Sguardi che cambiano il mondo al Festival della Fotografia Etica di Lodi

About the Author: Alice Stocchi

Published On: 18 Settembre 2025

Tempo stimato per la lettura: 4,6 minuti

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi si prepara a una sedicesima edizione che promette di lasciare il segno, trasformando la città in un palcoscenico globale per la fotografia documentaria. Dal 27 settembre al 26 ottobre 2025, Lodi ospiterà una serie di mostre che raccontano storie potenti, drammatiche e piene di speranza, portando alla luce temi urgenti e spesso trascurati. Questo evento annuale, che richiama visitatori da tutto il mondo, diventa un luogo di riflessione e confronto, dove l’arte fotografica non è solo espressione estetica, ma anche un veicolo di impegno sociale e civile.

Oltre 150 fotografi da tutto il mondo

La manifestazione di quest’anno si distingue per l’ampiezza e la qualità delle opere in esposizione: più di 20 mostre, con oltre 150 fotografi provenienti da 40 paesi e 5 continenti. Gli scatti che riempiono le gallerie e gli spazi pubblici di Lodi raccontano delle sfide globali che ci accomunano, tra diritti umani, crisi ambientale, conflitti e migrazioni. “Il linguaggio visivo ha il potere di scuotere le coscienze e di generare dialogo”, afferma Alberto Prina, Direttore del Festival, che sottolinea come il Festival non sia solo un’occasione per apprezzare la fotografia, ma anche per riflettere sulla condizione umana e sociale.

Il cuore pulsante: il World Report Award

Tra i momenti più attesi del festival c’è il World Report Award – Documenting Humanity, che premia i migliori reportage in diverse categorie. Il vincitore della categoria MASTER è Federico Ríos con il reportage Paths of Desperate Hope, che racconta il difficile viaggio di chi attraversa la giungla del Darién per cercare di raggiungere gli Stati Uniti. La categoria SPOTLIGHT premia invece Diego Fedele con In The Shadow of a Deadly Sky, un resoconto crudo della guerra in Ucraina. Nella categoria SHORT STORY, Loay Ayyoub documenta il dramma del conflitto a Gaza in The Tragedy of Gaza, un lavoro che racconta una delle crisi umanitarie più devastanti del nostro tempo. La sezione STUDENT vede trionfare Md Zobayer Hossain Joati con We Live to Fight, un viaggio tra le comunità di arti marziali del Bangladesh.

Altri lavori di forte impatto provengono dalle categorie SINGLE SHOT, con la potente immagine di Afshin Ismaeli The Price of War, e dalla categoria SPECIAL MENTION, con la sensibilità di Cinzia Canneri nel fotografare le donne eritree e tigrine in fuga dalla guerra.

Mostre internazionali e collaborazioni prestigiose

Accanto alle mostre competizione, Lodi ospita anche eventi di grande prestigio internazionale, come la tappa lombarda del World Press Photo, che da quasi 70 anni documenta gli eventi più significativi a livello globale. Quest’anno, oltre 150 scatti di grandi fotografi provenienti da testate come The New York Times, TIME e Agence France Presse permetteranno di esplorare il mondo attraverso gli occhi dei reporter più noti.

Non mancano le mostre che trattano tematiche di impatto sociale e ambientale. The Dark Side of Fast Fashion di Magnus Wennmann smaschera i costi umani ed ecologici della moda veloce, mentre Sudan Under Siege di Giles Clarke racconta il conflitto in Sudan e le sue devastanti conseguenze sulla vita delle persone.

Spazi tematici e riflessioni sulle crisi globali

Lo spazio tematico Le vite degli altri esplora le connessioni tra le persone e i territori attraverso lavori di fotografi come David J. Show, che documenta la vita degli allevatori nella valle di Dyfi, e Jana Margarete Schuler, che con Between Blood and Glitter racconta le “Luchadoras” di Ciudad Juarez, donne che lottano per diritti e dignità. Altri approfondimenti includono Where Dust and Water Dream Together di Khlif Skander, che ci porta in Tunisia, e Becoming a Father di Adriana Zehbrauskas, che esplora la paternità come esperienza universale oltre i confini culturali.

Un’opportunità di incontro e riflessione

La XVI edizione del Festival non è solo una vetrina di immagini potenti, ma anche un punto di incontro e di dialogo. La città di Lodi, grazie al sostegno di enti come il Comune di Lodi e la Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, diventa il cuore pulsante di una riflessione collettiva che coinvolge il pubblico e lo invita a partecipare attivamente. Durante il festival si terranno numerosi eventi collaterali, tra cui il circuito FFE – OFF, una serie di mostre dislocate in negozi, bar e gallerie della città, e le visite guidate per le scuole, che permetteranno anche ai più giovani di entrare in contatto con le tematiche trattate attraverso la fotografia.

La fotografia come esperienza immersiva

La tecnologia gioca un ruolo fondamentale in questa edizione del Festival, con la collaborazione di Epson che offre un’esperienza immersiva unica grazie al sistema Immersive Pro Wall. Questo innovativo sistema permetterà di proiettare le immagini su grandi schermi in modo che i visitatori possano vivere la fotografia in una dimensione coinvolgente, emozionante e senza precedenti.

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi 2025 si conferma così come uno degli eventi più importanti nel panorama della fotografia documentaria internazionale, un’occasione imperdibile per chi desidera comprendere le sfide del nostro tempo attraverso il linguaggio universale dell’immagine.

Per maggiori informazioni sul programma e per acquistare i biglietti, visita il sito ufficiale www.studioesseci.net.

