HModa 126: un nuovo indirizzo del lusso europeo

Tempo stimato per la lettura: 8,5 minuti
Ci sono inaugurazioni che celebrano un luogo. E poi ci sono quelle che raccontano un’idea di futuro. Il 10 dicembre 2025, ad Aubervilliers, alle porte di Parigi, HModa apre ufficialmente HModa 126, il suo primo hub operativo in Francia. Non una semplice sede, ma una dichiarazione di intenti: portare il modello manifatturiero italiano nel cuore pulsante del lusso francese, trasformando la collaborazione tra due Paesi in un ecosistema creativo e produttivo condiviso.
Il valore del gesto: artigiani, visioni e collaborazioni strategiche
L’incontro con la stampa si è aperto con la visione del cortometraggio Stelle di Chiara Sabatini, in cui la bellezza dell’oggetto creato prende forma attraverso i volti e gli sguardi degli artigiani. Il dettaglio ricorrente dell’occhio di chi parla diventa racconto intimo, specchio di passione e vita. Mani esperte trasformano la materia con dedizione, un’artigiana afferma di “amare dipingere con i materiali”. Creatività e tecniche di lavorazione si intrecciano in un dialogo continuo, dove l’innovazione nasce dall’esperienza e il fare diventa espressione autentica.
La conferenza stampa dell’inaugurazione si è conclusa con la firma di un protocollo d’intesa tra Claudio Rovere Fondatore e Presidente di HModa, e il Dipartimento della Seine-Saint-Denis, rappresentato da Stéphane Troussel, Presidente del Consiglio dipartimentale. Alla cerimonia era presente anche la sindaca di Aubervilliers, Karine Franclet.
HModa: la visione industriale di Claudio Rovere
Fondata nel 2017 e controllata dalla torinese Holding Industriale (HIND), HModa è una società di investimenti specializzata nell’aggregazione di piccole e medie imprese del Made in Italy che lavorano per i più grandi brand del lusso. Sotto la guida del fondatore e presidente Claudio Rovere, il gruppo ha costruito in Italia un polo di 19 aziende, circa 300 milioni di euro di fatturato e oltre 2.000 addetti. “Ci sono temi definiti che non cambieranno mai: noi siamo produttori e non saremo mai brand, il posizionamento resta solo alto mai medio, e questi principi rimarranno invariati”, dichiara Rovere.
La filosofia è chiara e controcorrente: acquisire la maggioranza delle aziende lasciando però agli imprenditori la gestione operativa e una quota di minoranza. “Facciamo praticamente la strategia commerciale e industriale: il cuore resta fare un prodotto bene e consegnarlo in fretta”, continua Rovere. Autonomia, identità territoriale e tutela dei saperi artigianali diventano così la vera forza competitiva. Un modello che ora attraversa le Alpi.
Una guida francese per una visione europea
A dare un volto e una voce locali al progetto è Gilles Lasbordes, alla guida delle operazioni di HModa France. Profilo ben noto nell’ecosistema tessile e manifatturiero francese, profondo conoscitore delle filiere e dei loro equilibri, Lasbordes incarna la volontà di HModa di radicarsi davvero nel territorio, evitando logiche di semplice rappresentanza. La sua presenza garantisce un dialogo fluido con le maison, le istituzioni e gli attori industriali francesi, accompagnando l’hub di Aubervilliers in una crescita organica, credibile e perfettamente allineata alle esigenze del lusso contemporaneo.
Aubervilliers, il nuovo baricentro del saper fare
La scelta di Aubervilliers risponde a una visione precisa e tutt’altro che casuale. Nel cuore della Seine-Saint-Denis, uno dei territori più vivaci e in trasformazione dell’Île-de-France, il lusso ha trovato nuove geografie, nuovi spazi e un’energia produttiva in piena evoluzione.
Ad Aubervilliers, nel cuore della Seine‑Saint‑Denis, si concentrano atelier e centri creativi di alcune delle più prestigiose maison del lusso francese. Chanel ha qui il suo 19M, che ospita i laboratori artigianali di Lesage, Massaro, Maison Michel, Lemarié e Lognon, specializzati in ricamo, calzature e accessori. Anche Hermès ha rafforzato la propria presenza nella zona, con laboratori e programmi di formazione in pelletteria.
