che è sia reale che immaginato.
Un paesaggio nel paesaggio: le sculture di Sara Enrico
Il percorso espositivo si snoda attraverso il giardino di Villa Reale, dove cinque interventi, dislocati lungo la vasta area verde, invitano il visitatore a esplorare la relazione tra arte e ambiente. Le sculture della serie The Jumpsuit Theme (2023-2025), pensate per il contesto specifico del parco, si stagliano sulla terrazza della Villa e nel Tempio d’Amore. Ispirate alla tuta futurista di Thayaht, inventata nel 1919, queste opere di cemento e tessuto pongono l’accento sulla dimensione orizzontale del corpo, contrapponendosi alla verticalità delle statue della Villa. Un gioco di linee e proporzioni che sfida la staticità dell’architettura con la fluidità della scultura.
Spostandosi nel cuore del giardino, la grande scultura Beyond the Skin (2025) prende vita, con 23 elementi scolpiti da blocchi di gommapiuma nautica rivestiti da tessuti sportivi. Il contrasto tra la luce naturale e quella artificiale dello scanner, che ha creato le forme geometriche di questi pezzi, innesca un gioco di riflessi e colori, facendo dell’opera un paesaggio architettonico in continua espansione. Una riflessione sul dinamismo della luce, che plasma il materiale come la natura plasma il corpo.
Il dialogo con la memoria e la natura: Carriers e Bodiless Observer
Nel percorso, il visitatore incontra Carriers (2025), un intervento che coinvolge frammenti di un bagolaro monumentale abbattuto da una tempesta. L’artista solleva parzialmente i tronchi con supporti in ferro colorato, evocando la verticalità perduta e suggerendo l’inizio di un nuovo ciclo vitale. L’opera rende visibile la bellezza della trasformazione e della rinascita, sottolineando la ciclicità della vita.
Le due sculture Bodiless Observer (2025) concludono la mostra, unendo la riflessione sull’atto stesso di osservare a una sensazione di smaterializzazione del corpo. Realizzate in vetro e cemento, queste forme concave creano uno spazio che invita lo spettatore a riflettere sulla dualità tra esterno e interno, tra corpo e vuoto, tra realtà fisica e immaginata.
L’incontro tra arte e natura al giardino di Villa Reale
La mostra Under the Sunn Beyond the Skin si fa espressione di un desiderio di contaminazione tra arte, natura e spazio pubblico. Il Giardino di Villa Reale, con la sua bellezza storica, diventa la cornice ideale per le riflessioni di Sara Enrico sul corpo, sulla materia e sul paesaggio. L’artista ci invita a pensare al giardino non solo come a uno spazio naturale, ma come a un luogo costruito, dove natura e artificio si intrecciano in un dialogo continuo e instabile. Ogni scultura diventa un elemento che provoca, attiva e stimola il pensiero, un’opera che invita lo spettatore a riflettere sul proprio rapporto con l’ambiente circostante e con il corpo stesso.
Furla Series: un progetto al femminile
La mostra di Sara Enrico rientra nel programma Furla Series, un’iniziativa che, dal 2017, ha dato vita a una serie di mostre in collaborazione con istituzioni d’arte italiane, celebrando il contributo delle artiste donne nella cultura contemporanea. La Fondazione Furla, con la collaborazione della GAM – Galleria d’Arte Moderna, continua a promuovere la visibilità e la valorizzazione del lavoro artistico femminile, creando spazi di riflessione e confronto sulla scultura, sulla natura e sull’arte contemporanea.
Con Under the Sun, Beyond the Skin, Sara Enrico porta a Milano una riflessione profonda sulla relazione tra corpo e spazio, natura e artificio. Un’esperienza che invita a guardare il giardino, non solo come un luogo di bellezza, ma come un paesaggio da esplorare, da abitare e da reinventare.
Crediti immagini: Furla Series-Sara Enrico. Under the Sun, Beyond the Skin,2025.Installation view della mostra promossa da Fondazione Furla e GAM–Galleria d’ArteModerna di MilanoPh. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione Furla
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Sara Enrico: Under the Sun, Beyond the Skin. Un dialogo tra corpo e spazio al Giardino di Villa Reale
Tempo stimato per la lettura: 14 minuti
La settima edizione della serie Furla Series si annuncia come un viaggio sensoriale tra natura, scultura e spazio pubblico. Dal 16 settembre al 14 dicembre 2025, il Giardino di Villa Reale a Milano ospita la mostra personale di Sara Enrico, intitolata Under the Sun, Beyond the Skin, a cura di Bruna Roccasalva. Un progetto site-specific che per la prima volta trasforma gli spazi all’aperto in un palcoscenico dove l’arte contemporanea entra in dialogo con il paesaggio, rendendo visibile l’intreccio tra naturale e artificiale.