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Sguardi che cambiano il mondo al Festival della Fotografia Etica di Lodi

Published On: 18 Settembre 2025

About the Author: Alice Stocchi

Tempo stimato per la lettura: 14 minuti

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi si prepara a una sedicesima edizione che promette di lasciare il segno, trasformando la città in un palcoscenico globale per la fotografia documentaria. Dal 27 settembre al 26 ottobre 2025, Lodi ospiterà una serie di mostre che raccontano storie potenti, drammatiche e piene di speranza, portando alla luce temi urgenti e spesso trascurati. Questo evento annuale, che richiama visitatori da tutto il mondo, diventa un luogo di riflessione e confronto, dove l’arte fotografica non è solo espressione estetica, ma anche un veicolo di impegno sociale e civile.

Oltre 150 fotografi da tutto il mondo

La manifestazione di quest’anno si distingue per l’ampiezza e la qualità delle opere in esposizione: più di 20 mostre, con oltre 150 fotografi provenienti da 40 paesi e 5 continenti. Gli scatti che riempiono le gallerie e gli spazi pubblici di Lodi raccontano delle sfide globali che ci accomunano, tra diritti umani, crisi ambientale, conflitti e migrazioni. “Il linguaggio visivo ha il potere di scuotere le coscienze e di generare dialogo”, afferma Alberto Prina, Direttore del Festival, che sottolinea come il Festival non sia solo un’occasione per apprezzare la fotografia, ma anche per riflettere sulla condizione umana e sociale.

Il cuore pulsante: il World Report Award

Tra i momenti più attesi del festival c’è il World Report Award – Documenting Humanity, che premia i migliori reportage in diverse categorie. Il vincitore della categoria MASTER è Federico Ríos con il reportage Paths of Desperate Hope, che racconta il difficile viaggio di chi attraversa la giungla del Darién per cercare di raggiungere gli Stati Uniti. La categoria SPOTLIGHT premia invece Diego Fedele con In The Shadow of a Deadly Sky, un resoconto crudo della guerra in Ucraina. Nella categoria SHORT STORY, Loay Ayyoub documenta il dramma del conflitto a Gaza in The Tragedy of Gaza, un lavoro che racconta una delle crisi umanitarie più devastanti del nostro tempo. La sezione STUDENT vede trionfare Md Zobayer Hossain Joati con We Live to Fight, un viaggio tra le comunità di arti marziali del Bangladesh.

Altri lavori di forte impatto provengono dalle categorie SINGLE SHOT, con la potente immagine di Afshin Ismaeli The Price of War, e dalla categoria SPECIAL MENTION, con la sensibilità di Cinzia Canneri nel fotografare le donne eritree e tigrine in fuga dalla guerra.

Mostre internazionali e collaborazioni prestigiose

Accanto alle mostre competizione, Lodi ospita anche eventi di grande prestigio internazionale, come la tappa lombarda del World Press Photo, che da quasi 70 anni documenta gli eventi più significativi a livello globale. Quest’anno, oltre 150 scatti di grandi fotografi provenienti da testate come The New York Times, TIME e Agence France Presse permetteranno di esplorare il mondo attraverso gli occhi dei reporter più noti.

Non mancano le mostre che trattano tematiche di impatto sociale e ambientale. The Dark Side of Fast Fashion di Magnus Wennmann smaschera i costi umani ed ecologici della moda veloce, mentre Sudan Under Siege di Giles Clarke racconta il conflitto in Sudan e le sue devastanti conseguenze sulla vita delle persone.

Spazi tematici e riflessioni sulle crisi globali

Lo spazio tematico Le vite degli altri esplora le connessioni tra le persone e i territori attraverso lavori di fotografi come David J. Show, che documenta la vita degli allevatori nella valle di Dyfi, e Jana Margarete Schuler, che con Between Blood and Glitter racconta le “Luchadoras” di Ciudad Juarez, donne che lottano per diritti e dignità. Altri approfondimenti includono Where Dust and Water Dream Together di Khlif Skander, che ci porta in Tunisia, e Becoming a Father di Adriana Zehbrauskas, che esplora la paternità come esperienza universale oltre i confini culturali.

Un’opportunità di incontro e riflessione

La XVI edizione del Festival non è solo una vetrina di immagini potenti, ma anche un punto di incontro e di dialogo. La città di Lodi, grazie al sostegno di enti come il Comune di Lodi e la Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, diventa il cuore pulsante di una riflessione collettiva che coinvolge il pubblico e lo invita a partecipare attivamente. Durante il festival si terranno numerosi eventi collaterali, tra cui il circuito FFE – OFF, una serie di mostre dislocate in negozi, bar e gallerie della città, e le visite guidate per le scuole, che permetteranno anche ai più giovani di entrare in contatto con le tematiche trattate attraverso la fotografia.

La fotografia come esperienza immersiva

La tecnologia gioca un ruolo fondamentale in questa edizione del Festival, con la collaborazione di Epson che offre un’esperienza immersiva unica grazie al sistema Immersive Pro Wall. Questo innovativo sistema permetterà di proiettare le immagini su grandi schermi in modo che i visitatori possano vivere la fotografia in una dimensione coinvolgente, emozionante e senza precedenti.

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi 2025 si conferma così come uno degli eventi più importanti nel panorama della fotografia documentaria internazionale, un’occasione imperdibile per chi desidera comprendere le sfide del nostro tempo attraverso il linguaggio universale dell’immagine.

Per maggiori informazioni sul programma e per acquistare i biglietti, visita il sito ufficiale www.studioesseci.net.

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