Visioni quantiche e sogni elettrici: l’arte incontra la tecnologia alle OGR Torino

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 11 Ottobre 2025

Tempo stimato per la lettura: 2,6 minuti

Dal 31 ottobre 2025 al 10 maggio 2026, le OGR Torino si trasformano in un epicentro di innovazione culturale con due mostre internazionali che celebrano il connubio tra arte e tecnologia. WE FELT A STAR DYING di Laure Prouvost e la collettiva ELECTRIC DREAMS. Art & Technology Before the Internet portano in scena una riflessione potente e multisensoriale sulle radici e le frontiere dell’arte digitale.

Laure Prouvost: tra quantum computing e poesia sensoriale

Commissionata da LAS Art Foundation e co-commissionata dalle OGR, la mostra di Laure Prouvost debutta a Torino in una nuova veste che dialoga profondamente con l’architettura delle ex officine, spazi carichi di storia industriale. La sua installazione immersiva è un vero e proprio viaggio nel cuore del **quantum computing**, nato dalla collaborazione con il filosofo Tobias Rees e lo scienziato Hartmut Neven, pioniere di Google Quantum AI.

Immagini sfumate, suoni eterei e profumi evanescenti si intrecciano, creando un’esperienza multisensoriale che trascende i confini della percezione tradizionale, invitandoci a riflettere sul confine sottile tra realtà e immaginazione. Un’opera che, con eleganza e intensità, unisce scienza e arte in un racconto visivo e poetico del presente e del futuro.

Electric Dreams: un viaggio tra pionieri e visioni tecnologiche pre-Internet

Nel Binario 2 delle OGR, la collettiva Electric Dreams. Art & Technology Before the Internet – organizzata in collaborazione con la Tate Modern – porta alla luce oltre quarant’anni di sperimentazioni artistiche che hanno anticipato la rivoluzione digitale. L’esposizione riunisce opere iconiche di artisti visionari come Carlos Cruz-Diez e Julio Le Parc, che con luce, movimento e tecnologia hanno tracciato nuove direzioni percettive, ben prima dell’era dell’iperconnessione.

Attraverso installazioni cinetiche, esperienze visive immersive e materiali provenienti da ambiti industriali e militari, la mostra esplora come l’arte abbia saputo farsi interprete – e spesso anticipatrice – delle trasformazioni tecnologiche. Curata da Val Ravaglia e Samuele Piazza, Electric Dreams stimola una riflessione profonda sul nostro rapporto con le macchine, l’immaginazione e la memoria, aprendo uno spazio critico sulle radici culturali del mondo digitale contemporaneo.

Leggi anche: La “Melodia” di Julio Le Parc alla Galleria Continua di Roma

Julio Le Parc e Michelangelo Pistoletto: pagine di storia dell’arte alla Galleria Continua

OGR Torino: un polo internazionale di sperimentazione interdisciplinare

Con queste due grandi esposizioni, le OGR Torino consolidano la loro posizione di avanguardia nel panorama culturale europeo, promuovendo una visione interdisciplinare che unisce arte, scienza e tecnologia. La stagione autunnale 2025 diventa così un momento di dialogo fertile tra artisti, scienziati e istituzioni, un ponte tra passato, presente e futuro della creatività digitale.

Le biglietterie aprono il 30 settembre: un’occasione imperdibile per vivere in prima persona un’esperienza unica, dove visioni quantiche e sogni elettrici si fondono in un racconto vibrante, capace di svelare le trasformazioni culturali che stanno definendo il nostro tempo.

 

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Tempo stimato per la lettura: 8 minuti

Dal 31 ottobre 2025 al 10 maggio 2026, le OGR Torino si trasformano in un epicentro di innovazione culturale con due mostre internazionali che celebrano il connubio tra arte e tecnologia. WE FELT A STAR DYING di Laure Prouvost e la collettiva ELECTRIC DREAMS. Art & Technology Before the Internet portano in scena una riflessione potente e multisensoriale sulle radici e le frontiere dell’arte digitale.

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Commissionata da LAS Art Foundation e co-commissionata dalle OGR, la mostra di Laure Prouvost debutta a Torino in una nuova veste che dialoga profondamente con l’architettura delle ex officine, spazi carichi di storia industriale. La sua installazione immersiva è un vero e proprio viaggio nel cuore del **quantum computing**, nato dalla collaborazione con il filosofo Tobias Rees e lo scienziato Hartmut Neven, pioniere di Google Quantum AI.

Immagini sfumate, suoni eterei e profumi evanescenti si intrecciano, creando un’esperienza multisensoriale che trascende i confini della percezione tradizionale, invitandoci a riflettere sul confine sottile tra realtà e immaginazione. Un’opera che, con eleganza e intensità, unisce scienza e arte in un racconto visivo e poetico del presente e del futuro.

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Attraverso installazioni cinetiche, esperienze visive immersive e materiali provenienti da ambiti industriali e militari, la mostra esplora come l’arte abbia saputo farsi interprete – e spesso anticipatrice – delle trasformazioni tecnologiche. Curata da Val Ravaglia e Samuele Piazza, Electric Dreams stimola una riflessione profonda sul nostro rapporto con le macchine, l’immaginazione e la memoria, aprendo uno spazio critico sulle radici culturali del mondo digitale contemporaneo.

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Le biglietterie aprono il 30 settembre: un’occasione imperdibile per vivere in prima persona un’esperienza unica, dove visioni quantiche e sogni elettrici si fondono in un racconto vibrante, capace di svelare le trasformazioni culturali che stanno definendo il nostro tempo.

 

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