La ricerca dell’armonia di Aristide Maillol nella più bella bella piscina di Francia

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 4 Marzo 2023

Tempo stimato per la lettura: 4,5 minuti

«Lo scultore è un uomo innamorato delle forme. […] E sopra le forme, c’è ancora l’architettura, che unisce le forme. L’architettura è ancora più fondamentale delle forme…». La citazione appartiene allo scultore Aristide Maillol, le cui opere “architettoniche” sono esposte nella mostra Aristide Maillol. La ricerca dell’armonia, visitabile fino al 28 maggio 2023 al magnifico museo La Piscine a Roubaix.

Ma questa grande retrospettiva – presentata al museo d’Orsay di Parigi l’anno scorso – svela alcuni aspetti poco noti di quest’artista francese come i suoi esordi da pittore. Il merito va a una lunga ricerca svolta dalle due curatrici: Ophélie Ferlier-Bouat, direttrice del museo Bourdelle di Parigi, insieme ad Antoinette Le Normand-Romain, direttrice generale onoraria dell’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte.

Una rinnovata lettura di Maillol

Nello spazio espositivo de La Piscine trova la sua cornice ideale l’esposizione Aristide Maillol. La ricerca dell’armonia. La sua scultura Île-de-France, conosciuta anche con il nome de La Baigneuse, o La Parisienne, apre d’abitudine la visita alla galleria delle sculture di questo magnifico museo a Roubaix.

La mostra propone una rinnovata lettura di Maillol: quella di un lavoratore onesto e instancabile, che fa, disfa, rifà) e costruisce una grande opera da un ridotto corpus di forme. Ne svela il processo creativo, a volte frainteso come la continua ripetizione dello stesso ideale femminile, mettendo in luce la sua ricerca formale e il perpetuo rinnovamento.

L’atemporalità della sua opera

La semplificazione delle forme, l’impressione della pesantezza e l’immobilità delle posture conferiscono alle opere di Aristide Maillol una calma e una serenità maestose. Il classicismo delle sue opere, che tendono alla perfezione delle forme, lo rendono impermeabile alle passioni del mondo contemporaneo, facendo di lui il capofila della scultura francese alla fine degli anni Trenta.

La vita e l’arte di Maillol non smettono di sorprendere. Coltiva l’immagine di un artigiano autodidatta, di un paesano proveniente dalla Catalogna natale ma invece è un grande letterato, amante degli autori classici come Virgilio, e della musica, soprattutto di Bach.

Creare e sperimentare continuamente

L’esposizione mostra la sua opera nella sua diversità: dall’inizi come pittore per arrivare alle grandi figure scultoree di fine carriera. Un’attenzione particolare è riservata al periodo anteriore alla Grande Guerra, poco sconosciuto, è molto ricco di sperimentazione fertile.

In quegli anni Maillol si libera progressivamente l’accademismo delle Belle Arti, appreso a Parigi, per prendere delle direzioni plastiche più vicine a quelle dei Nabis, diventando amico di Maurice Denis o Édouard Vuillard. La ricerca decorativa che caratterizza i suoi quadri si afferma anche nella produzione di oggetti d’arte: arazzi, vasi e opere lignee.

Opere per la posterità

L’artista lascia libero corso al suo desiderio di esplorare le diverse materie per approdare alla scultura. Il 1905 segna la data del suo avvento sulla scena artistica. Maillol espose al Salon d’Automne (quello che segnò la nascita del Fauvismo) la sua scultura Mediterraneo – presentata nella retrospettiva, un’allegoria femminile nuda e monumentale che contrastava con l’espressionismo di Rodin.

Questa incessante ricerca e il rinnovamento continuo della sua creazione artistica lo rendono un grande artista che ha a tutti gli effetti il suo posto nella storia della modernità anche se lontano dalle avanguardie dell’epoca. Infatti, lo scultore aveva “preconizzato” che la sua opera, non potendo essere inserita in qualche corrente artistica del suo tempo, avrebbe trovato posto più tardi, in futuro.

Un museo nella più bella bella piscina di Francia

Il museo La Piscine a Roubaix, un’ora e mezza circa di treno da Parigi, non è un museo come gli altri. Opere d’arte, sculture, ceramiche, quadri vivono in quella che è stata una piscina pubblica costruita negli anni Trenta (dal 1927 al 1932), in puro stile Art déco dall’architetto Albert Baert, la cui decorazione rende questo luogo unico al mondo.

Nel 2001, “la più bella bella piscina di Francia” diventa un museo, grazie all’architetto Jean-Paul Philippon, che ne cura anche l’estensione nel 2018, portando a 8.000 m2 gli spazi espositivi aperti al pubblico. Le opere del museo di Roubaix, che aveva chiuso i battenti dopo il secondo conflitto mondiale, hanno trovato una nuova casa. Inoltre, le collezioni si ingrandiscono grazie diverse donazioni. Oggi contano 71.696 opere d’arte.

Le altre mostre da non perdere

Contemporaneamente all’esposizione Aristide Maillol. La ricerca dell’armonia, sono in corso altre mostre, aperte sempre fino al 21 maggio 2023. La prima dal titolo in francese Complètement marteau ? sull’arte dei battacchi. La seconda dedicata all’artista ceramista Odette Lepeltier : forme e colore.

La terza esposizione sul pittore astrattista Robert Droulers : L’échappée belle. E ancora, le ceramiche sulle tematiche dell’ambiente, dell’inquinamento, con echi mediterranei di Marc Alberghina : Chronos e le stampe, disegni e collages di Vincent Tavernier : Figures Libres. Infine, “last but not least”, in ogni momento dell’anno, la ricca collezione permanente di questo straordinario museo.