È qui che, su una superficie di circa 3.000 metri quadrati, nasce HModa 126, concepito come un hub multidisciplinare capace di integrare laboratorio di prototipazione dedicato alla pelletteria, centro di Ricerca & Sviluppo, showroom e polo formativo affidato all’Accademia HModa France.
Formazione e futuro: l’Accademia HModa
Centrale nel progetto è l’Accademia HModa, fondata nel 2020 e oggi Benefit Company, autentico pilastro strategico del gruppo. Attraverso percorsi formativi altamente specializzati, sviluppati in collaborazione con istituzioni d’eccellenza come l’Institut Français de la Mode, l’Accademia plasma nuove generazioni di artigiani e tecnici del lusso, riaffermando un principio imprescindibile: il futuro dell’alta manifattura si costruisce trasmettendo il gesto, il sapere e la cultura del fare.
La firma del protocollo con le istituzioni locali consolida un secondo pilastro: la formazione. Grazie all’Accademia HModa, il gruppo apre i suoi programmi ai giovani del territorio francese, creando un ponte diretto tra scuola e impresa. Perché, come ricorda Claudio Rovere, «la qualità non si compra, si costruisce». E in questo costruire, la trasmissione del sapere rimane l’unica vera garanzia per un lusso sostenibile e destinato a durare nel tempo.
Quando il Made in Italy diventa strategia internazionale
HModa 126 rappresenta un investimento iniziale di 2,5 milioni di euro per dar vita a uno spazio capace di unire prototipazione, formazione, ricerca e showroom sotto lo stesso tetto. Ma il progetto guarda oltre i confini: l’integrazione di PMI francesi d’eccellenza nei settori della pelletteria, dell’abbigliamento e, perché non, degli accessori metallici richiederà ulteriori decine di milioni. L’obiettivo è replicare il modello italiano, combinando tradizione artigianale e visione industriale, e costruire una filiera europea sempre più integrata, solida e competitiva, dove la qualità e la creatività diventano strategia e linguaggio comune.
La collaborazione delle aziende in mostra
Il nuovo hub, HModa 126, si presenta anche come una vera e propria vetrina del saper fare del gruppo. Al piano terra dell’edificio prende forma co-LAB 19, una collezione-mostra di abiti, calzature e borse che racconta, in modo tangibile, il risultato delle collaborazioni tra le 19 aziende HModa. Non un’esposizione statica, ma una dichiarazione di metodo: dimostrare come il gruppo sia in grado di sviluppare capi complessi, frutto dell’interazione di competenze diverse, offrendo alle maison un servizio integrato e altamente specializzato grazie alle sinergie tra le realtà controllate.
co-LAB è il progetto manifesto di HModa, lanciato nel 2024 come laboratorio permanente di collaborazione. Un luogo in cui le competenze delle aziende del gruppo si incontrano e dialogano, fondendo tradizione e innovazione in un linguaggio contemporaneo. Sotto la direzione di Simona Finelli, cofondatrice di Rilievi Group, co-LAB si configura come uno spazio creativo condiviso, capace di trasformare il savoir-faire manifatturiero in una narrazione corale. Le creazioni nascono dall’incontro tra ricerca, materiali d’avanguardia e memoria artigianale, dando vita a un dialogo aperto con le maison del lusso, pensato per dimostrare come l’innovazione possa tradursi in valore concreto e applicabile alle collezioni.
L’atelier come cuore pulsante
Durante l’inaugurazione, l’atelier si è imposto come il cuore più autentico di HModa, teatro silenzioso dove il sapere artigianale diventa gesto. Sotto gli occhi degli ospiti ha preso forma una pantofola di lusso della collezione Heritage di MIRIAL, creata da Marco Marozzi, interprete di un progetto italiano nato nel 2021 e diretto da Giorgio Ciccone, che unisce il patrimonio storico dell’azienda a una visione giovane, ironica e contemporanea. Un racconto concreto di come l’eccellenza non sia solo memoria, ma gesto quotidiano, precisione, tempo.
