Al Louvre una mostra svela i segreti del Sultanato Mammalucco e il suo ruolo nel commercio delle spezie

Tempo stimato per la lettura: 4,2 minuti
Entrate nel cuore pulsante di un mondo di rotte commerciali, alleanze strategiche e scambi culturali che collegano l’Oriente e l’Occidente! Al Louvre, dal 30 aprile al 28 luglio 2025, nella Hall Napoleone, una straordinaria mostra vi porta indietro nel tempo, nel cuore di un impero che ha dominato i mari e le terre, tessendo una rete di relazioni che ancora oggi affascina storici e appassionati. MAMLOUKS 1250-1517 è un viaggio tra spezie, diplomazia e arte, che rivela il ruolo strategico del Sultanato Mammalucco nel grande mosaico delle rotte commerciali medievali.
Il cuore pulsante dell’“Oriente connesso”: il Sultanato Mammalucco
Situato tra il Mar Rosso, il Mar Mediterraneo e l’oceano Indiano, il Sultanato Mammalucco si configura come un nodo cruciale nel commercio globale dell’epoca. La sua posizione strategica gli permette di controllare le rotte delle spezie, fondamentali per il mercato europeo e non solo. La sua influenza si estende anche sui luoghi santi del Hijaz e della Palestina, rendendolo un centro di potere spirituale, politico e commerciale. La mostra mette in luce come questa posizione lo renda un ponte tra culture, religioni e mercati, in un “Oriente connesso” che unisce continenti e civiltà.
Un crocevia di alleanze e tensioni: vicini e rivali
Il Sultanato Mammalucco si trova in un contesto di relazioni complesse con i suoi vicini: Mongoli, Turkmeni e Ottomani. Questi ultimi sono alleati o nemici, in un’interazione costante che influenza la sua stabilità e il suo approvvigionamento di risorse, tra cui schiavi militari. La mostra approfondisce come queste dinamiche geopolitiche abbiano plasmato la storia di un impero che, pur circondato da avversari, mantiene la sua autonomia e il suo prestigio grazie a una rete di alleanze e scambi diplomatici.
L’Africa come fonte di ricchezze e di scambi
Una parte importante del Sultanato si trova in Africa, una regione ricca di oro, avorio, legni pregiati e schiavi. La mostra evidenzia come questa presenza africana abbia alimentato il commercio e la cultura mammalucca, con studenti, mercanti e pellegrini provenienti dal Maghreb, dal Sahel e dalla Corno d’Africa che attraversano il suo territorio, contribuendo a un flusso continuo di idee e merci.
Dalle rotte medievali all’Europa: un legame duraturo
Già dal XIII secolo, i Mammalucchi instaurano rapporti commerciali con la Corona d’Aragona in Spagna e con le Repubbliche di Genova e Venezia. Nel XV secolo, i rapporti si intensificano con i mercanti fiorentini e veneziani, che dominano gli scambi con il sultanato. La mostra mette in evidenza come le spezie, lo zucchero e altri prodotti mammalucchi siano diventati preziosi merci di scambio, mentre i tessuti, la ceramica, il vetro smaltato e i metalli decorati influenzano le creazioni artistiche europee. È un racconto di scambi che hanno plasmato culture e mode, lasciando un’eredità ancora visibile nelle opere d’arte e nei mercati di oggi.
Un viaggio tra storia, arte e commercio
Questa mostra al Louvre non è solo un’esposizione di reperti e mappe antiche: è un’immersione in un mondo di relazioni complesse e affascinanti, che rivela come il Sultanato Mammalucco abbia saputo sfruttare la sua posizione strategica per diventare un centro di potere e innovazione. Attraverso opere d’arte, oggetti di ceramica, gioielli e testimonianze diplomatiche, si scopre come questo impero abbia lasciato un’impronta indelebile nella storia del commercio mondiale. MAMLOUKS 1250-1517 unisce storia, arte e cultura in un viaggio emozionante nel passato di uno dei più grandi imperi dell’epoca medievale.
