Dalla Festa del Cinema, Viggo Mortensen in Captain Fantastic

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 17 Ottobre 2016

Tempo stimato per la lettura: 3,1 minuti

La Festa del Cinema di Roma è al suo quarto giorno. E di tutte le cose di cui vorremmo parlarvi, abbiamo scelto la pellicola di Matt Ross, al suo esordio alla regia, Captain Fantastic con Viggo Mortensen, incontrato in conferenza stampa.

Ci sono le felci, c’è un cervo che si ferma a riposare, ci sono le cascate, le vette altissime, una foresta che respira e scuote e protegge e isola. C’è una famiglia, disfunzionale e bellissima, che in quella foresta vive leggendo Chomsky e i manuali di fisica quantistica, nutrendosi delle terra, cacciando, danzando, abitando ogni frammento dello spazio con consapevolezza e inaudito coraggio. È una storia strana quella dei Cash, perché da un lato c’è tutta la libertà che vorremmo indossare, liberi da regole e dottrine politiche, economiche, religiose, dall’altra c’è l’intransigenza e la schiavitù che certe scelte estreme comportano.

Ben Cash vive con i suoi 6 figli lontano dal mondo, è lui l’uomo fantastico del titolo, il super eroe che tiene la sua famiglia freak lontano dal mondo, un inferno popolato di gente grassa, che trangugia veleno e ignoranza sapientemente confezionati da orribili corporation, finché quel mondo non li travolge, costringendoli ad una nuova e diversa consapevolezza emotiva ed etica. Il suicidio della moglie rompe quell’idillio naturalistico svelandone tutta la sua artificialità. Il senso di colpa, la vulnerabilità, le contraddizioni di una libertà imposta che diventa gabbia,  vengono svelate poco a poco aprendo crepe enormi da cui il dolore trabocca inarrestabile. Quel momento di crisi è l’inizio di un viaggio vero, on the road, su Steve, un vecchio pulmino pieno di libri, ma anche e soprattutto metaforico. I chilometri raccontano il cambiamento, la metamorfosi, mostrando ai 6 ragazzi realtà che nessun volume può contenere e costringendo il padre a fare i conti con il fallimento e i limiti del proprio ruolo.

La musica di Alex Somers e Jonsi  ti rapisce dalla prima nota e da quella prima, morbidissima nota, lo sai già che il film non ti lascerà respirare, che nonostante i suoi quasi 120′ resterai incollato alla poltrona senza mai levare lo sguardo dallo schermo. Lo sai perché è una di quelle storie che ti sarebbe piaciuto farti raccontare da piccolo, ancora e ancora fino a chiudere gli occhi. Una favola che ha un lieto fine tutto suo, una canzone tutta sua, Sweet Child O Mine in una versione che non immaginate.

Captain Fantastic di Matt Ross racconta tra le “migliaia di Americhe” quelle che conosce meglio, l’America selvaggia e quella rurale, i campi di grano, le distese di mais e bestiame e lo fa senza esprimere giudizi, con lo sguardo benevolo del narratore. Il cast, giovanissimo e di talento, fa il resto.

Viggo Mortensen che interpreta Ben motiva così la scelta di partecipare al film: “Amo i personaggi pieni di contraddizioni, perché anche noi siamo così. Il mio stesso personaggio incita i figli ad esprimere liberamente le proprie opinioni, ad essere onesti e curiosi, ma poi si comporta come un piccolo dittatore. E quando Bodevan, il figlio più grande, gli dice che è stato ammesso in tutte le università più prestigiose del paese, lui si arrabbia. Anche a me, come padre, è successa la stessa cosa. Credo sia normale, umano provare sentimenti così contrastanti

La pellicola di Ross, presentata al Sundance e al Telluride, è parte della sezione speciale “Alice nella città” e verrà distribuito nelle sale italiane, grazie alla Good Films, il prossimo 15 dicembre.

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Published On: 17 Ottobre 2016

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 9 minuti

La Festa del Cinema di Roma è al suo quarto giorno. E di tutte le cose di cui vorremmo parlarvi, abbiamo scelto la pellicola di Matt Ross, al suo esordio alla regia, Captain Fantastic con Viggo Mortensen, incontrato in conferenza stampa.

Ci sono le felci, c’è un cervo che si ferma a riposare, ci sono le cascate, le vette altissime, una foresta che respira e scuote e protegge e isola. C’è una famiglia, disfunzionale e bellissima, che in quella foresta vive leggendo Chomsky e i manuali di fisica quantistica, nutrendosi delle terra, cacciando, danzando, abitando ogni frammento dello spazio con consapevolezza e inaudito coraggio. È una storia strana quella dei Cash, perché da un lato c’è tutta la libertà che vorremmo indossare, liberi da regole e dottrine politiche, economiche, religiose, dall’altra c’è l’intransigenza e la schiavitù che certe scelte estreme comportano.

Ben Cash vive con i suoi 6 figli lontano dal mondo, è lui l’uomo fantastico del titolo, il super eroe che tiene la sua famiglia freak lontano dal mondo, un inferno popolato di gente grassa, che trangugia veleno e ignoranza sapientemente confezionati da orribili corporation, finché quel mondo non li travolge, costringendoli ad una nuova e diversa consapevolezza emotiva ed etica. Il suicidio della moglie rompe quell’idillio naturalistico svelandone tutta la sua artificialità. Il senso di colpa, la vulnerabilità, le contraddizioni di una libertà imposta che diventa gabbia,  vengono svelate poco a poco aprendo crepe enormi da cui il dolore trabocca inarrestabile. Quel momento di crisi è l’inizio di un viaggio vero, on the road, su Steve, un vecchio pulmino pieno di libri, ma anche e soprattutto metaforico. I chilometri raccontano il cambiamento, la metamorfosi, mostrando ai 6 ragazzi realtà che nessun volume può contenere e costringendo il padre a fare i conti con il fallimento e i limiti del proprio ruolo.

La musica di Alex Somers e Jonsi  ti rapisce dalla prima nota e da quella prima, morbidissima nota, lo sai già che il film non ti lascerà respirare, che nonostante i suoi quasi 120′ resterai incollato alla poltrona senza mai levare lo sguardo dallo schermo. Lo sai perché è una di quelle storie che ti sarebbe piaciuto farti raccontare da piccolo, ancora e ancora fino a chiudere gli occhi. Una favola che ha un lieto fine tutto suo, una canzone tutta sua, Sweet Child O Mine in una versione che non immaginate.

Captain Fantastic di Matt Ross racconta tra le “migliaia di Americhe” quelle che conosce meglio, l’America selvaggia e quella rurale, i campi di grano, le distese di mais e bestiame e lo fa senza esprimere giudizi, con lo sguardo benevolo del narratore. Il cast, giovanissimo e di talento, fa il resto.

Viggo Mortensen che interpreta Ben motiva così la scelta di partecipare al film: “Amo i personaggi pieni di contraddizioni, perché anche noi siamo così. Il mio stesso personaggio incita i figli ad esprimere liberamente le proprie opinioni, ad essere onesti e curiosi, ma poi si comporta come un piccolo dittatore. E quando Bodevan, il figlio più grande, gli dice che è stato ammesso in tutte le università più prestigiose del paese, lui si arrabbia. Anche a me, come padre, è successa la stessa cosa. Credo sia normale, umano provare sentimenti così contrastanti

La pellicola di Ross, presentata al Sundance e al Telluride, è parte della sezione speciale “Alice nella città” e verrà distribuito nelle sale italiane, grazie alla Good Films, il prossimo 15 dicembre.

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