Accanto, le mani esperte – e le nuove generazioni – di GAB creano borse su committenza per le grandi case del lusso come Dior e Balenciaga, realizzate direttamente nell’atelier di Aubervilliers. Punto di riferimento fiorentino nella pelletteria di alta gamma, GAB vanta oltre un decennio di esperienza come partner produttivo delle più rinomate griffe internazionali, capace di trasformare le visioni creative delle maison in oggetti di perfezione assoluta, dove artigianalità, precisione e tempo si traducono in un linguaggio quotidiano fatto di eccellenza. In Francia, l’azienda è diretta da Julie Dupont, creatrice e responsabile dell’Atelier di Sviluppo Maroquineria di Holding Moda – GAB, che guida con competenza il dialogo tra saperi fiorentini e mercato francese, consolidando la presenza e l’influenza del Made in Italy nell’universo del lusso europeo.
Archivi, pelle e memoria: Angelo Vintage
A dialogare con il presente, il passato più prezioso. Accanto ai macchinari, nell’atelier, in esposizione, una selezione di capi provenienti dall’archivio Angelo Vintage di Lugo di Romagna, uno dei più importanti archivi di moda al mondo. Creazioni di grandi stilisti, accomunate dal tema della pelle, hanno ricordato come il lusso sia sempre un equilibrio sottile tra materia, storia e visione. Un patrimonio che non si limita a essere contemplato, ma diventa fonte di ricerca e ispirazione.
HModa 126: una grammatica contemporanea del lusso
Per decenni siamo stati abituati a vedere i grandi gruppi francesi acquisire le gemme della manifattura italiana. Oggi accade qualcosa di nuovo: un gruppo italiano investe in Francia, portando un modello industriale che unisce tradizione e innovazione, radicamento locale e visione europea.
HModa 126 non è solo un indirizzo – 126 rue des Fillettes – ma un segnale forte: il lusso non può più permettersi di separare creazione e produzione. Il futuro passa da luoghi ibridi, dove si prototipa, si forma, si ricerca e si custodisce la memoria. Luoghi in cui l’artigianato dialoga con l’industria e l’Europa torna a pensarsi come filiera condivisa.
Perché, in fondo, se il lusso è un sogno, ha sempre bisogno di un atelier per diventare realtà. Con HModa e co-LAB, Claudio Rovere disegna una nuova grammatica del Made in Italy: collaborativa, colta, contemporanea. Un lusso che non vive di nostalgia, ma di visione. Dove l’artigianato non è solo eredità, ma strategia.
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HModa 126: un nuovo indirizzo del lusso europeo
Tempo stimato per la lettura: 26 minuti
Ci sono inaugurazioni che celebrano un luogo. E poi ci sono quelle che raccontano un’idea di futuro. Il 10 dicembre 2025, ad Aubervilliers, alle porte di Parigi, HModa apre ufficialmente HModa 126, il suo primo hub operativo in Francia. Non una semplice sede, ma una dichiarazione di intenti: portare il modello manifatturiero italiano nel cuore pulsante del lusso francese, trasformando la collaborazione tra due Paesi in un ecosistema creativo e produttivo condiviso.
Il valore del gesto: artigiani, visioni e collaborazioni strategiche
L’incontro con la stampa si è aperto con la visione del cortometraggio Stelle di Chiara Sabatini, in cui la bellezza dell’oggetto creato prende forma attraverso i volti e gli sguardi degli artigiani. Il dettaglio ricorrente dell’occhio di chi parla diventa racconto intimo, specchio di passione e vita. Mani esperte trasformano la materia con dedizione, un’artigiana afferma di “amare dipingere con i materiali”. Creatività e tecniche di lavorazione si intrecciano in un dialogo continuo, dove l’innovazione nasce dall’esperienza e il fare diventa espressione autentica.
La conferenza stampa dell’inaugurazione si è conclusa con la firma di un protocollo d’intesa tra Claudio Rovere Fondatore e Presidente di HModa, e il Dipartimento della Seine-Saint-Denis, rappresentato da Stéphane Troussel, Presidente del Consiglio dipartimentale. Alla cerimonia era presente anche la sindaca di Aubervilliers, Karine Franclet.
HModa: la visione industriale di Claudio Rovere
Fondata nel 2017 e controllata dalla torinese Holding Industriale (HIND), HModa è una società di investimenti specializzata nell’aggregazione di piccole e medie imprese del Made in Italy che lavorano per i più grandi brand del lusso. Sotto la guida del fondatore e presidente Claudio Rovere, il gruppo ha costruito in Italia un polo di 19 aziende, circa 300 milioni di euro di fatturato e oltre 2.000 addetti. “Ci sono temi definiti che non cambieranno mai: noi siamo produttori e non saremo mai brand, il posizionamento resta solo alto mai medio, e questi principi rimarranno invariati”, dichiara Rovere.
