Fotografia come esperienza alla Galleria Chiasso Perduto di Firenze
Tempo stimato per la lettura: 2,3 minuti
Alla Galleria Chiasso perduto di Firenze, una nuova mostra dal 28 al 30 luglio.
Frammenti di un viaggio che si svolge nel presente in modo costante, nonostante non siano sempre momenti eclatanti, sono straordinari perché spesso non ci soffermiamo a vederli.
Victoria Adame, artista spagnola, ci parla di muri umidi che contengono la memoria di tanti e di nessuno, del silenzio e della loro trasformazione invisibile, ci inserisce in un puzzle di immagini apparentemente slegate che invitano lo spettatore a creare una narrativa, donandoci il ruolo di storyteller. Come curatrici rispondiamo alle sue opere creando un filo narrativo passivo che ammette altri paragrafi, abbiamo unito solo alcuni punti, definito legami e altre dissonanze come lei chiama le sue immagini. La fotografia diventa così un’esperienza, questione non più semplice in un mondo sopraffatto da immagini.
Proprio dall’esperienza personale e biografica decide di proporre all’interno di questo viaggio, le persone, le stagioni, i colori che diventano all’improvviso sfuocati, come un miope che stanco si è appena tolto le lenti. Vedere attraverso la miopia trasformata in immagine può sembrare l’antitesi dell’accademismo fotografico ma è proprio questa intimità, questa umanità, questa vicinanza che rende le opere di Victoria una discussione aperta sulla nostra cecità, magari quella auto imposta oppure una dove dovremo vivere per un po’.
a cura di Francesca Morozzi & Sandra Miranda Pattin
8 gr / 25 mm
di Victoria Adame
Cover “La Siesta” di Vcitoria Adame
Chiasso Perduto è uno spazio sperimentale per residenze artistiche e mostre nel centro di Firenze, ricavato all’interno di Palazzo Machiavelli. Un luogo dalla forte identità, per la sua architettura e la sua storia.
Le proposte delle fondatrici Francesca Morozzi e Sandra Miranda Pattin
hanno l’obiettivo di consentire agli artisti di ampliare la loro ricerca, di renderla una esperienza e di aprire un dialogo con il quartiere e la città.
Perché il nome “Chiasso perduto”? Fa parte della storia delle vie di Firenze e di quegli antichi incroci che un tempo venivano chiamati canti e chiassi.
“Chiasso”” è il termine originario che sta ad indicare una viuzza stretta e “perduto” perché si racconta che in quei vicoli stretti si ritrovavano un tempo gli amanti che non volevano esser scoperti…
Francesca Morozzi è di Bologna, è un’artista interessata principalmente alla pittura; si occupa dell’allestimento di ogni progetto.
Sandra Miranda Pattin è di Bogotá ed è un’artista che si occupa della parte legata alle performance e all’installazione, oltre ad essere la guida attraverso le residenze e il progetto curatoriale.
Chiasso Perduto
Via de’ Coverelli 4R
50125 Firenze
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Fotografia come esperienza alla Galleria Chiasso Perduto di Firenze
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
Alla Galleria Chiasso perduto di Firenze, una nuova mostra dal 28 al 30 luglio.
Frammenti di un viaggio che si svolge nel presente in modo costante, nonostante non siano sempre momenti eclatanti, sono straordinari perché spesso non ci soffermiamo a vederli.
Victoria Adame, artista spagnola, ci parla di muri umidi che contengono la memoria di tanti e di nessuno, del silenzio e della loro trasformazione invisibile, ci inserisce in un puzzle di immagini apparentemente slegate che invitano lo spettatore a creare una narrativa, donandoci il ruolo di storyteller. Come curatrici rispondiamo alle sue opere creando un filo narrativo passivo che ammette altri paragrafi, abbiamo unito solo alcuni punti, definito legami e altre dissonanze come lei chiama le sue immagini. La fotografia diventa così un’esperienza, questione non più semplice in un mondo sopraffatto da immagini.
Proprio dall’esperienza personale e biografica decide di proporre all’interno di questo viaggio, le persone, le stagioni, i colori che diventano all’improvviso sfuocati, come un miope che stanco si è appena tolto le lenti. Vedere attraverso la miopia trasformata in immagine può sembrare l’antitesi dell’accademismo fotografico ma è proprio questa intimità, questa umanità, questa vicinanza che rende le opere di Victoria una discussione aperta sulla nostra cecità, magari quella auto imposta oppure una dove dovremo vivere per un po’.
a cura di Francesca Morozzi & Sandra Miranda Pattin
8 gr / 25 mm
di Victoria Adame
Cover “La Siesta” di Vcitoria Adame
Chiasso Perduto è uno spazio sperimentale per residenze artistiche e mostre nel centro di Firenze, ricavato all’interno di Palazzo Machiavelli. Un luogo dalla forte identità, per la sua architettura e la sua storia.
Le proposte delle fondatrici Francesca Morozzi e Sandra Miranda Pattin
hanno l’obiettivo di consentire agli artisti di ampliare la loro ricerca, di renderla una esperienza e di aprire un dialogo con il quartiere e la città.
Perché il nome “Chiasso perduto”? Fa parte della storia delle vie di Firenze e di quegli antichi incroci che un tempo venivano chiamati canti e chiassi.
“Chiasso”” è il termine originario che sta ad indicare una viuzza stretta e “perduto” perché si racconta che in quei vicoli stretti si ritrovavano un tempo gli amanti che non volevano esser scoperti…
Francesca Morozzi è di Bologna, è un’artista interessata principalmente alla pittura; si occupa dell’allestimento di ogni progetto.
Sandra Miranda Pattin è di Bogotá ed è un’artista che si occupa della parte legata alle performance e all’installazione, oltre ad essere la guida attraverso le residenze e il progetto curatoriale.
Chiasso Perduto
Via de’ Coverelli 4R
50125 Firenze
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