Crediti foto:
1) Armatura lamellare (jawshan) del sultano Qaytbay Egitto (?), circa 1468-1496. Acciaio decorato con damaschinatura in oro, ferro, altezza 78,7 cm, lunghezza 138,4 cm, peso 11,41 kg
New York, Metropolitan Museum of Art, 2016.99
CC0 The Metropolitan Museum of Art
2) Bacinella detta « Baptistero di San Luigi » Firmato: Muhammad ibn al-Zayn. Siria o Egitto, circa 1330-1340. Legatura di rame cesellata, incastonata con argento, oro e pasta nera
Altezza 23,2 cm, diametro massimo 50 cm
Parigi, Museo del Louvre, Dipartimento delle Arti Islamiche, LP 16
© 2009 Museo del Louvre, dist. GrandPalaisRmn / Hughes Dubois
3) Bottiglia con decorazione sinica. Egitto o Siria, circa 1350-1360. Vetro soffiato, smaltato e dorato, altezza 35 cm
Apt, tesoro della cattedrale, PM 84000010
© Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra – Inventario generale /
foto Frédéric Pauvarel
4) Vaso con uccelli. Siria, Damasco (?), prima metà del XIV secolo. Vetro soffiato, smaltato e dorato
Altezza 33,5 cm, diametro (base) 15 cm
Lisbona, Museo Gulbenkian, inv. 2378
© Fondazione Calouste Gulbenkian – Museo Calouste Gulbenkian / foto Catarina Gomes Ferreira
5) Vaso con iscrizione poetica. Egitto o Siria, prima metà del XIV secolo. Ceramica silicea, decorato con engobe e dipinto sotto smalto
Altezza 31,9 cm, diametro 24,9 cm
Parigi, Museo del Louvre, Dipartimento delle Arti Islamiche, MAO 618
© 2010 Museo del Louvre, dist. GrandPalaisRmn / Hughes Dubois
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Al Louvre una mostra svela i segreti del Sultanato Mammalucco e il suo ruolo nel commercio delle spezie
Tempo stimato per la lettura: 13 minuti
Entrate nel cuore pulsante di un mondo di rotte commerciali, alleanze strategiche e scambi culturali che collegano l’Oriente e l’Occidente! Al Louvre, dal 30 aprile al 28 luglio 2025, nella Hall Napoleone, una straordinaria mostra vi porta indietro nel tempo, nel cuore di un impero che ha dominato i mari e le terre, tessendo una rete di relazioni che ancora oggi affascina storici e appassionati. MAMLOUKS 1250-1517 è un viaggio tra spezie, diplomazia e arte, che rivela il ruolo strategico del Sultanato Mammalucco nel grande mosaico delle rotte commerciali medievali.
Il cuore pulsante dell’“Oriente connesso”: il Sultanato Mammalucco
Situato tra il Mar Rosso, il Mar Mediterraneo e l’oceano Indiano, il Sultanato Mammalucco si configura come un nodo cruciale nel commercio globale dell’epoca. La sua posizione strategica gli permette di controllare le rotte delle spezie, fondamentali per il mercato europeo e non solo. La sua influenza si estende anche sui luoghi santi del Hijaz e della Palestina, rendendolo un centro di potere spirituale, politico e commerciale. La mostra mette in luce come questa posizione lo renda un ponte tra culture, religioni e mercati, in un “Oriente connesso” che unisce continenti e civiltà.
Un crocevia di alleanze e tensioni: vicini e rivali
Il Sultanato Mammalucco si trova in un contesto di relazioni complesse con i suoi vicini: Mongoli, Turkmeni e Ottomani. Questi ultimi sono alleati o nemici, in un’interazione costante che influenza la sua stabilità e il suo approvvigionamento di risorse, tra cui schiavi militari. La mostra approfondisce come queste dinamiche geopolitiche abbiano plasmato la storia di un impero che, pur circondato da avversari, mantiene la sua autonomia e il suo prestigio grazie a una rete di alleanze e scambi diplomatici.