La forza trasformativa della scultura
Sara Enrico, artista italiana la cui ricerca si concentra sulla materialità e sulla corporeità, esplora da anni il concetto di superficie e di trasformazione attraverso la scultura. Con un approccio che integra tecniche provenienti dalla sartoria, dalla coreografia e dall’architettura, Enrico crea opere che sfidano la concezione tradizionale di spazio e corpo. Cemento, tessuti, acciaio e tecnologie digitali sono i suoi strumenti per trasformare l’arte in un linguaggio fluido e inclusivo.
Con Under the Sun, Beyond the Skin, l’artista non si limita a riflettere sul giardino come luogo naturale, ma lo reinventa come una costruzione culturale e filosofica, dove la natura non è solo sfondo, ma attore in un’opera di grande forza evocativa. Le sue sculture, pur mantenendo la loro essenza artificiale, non si mimetizzano nel verde, ma stabiliscono una tensione tra l’organico e l’artificiale, dando vita a un paesaggio che è sia reale che immaginato.
Un paesaggio nel paesaggio: le sculture di Sara Enrico
Il percorso espositivo si snoda attraverso il giardino di Villa Reale, dove cinque interventi, dislocati lungo la vasta area verde, invitano il visitatore a esplorare la relazione tra arte e ambiente. Le sculture della serie The Jumpsuit Theme (2023-2025), pensate per il contesto specifico del parco, si stagliano sulla terrazza della Villa e nel Tempio d’Amore. Ispirate alla tuta futurista di Thayaht, inventata nel 1919, queste opere di cemento e tessuto pongono l’accento sulla dimensione orizzontale del corpo, contrapponendosi alla verticalità delle statue della Villa. Un gioco di linee e proporzioni che sfida la staticità dell’architettura con la fluidità della scultura.
Spostandosi nel cuore del giardino, la grande scultura Beyond the Skin (2025) prende vita, con 23 elementi scolpiti da blocchi di gommapiuma nautica rivestiti da tessuti sportivi. Il contrasto tra la luce naturale e quella artificiale dello scanner, che ha creato le forme geometriche di questi pezzi, innesca un gioco di riflessi e colori, facendo dell’opera un paesaggio architettonico in continua espansione. Una riflessione sul dinamismo della luce, che plasma il materiale come la natura plasma il corpo.
Il dialogo con la memoria e la natura: Carriers e Bodiless Observer
Nel percorso, il visitatore incontra Carriers (2025), un intervento che coinvolge frammenti di un bagolaro monumentale abbattuto da una tempesta. L’artista solleva parzialmente i tronchi con supporti in ferro colorato, evocando la verticalità perduta e suggerendo l’inizio di un nuovo ciclo vitale. L’opera rende visibile la bellezza della trasformazione e della rinascita, sottolineando la ciclicità della vita.
Le due sculture Bodiless Observer (2025) concludono la mostra, unendo la riflessione sull’atto stesso di osservare a una sensazione di smaterializzazione del corpo. Realizzate in vetro e cemento, queste forme concave creano uno spazio che invita lo spettatore a riflettere sulla dualità tra esterno e interno, tra corpo e vuoto, tra realtà fisica e immaginata.
L’incontro tra arte e natura al giardino di Villa Reale
La mostra Under the Sunn Beyond the Skin si fa espressione di un desiderio di contaminazione tra arte, natura e spazio pubblico. Il Giardino di Villa Reale, con la sua bellezza storica, diventa la cornice ideale per le riflessioni di Sara Enrico sul corpo, sulla materia e sul paesaggio. L’artista ci invita a pensare al giardino non solo come a uno spazio naturale, ma come a un luogo costruito, dove natura e artificio si intrecciano in un dialogo continuo e instabile. Ogni scultura diventa un elemento che provoca, attiva e stimola il pensiero, un’opera che invita lo spettatore a riflettere sul proprio rapporto con l’ambiente circostante e con il corpo stesso.
Furla Series: un progetto al femminile
La mostra di Sara Enrico rientra nel programma Furla Series, un’iniziativa che, dal 2017, ha dato vita a una serie di mostre in collaborazione con istituzioni d’arte italiane, celebrando il contributo delle artiste donne nella cultura contemporanea. La Fondazione Furla, con la collaborazione della GAM – Galleria d’Arte Moderna, continua a promuovere la visibilità e la valorizzazione del lavoro artistico femminile, creando spazi di riflessione e confronto sulla scultura, sulla natura e sull’arte contemporanea.
Con Under the Sun, Beyond the Skin, Sara Enrico porta a Milano una riflessione profonda sulla relazione tra corpo e spazio, natura e artificio. Un’esperienza che invita a guardare il giardino, non solo come un luogo di bellezza, ma come un paesaggio da esplorare, da abitare e da reinventare.
Crediti immagini: Furla Series-Sara Enrico. Under the Sun, Beyond the Skin,2025.Installation view della mostra promossa da Fondazione Furla e GAM–Galleria d’ArteModerna di MilanoPh. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione Furla
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