Cosa è il content marketing?

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 16 Gennaio 2015

Tempo stimato per la lettura: 3,4 minuti

Continuiamo il nostro viaggio nelle nuove strategie di marketing possibili grazie alla rete, o meglio le loro evoluzioni avute grazie ad essa, con il re di esse: il content marketing.
Dopo aver analizzato e provato a spiegare meglio il real time marketing e lo storytelling, passiamo quindi alla spiegazione di cosa è il content marketing.
Questa la definizione del content marketing institute:  “il content marketing è una tecnica che consiste nella creazione e nella distribuzione di contenuti di valore e rilevanti, il cui scopo è attrarre e acquisire un’audience di clienti chiaramente definita, per far compiere loro un’azione per noi importante, per esempio generare lead o vendere un prodotto o un servizio.”
Da sempre le aziende hanno provato a creare contenuti di valore per i loro clienti, prova ne sono i primi magazine aziendali nati sin dalla fine ‘800; naturalmente ora Internet e i social network hanno ampliato le possibilità di contatto tra brand e consumatori: per i brand è quindi indispensabile riuscire ad attirare l’attenzione di quest’ultimi fornendo loro non una semplice pubblicità pre-confezionata, ma qualcosa che possa effettivamente servire loro e che possano facilmente collegare al brand.
L’era del marketing d’interruzione, le classiche pubblicità televisive che ti obbligano a vederle esclusivamente perché magari sono fra il primo e il secondo tempo della finale di Champions League, è ormai terminata, stiamo cioè entrando nella fase del permissioni marketing: gli utenti selezionano loro le pubblicità che vogliono vedere e naturalmente scelgono quelle che pensano possano portare un valore aggiunto alla loro esperienza.
Per questo motivo il content marketing è diventata una strategia quasi indispensabile per tutti i brand: attraverso esso riescono a intercettare i clienti e soddisfare i loro bisogni nel momento in cui questo si manifesta loro; per questo nascono i blog aziendali che raccontano la vita dell’azienda, la sua mission e i suoi obiettivi e che allo stesso modo riescono a dare informazioni agli utenti.
Pensiamo per esempio a una compagnia assicurativa che aggiorna costantemente un blog con contenuti originali, informando i suoi lettori con le ultime news riguardo al codice della strada, alle ultime riforme sul tema assicurativo: essa si guadagnerà l’attenzione dei propri clienti non esclusivamente per il prodotto che vende ma per i servizi ausiliari a esso affiancato e la dedizione che dedica ai propri clienti, riuscendo così a creare un vero e proprio dialogo con i suoi consumatori, non sottoponendoli a campagne di marketing, ma creandole con loro.
Una persona che legge costantemente un blog di un’assicurazione per informarsi su temi affini, al momento dell’acquisto di un’acquisizione sarà portato chiaramente a visitare per primo il sito internet di questa compagnia e, magari, acquistando la polizza,ne parlerà con i propri amici portando altri clienti alla società.
In questo caso il content marketing ha totalmente raggiunto il suo obiettivo facendo compiere al cliente il flusso di operazioni che l’azienda si era prefissata: ha prima generato una lead catturando l’interesse del visitatore, ha poi offerto lui un contenuto di qualità, convertendolo in cliente; la sua soddisfazione ha poi portato il cliente a comprare nuovamente il prodotto o a consigliarlo ai suoi amici, generando un’ulteriore incasso per l’azienda.
Questo flusso spiega quindi il perché ormai quasi tutte le aziende non possano fare a meno del content marketing.
Ma com’è possibile per un’azienda riuscire a intercettare il possibile cliente soddisfando il suo bisogno?
Perché come ama ripetere Andrea Febbraio di Teads, “content is the king, but distribution is the queen”:
fortunatamente la rete offre diverse possibilità, dai social media, alla Search Engine Optimizer alla pubblicità sui motori di ricerca, tutte tecniche che analizzeremo nei prossimi articoli.

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Dopo aver analizzato e provato a spiegare meglio il real time marketing e lo storytelling, passiamo quindi alla spiegazione di cosa è il content marketing.
Questa la definizione del content marketing institute:  “il content marketing è una tecnica che consiste nella creazione e nella distribuzione di contenuti di valore e rilevanti, il cui scopo è attrarre e acquisire un’audience di clienti chiaramente definita, per far compiere loro un’azione per noi importante, per esempio generare lead o vendere un prodotto o un servizio.”
Da sempre le aziende hanno provato a creare contenuti di valore per i loro clienti, prova ne sono i primi magazine aziendali nati sin dalla fine ‘800; naturalmente ora Internet e i social network hanno ampliato le possibilità di contatto tra brand e consumatori: per i brand è quindi indispensabile riuscire ad attirare l’attenzione di quest’ultimi fornendo loro non una semplice pubblicità pre-confezionata, ma qualcosa che possa effettivamente servire loro e che possano facilmente collegare al brand.
L’era del marketing d’interruzione, le classiche pubblicità televisive che ti obbligano a vederle esclusivamente perché magari sono fra il primo e il secondo tempo della finale di Champions League, è ormai terminata, stiamo cioè entrando nella fase del permissioni marketing: gli utenti selezionano loro le pubblicità che vogliono vedere e naturalmente scelgono quelle che pensano possano portare un valore aggiunto alla loro esperienza.
Per questo motivo il content marketing è diventata una strategia quasi indispensabile per tutti i brand: attraverso esso riescono a intercettare i clienti e soddisfare i loro bisogni nel momento in cui questo si manifesta loro; per questo nascono i blog aziendali che raccontano la vita dell’azienda, la sua mission e i suoi obiettivi e che allo stesso modo riescono a dare informazioni agli utenti.
Pensiamo per esempio a una compagnia assicurativa che aggiorna costantemente un blog con contenuti originali, informando i suoi lettori con le ultime news riguardo al codice della strada, alle ultime riforme sul tema assicurativo: essa si guadagnerà l’attenzione dei propri clienti non esclusivamente per il prodotto che vende ma per i servizi ausiliari a esso affiancato e la dedizione che dedica ai propri clienti, riuscendo così a creare un vero e proprio dialogo con i suoi consumatori, non sottoponendoli a campagne di marketing, ma creandole con loro.
Una persona che legge costantemente un blog di un’assicurazione per informarsi su temi affini, al momento dell’acquisto di un’acquisizione sarà portato chiaramente a visitare per primo il sito internet di questa compagnia e, magari, acquistando la polizza,ne parlerà con i propri amici portando altri clienti alla società.
In questo caso il content marketing ha totalmente raggiunto il suo obiettivo facendo compiere al cliente il flusso di operazioni che l’azienda si era prefissata: ha prima generato una lead catturando l’interesse del visitatore, ha poi offerto lui un contenuto di qualità, convertendolo in cliente; la sua soddisfazione ha poi portato il cliente a comprare nuovamente il prodotto o a consigliarlo ai suoi amici, generando un’ulteriore incasso per l’azienda.
Questo flusso spiega quindi il perché ormai quasi tutte le aziende non possano fare a meno del content marketing.
Ma com’è possibile per un’azienda riuscire a intercettare il possibile cliente soddisfando il suo bisogno?
Perché come ama ripetere Andrea Febbraio di Teads, “content is the king, but distribution is the queen”:
fortunatamente la rete offre diverse possibilità, dai social media, alla Search Engine Optimizer alla pubblicità sui motori di ricerca, tutte tecniche che analizzeremo nei prossimi articoli.

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