La filosofia è chiara e controcorrente: acquisire la maggioranza delle aziende lasciando però agli imprenditori la gestione operativa e una quota di minoranza. “Facciamo praticamente la strategia commerciale e industriale: il cuore resta fare un prodotto bene e consegnarlo in fretta”, continua Rovere. Autonomia, identità territoriale e tutela dei saperi artigianali diventano così la vera forza competitiva. Un modello che ora attraversa le Alpi.
Una guida francese per una visione europea
A dare un volto e una voce locali al progetto è Gilles Lasbordes, alla guida delle operazioni di HModa France. Profilo ben noto nell’ecosistema tessile e manifatturiero francese, profondo conoscitore delle filiere e dei loro equilibri, Lasbordes incarna la volontà di HModa di radicarsi davvero nel territorio, evitando logiche di semplice rappresentanza. La sua presenza garantisce un dialogo fluido con le maison, le istituzioni e gli attori industriali francesi, accompagnando l’hub di Aubervilliers in una crescita organica, credibile e perfettamente allineata alle esigenze del lusso contemporaneo.
Aubervilliers, il nuovo baricentro del saper fare
La scelta di Aubervilliers risponde a una visione precisa e tutt’altro che casuale. Nel cuore della Seine-Saint-Denis, uno dei territori più vivaci e in trasformazione dell’Île-de-France, il lusso ha trovato nuove geografie, nuovi spazi e un’energia produttiva in piena evoluzione.
Ad Aubervilliers, nel cuore della Seine‑Saint‑Denis, si concentrano atelier e centri creativi di alcune delle più prestigiose maison del lusso francese. Chanel ha qui il suo 19M, che ospita i laboratori artigianali di Lesage, Massaro, Maison Michel, Lemarié e Lognon, specializzati in ricamo, calzature e accessori. Anche Hermès ha rafforzato la propria presenza nella zona, con laboratori e programmi di formazione in pelletteria.
È qui che, su una superficie di circa 3.000 metri quadrati, nasce HModa 126, concepito come un hub multidisciplinare capace di integrare laboratorio di prototipazione dedicato alla pelletteria, centro di Ricerca & Sviluppo, showroom e polo formativo affidato all’Accademia HModa France.
Formazione e futuro: l’Accademia HModa
Centrale nel progetto è l’Accademia HModa, fondata nel 2020 e oggi Benefit Company, autentico pilastro strategico del gruppo. Attraverso percorsi formativi altamente specializzati, sviluppati in collaborazione con istituzioni d’eccellenza come l’Institut Français de la Mode, l’Accademia plasma nuove generazioni di artigiani e tecnici del lusso, riaffermando un principio imprescindibile: il futuro dell’alta manifattura si costruisce trasmettendo il gesto, il sapere e la cultura del fare.
La firma del protocollo con le istituzioni locali consolida un secondo pilastro: la formazione. Grazie all’Accademia HModa, il gruppo apre i suoi programmi ai giovani del territorio francese, creando un ponte diretto tra scuola e impresa. Perché, come ricorda Claudio Rovere, «la qualità non si compra, si costruisce». E in questo costruire, la trasmissione del sapere rimane l’unica vera garanzia per un lusso sostenibile e destinato a durare nel tempo.
Quando il Made in Italy diventa strategia internazionale
HModa 126 rappresenta un investimento iniziale di 2,5 milioni di euro per dar vita a uno spazio capace di unire prototipazione, formazione, ricerca e showroom sotto lo stesso tetto. Ma il progetto guarda oltre i confini: l’integrazione di PMI francesi d’eccellenza nei settori della pelletteria, dell’abbigliamento e, perché non, degli accessori metallici richiederà ulteriori decine di milioni. L’obiettivo è replicare il modello italiano, combinando tradizione artigianale e visione industriale, e costruire una filiera europea sempre più integrata, solida e competitiva, dove la qualità e la creatività diventano strategia e linguaggio comune.
