Il Teorema del Narciso di Jean-Michel Othoniel

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 3 Novembre 2021

Tempo stimato per la lettura: 2,2 minuti

Una cascata di vetro blu accoglie il visitatore del Petit Palais a Parigi. È l’entrata in un mondo magico, creato dall’artista Jean-Michel Othoniel che – fino al 2 gennaio 2022 – investe l’intero museo e il suo giardino con opere che trasportano in un universo incantato.

Il Teorema del Narciso è il titolo di
quest’esposizione gratuita. Per l’occasione, sono esposte oltre 70 nuovi
lavori. Othoniel inventa un uomo-fiore, che riflettendosi riflette il mondo che
lo circonda.

« Attraverso questa mostra ho voluto creare un luogo di
irrealtà, d’incanto, d’illusione, di liberazione dall’immaginazione, un luogo
di confine, un sogno che ci permette durante la visita di resistere alla
disillusione del mondo », dichiara lo scultore.

Corona della Notte, Fiume azzurro, Lotus o collane d’oro, La grotta di Narciso, Nodi selvaggi e Muri preziosi sono i nomi di queste sculture/installazioni – la maggior parte in vetro – che dialogano con lo splendore del Petit Palais. Creazioni incastonate nell’architettura classica dell’edificio o sospese sull’acqua della vasche del giardino. Infatti, all’esterno l’artista gioca sull’idea dello specchio come il mito di Narciso.

Lotus d’or

La mostra è volutamente gratuita. Othoniel ha desiderato fare un regalo a Parigi e ai suoi ospiti dopo un lungo periodo di lontananza dall’arte e dalla cultura, a causa delle restrizioni dovute alla crisi sanitaria. Un messaggio d’apertura sotto il segno del re-incanto e della teoria delle riflessioni che l’artista sviluppa – da quasi dieci anni – con l’aiuto del matematico messicano Aubin Arroyo.

Nel 2001, Jean-Michel Othoniel si è fatto conoscere al grande pubblico coprendo l’uscita della stazione metropolitana Palais-Royal di Parigi con due cupole metalliche tempestate di perle di vetro colorate, che da allora sono diventate la sua firma. In seguito, ha alternato mostre – alla galleria Perrotin, al Centro Pompidou… – e a interventi in luoghi del patrimonio francese : dalle fontane danzanti nel Boschetto del Teatro dell’Acqua di Versailles al Tesoro della Cattedrale di Angoulême.

Ospite del Petit Palais quest’autunno, l’artista ha avuto
carta bianca. « Pensando al progetto, mi è subito venuto in mente che il
capolavoro del museo era la sua architettura del 1900, e il suo giardino a
mezzaluna, un po’ nascosto, un po’ segreto. Mi piace lavorare in un contesto,
ispirarmi al passato, essere parte di una continuità », spiega Othoniel. È
così che ha immaginato Il Teorema di Narciso.

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Il Teorema del Narciso di Jean-Michel Othoniel

Published On: 3 Novembre 2021

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

Una cascata di vetro blu accoglie il visitatore del Petit Palais a Parigi. È l’entrata in un mondo magico, creato dall’artista Jean-Michel Othoniel che – fino al 2 gennaio 2022 – investe l’intero museo e il suo giardino con opere che trasportano in un universo incantato.

Il Teorema del Narciso è il titolo di
quest’esposizione gratuita. Per l’occasione, sono esposte oltre 70 nuovi
lavori. Othoniel inventa un uomo-fiore, che riflettendosi riflette il mondo che
lo circonda.

« Attraverso questa mostra ho voluto creare un luogo di
irrealtà, d’incanto, d’illusione, di liberazione dall’immaginazione, un luogo
di confine, un sogno che ci permette durante la visita di resistere alla
disillusione del mondo », dichiara lo scultore.

Corona della Notte, Fiume azzurro, Lotus o collane d’oro, La grotta di Narciso, Nodi selvaggi e Muri preziosi sono i nomi di queste sculture/installazioni – la maggior parte in vetro – che dialogano con lo splendore del Petit Palais. Creazioni incastonate nell’architettura classica dell’edificio o sospese sull’acqua della vasche del giardino. Infatti, all’esterno l’artista gioca sull’idea dello specchio come il mito di Narciso.

Lotus d’or

La mostra è volutamente gratuita. Othoniel ha desiderato fare un regalo a Parigi e ai suoi ospiti dopo un lungo periodo di lontananza dall’arte e dalla cultura, a causa delle restrizioni dovute alla crisi sanitaria. Un messaggio d’apertura sotto il segno del re-incanto e della teoria delle riflessioni che l’artista sviluppa – da quasi dieci anni – con l’aiuto del matematico messicano Aubin Arroyo.

Nel 2001, Jean-Michel Othoniel si è fatto conoscere al grande pubblico coprendo l’uscita della stazione metropolitana Palais-Royal di Parigi con due cupole metalliche tempestate di perle di vetro colorate, che da allora sono diventate la sua firma. In seguito, ha alternato mostre – alla galleria Perrotin, al Centro Pompidou… – e a interventi in luoghi del patrimonio francese : dalle fontane danzanti nel Boschetto del Teatro dell’Acqua di Versailles al Tesoro della Cattedrale di Angoulême.

Ospite del Petit Palais quest’autunno, l’artista ha avuto
carta bianca. « Pensando al progetto, mi è subito venuto in mente che il
capolavoro del museo era la sua architettura del 1900, e il suo giardino a
mezzaluna, un po’ nascosto, un po’ segreto. Mi piace lavorare in un contesto,
ispirarmi al passato, essere parte di una continuità », spiega Othoniel. È
così che ha immaginato Il Teorema di Narciso.

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