L’Africa come fonte di ricchezze e di scambi
Una parte importante del Sultanato si trova in Africa, una regione ricca di oro, avorio, legni pregiati e schiavi. La mostra evidenzia come questa presenza africana abbia alimentato il commercio e la cultura mammalucca, con studenti, mercanti e pellegrini provenienti dal Maghreb, dal Sahel e dalla Corno d’Africa che attraversano il suo territorio, contribuendo a un flusso continuo di idee e merci.
Dalle rotte medievali all’Europa: un legame duraturo
Già dal XIII secolo, i Mammalucchi instaurano rapporti commerciali con la Corona d’Aragona in Spagna e con le Repubbliche di Genova e Venezia. Nel XV secolo, i rapporti si intensificano con i mercanti fiorentini e veneziani, che dominano gli scambi con il sultanato. La mostra mette in evidenza come le spezie, lo zucchero e altri prodotti mammalucchi siano diventati preziosi merci di scambio, mentre i tessuti, la ceramica, il vetro smaltato e i metalli decorati influenzano le creazioni artistiche europee. È un racconto di scambi che hanno plasmato culture e mode, lasciando un’eredità ancora visibile nelle opere d’arte e nei mercati di oggi.
Un viaggio tra storia, arte e commercio
Questa mostra al Louvre non è solo un’esposizione di reperti e mappe antiche: è un’immersione in un mondo di relazioni complesse e affascinanti, che rivela come il Sultanato Mammalucco abbia saputo sfruttare la sua posizione strategica per diventare un centro di potere e innovazione. Attraverso opere d’arte, oggetti di ceramica, gioielli e testimonianze diplomatiche, si scopre come questo impero abbia lasciato un’impronta indelebile nella storia del commercio mondiale. MAMLOUKS 1250-1517 unisce storia, arte e cultura in un viaggio emozionante nel passato di uno dei più grandi imperi dell’epoca medievale.
Crediti foto:
1) Armatura lamellare (jawshan) del sultano Qaytbay Egitto (?), circa 1468-1496. Acciaio decorato con damaschinatura in oro, ferro, altezza 78,7 cm, lunghezza 138,4 cm, peso 11,41 kg
New York, Metropolitan Museum of Art, 2016.99
CC0 The Metropolitan Museum of Art
2) Bacinella detta « Baptistero di San Luigi » Firmato: Muhammad ibn al-Zayn. Siria o Egitto, circa 1330-1340. Legatura di rame cesellata, incastonata con argento, oro e pasta nera
Altezza 23,2 cm, diametro massimo 50 cm
Parigi, Museo del Louvre, Dipartimento delle Arti Islamiche, LP 16
© 2009 Museo del Louvre, dist. GrandPalaisRmn / Hughes Dubois
3) Bottiglia con decorazione sinica. Egitto o Siria, circa 1350-1360. Vetro soffiato, smaltato e dorato, altezza 35 cm
Apt, tesoro della cattedrale, PM 84000010
© Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra – Inventario generale /
foto Frédéric Pauvarel
4) Vaso con uccelli. Siria, Damasco (?), prima metà del XIV secolo. Vetro soffiato, smaltato e dorato
Altezza 33,5 cm, diametro (base) 15 cm
Lisbona, Museo Gulbenkian, inv. 2378
© Fondazione Calouste Gulbenkian – Museo Calouste Gulbenkian / foto Catarina Gomes Ferreira
5) Vaso con iscrizione poetica. Egitto o Siria, prima metà del XIV secolo. Ceramica silicea, decorato con engobe e dipinto sotto smalto
Altezza 31,9 cm, diametro 24,9 cm
Parigi, Museo del Louvre, Dipartimento delle Arti Islamiche, MAO 618
© 2010 Museo del Louvre, dist. GrandPalaisRmn / Hughes Dubois
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