La collaborazione delle aziende in mostra
Il nuovo hub, HModa 126, si presenta anche come una vera e propria vetrina del saper fare del gruppo. Al piano terra dell’edificio prende forma co-LAB 19, una collezione-mostra di abiti, calzature e borse che racconta, in modo tangibile, il risultato delle collaborazioni tra le 19 aziende HModa. Non un’esposizione statica, ma una dichiarazione di metodo: dimostrare come il gruppo sia in grado di sviluppare capi complessi, frutto dell’interazione di competenze diverse, offrendo alle maison un servizio integrato e altamente specializzato grazie alle sinergie tra le realtà controllate.
co-LAB è il progetto manifesto di HModa, lanciato nel 2024 come laboratorio permanente di collaborazione. Un luogo in cui le competenze delle aziende del gruppo si incontrano e dialogano, fondendo tradizione e innovazione in un linguaggio contemporaneo. Sotto la direzione di Simona Finelli, cofondatrice di Rilievi Group, co-LAB si configura come uno spazio creativo condiviso, capace di trasformare il savoir-faire manifatturiero in una narrazione corale. Le creazioni nascono dall’incontro tra ricerca, materiali d’avanguardia e memoria artigianale, dando vita a un dialogo aperto con le maison del lusso, pensato per dimostrare come l’innovazione possa tradursi in valore concreto e applicabile alle collezioni.
L’atelier come cuore pulsante
Durante l’inaugurazione, l’atelier si è imposto come il cuore più autentico di HModa, teatro silenzioso dove il sapere artigianale diventa gesto. Sotto gli occhi degli ospiti ha preso forma una pantofola di lusso della collezione Heritage di MIRIAL, creata da Marco Marozzi, interprete di un progetto italiano nato nel 2021 e diretto da Giorgio Ciccone, che unisce il patrimonio storico dell’azienda a una visione giovane, ironica e contemporanea. Un racconto concreto di come l’eccellenza non sia solo memoria, ma gesto quotidiano, precisione, tempo.
Accanto, le mani esperte – e le nuove generazioni – di GAB creano borse su committenza per le grandi case del lusso come Dior e Balenciaga, realizzate direttamente nell’atelier di Aubervilliers. Punto di riferimento fiorentino nella pelletteria di alta gamma, GAB vanta oltre un decennio di esperienza come partner produttivo delle più rinomate griffe internazionali, capace di trasformare le visioni creative delle maison in oggetti di perfezione assoluta, dove artigianalità, precisione e tempo si traducono in un linguaggio quotidiano fatto di eccellenza. In Francia, l’azienda è diretta da Julie Dupont, creatrice e responsabile dell’Atelier di Sviluppo Maroquineria di Holding Moda – GAB, che guida con competenza il dialogo tra saperi fiorentini e mercato francese, consolidando la presenza e l’influenza del Made in Italy nell’universo del lusso europeo.
Archivi, pelle e memoria: Angelo Vintage
A dialogare con il presente, il passato più prezioso. Accanto ai macchinari, nell’atelier, in esposizione, una selezione di capi provenienti dall’archivio Angelo Vintage di Lugo di Romagna, uno dei più importanti archivi di moda al mondo. Creazioni di grandi stilisti, accomunate dal tema della pelle, hanno ricordato come il lusso sia sempre un equilibrio sottile tra materia, storia e visione. Un patrimonio che non si limita a essere contemplato, ma diventa fonte di ricerca e ispirazione.
HModa 126: una grammatica contemporanea del lusso
Per decenni siamo stati abituati a vedere i grandi gruppi francesi acquisire le gemme della manifattura italiana. Oggi accade qualcosa di nuovo: un gruppo italiano investe in Francia, portando un modello industriale che unisce tradizione e innovazione, radicamento locale e visione europea.
HModa 126 non è solo un indirizzo – 126 rue des Fillettes – ma un segnale forte: il lusso non può più permettersi di separare creazione e produzione. Il futuro passa da luoghi ibridi, dove si prototipa, si forma, si ricerca e si custodisce la memoria. Luoghi in cui l’artigianato dialoga con l’industria e l’Europa torna a pensarsi come filiera condivisa.
Perché, in fondo, se il lusso è un sogno, ha sempre bisogno di un atelier per diventare realtà. Con HModa e co-LAB, Claudio Rovere disegna una nuova grammatica del Made in Italy: collaborativa, colta, contemporanea. Un lusso che non vive di nostalgia, ma di visione. Dove l’artigianato non è solo eredità, ma strategia.










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