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La ricerca dell’armonia di Aristide Maillol nella più bella bella piscina di Francia

Published On: 4 Marzo 2023

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 13 minuti

«Lo scultore è un uomo innamorato delle forme. […] E sopra le forme, c’è ancora l’architettura, che unisce le forme. L’architettura è ancora più fondamentale delle forme…». La citazione appartiene allo scultore Aristide Maillol, le cui opere “architettoniche” sono esposte nella mostra Aristide Maillol. La ricerca dell’armonia, visitabile fino al 28 maggio 2023 al magnifico museo La Piscine a Roubaix.

Ma questa grande retrospettiva – presentata al museo d’Orsay di Parigi l’anno scorso – svela alcuni aspetti poco noti di quest’artista francese come i suoi esordi da pittore. Il merito va a una lunga ricerca svolta dalle due curatrici: Ophélie Ferlier-Bouat, direttrice del museo Bourdelle di Parigi, insieme ad Antoinette Le Normand-Romain, direttrice generale onoraria dell’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte.

Una rinnovata lettura di Maillol

Nello spazio espositivo de La Piscine trova la sua cornice ideale l’esposizione Aristide Maillol. La ricerca dell’armonia. La sua scultura Île-de-France, conosciuta anche con il nome de La Baigneuse, o La Parisienne, apre d’abitudine la visita alla galleria delle sculture di questo magnifico museo a Roubaix.

La mostra propone una rinnovata lettura di Maillol: quella di un lavoratore onesto e instancabile, che fa, disfa, rifà) e costruisce una grande opera da un ridotto corpus di forme. Ne svela il processo creativo, a volte frainteso come la continua ripetizione dello stesso ideale femminile, mettendo in luce la sua ricerca formale e il perpetuo rinnovamento.

L’atemporalità della sua opera

La semplificazione delle forme, l’impressione della pesantezza e l’immobilità delle posture conferiscono alle opere di Aristide Maillol una calma e una serenità maestose. Il classicismo delle sue opere, che tendono alla perfezione delle forme, lo rendono impermeabile alle passioni del mondo contemporaneo, facendo di lui il capofila della scultura francese alla fine degli anni Trenta.

La vita e l’arte di Maillol non smettono di sorprendere. Coltiva l’immagine di un artigiano autodidatta, di un paesano proveniente dalla Catalogna natale ma invece è un grande letterato, amante degli autori classici come Virgilio, e della musica, soprattutto di Bach.

Creare e sperimentare continuamente

L’esposizione mostra la sua opera nella sua diversità: dall’inizi come pittore per arrivare alle grandi figure scultoree di fine carriera. Un’attenzione particolare è riservata al periodo anteriore alla Grande Guerra, poco sconosciuto, è molto ricco di sperimentazione fertile.

In quegli anni Maillol si libera progressivamente l’accademismo delle Belle Arti, appreso a Parigi, per prendere delle direzioni plastiche più vicine a quelle dei Nabis, diventando amico di Maurice Denis o Édouard Vuillard. La ricerca decorativa che caratterizza i suoi quadri si afferma anche nella produzione di oggetti d’arte: arazzi, vasi e opere lignee.

Opere per la posterità

L’artista lascia libero corso al suo desiderio di esplorare le diverse materie per approdare alla scultura. Il 1905 segna la data del suo avvento sulla scena artistica. Maillol espose al Salon d’Automne (quello che segnò la nascita del Fauvismo) la sua scultura Mediterraneo – presentata nella retrospettiva, un’allegoria femminile nuda e monumentale che contrastava con l’espressionismo di Rodin.

Questa incessante ricerca e il rinnovamento continuo della sua creazione artistica lo rendono un grande artista che ha a tutti gli effetti il suo posto nella storia della modernità anche se lontano dalle avanguardie dell’epoca. Infatti, lo scultore aveva “preconizzato” che la sua opera, non potendo essere inserita in qualche corrente artistica del suo tempo, avrebbe trovato posto più tardi, in futuro.

Un museo nella più bella bella piscina di Francia

Il museo La Piscine a Roubaix, un’ora e mezza circa di treno da Parigi, non è un museo come gli altri. Opere d’arte, sculture, ceramiche, quadri vivono in quella che è stata una piscina pubblica costruita negli anni Trenta (dal 1927 al 1932), in puro stile Art déco dall’architetto Albert Baert, la cui decorazione rende questo luogo unico al mondo.

Nel 2001, “la più bella bella piscina di Francia” diventa un museo, grazie all’architetto Jean-Paul Philippon, che ne cura anche l’estensione nel 2018, portando a 8.000 m2 gli spazi espositivi aperti al pubblico. Le opere del museo di Roubaix, che aveva chiuso i battenti dopo il secondo conflitto mondiale, hanno trovato una nuova casa. Inoltre, le collezioni si ingrandiscono grazie diverse donazioni. Oggi contano 71.696 opere d’arte.

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Contemporaneamente all’esposizione Aristide Maillol. La ricerca dell’armonia, sono in corso altre mostre, aperte sempre fino al 21 maggio 2023. La prima dal titolo in francese Complètement marteau ? sull’arte dei battacchi. La seconda dedicata all’artista ceramista Odette Lepeltier : forme e colore.

La terza esposizione sul pittore astrattista Robert Droulers : L’échappée belle. E ancora, le ceramiche sulle tematiche dell’ambiente, dell’inquinamento, con echi mediterranei di Marc Alberghina : Chronos e le stampe, disegni e collages di Vincent Tavernier : Figures Libres. Infine, “last but not least”, in ogni momento dell’anno, la ricca collezione permanente di questo straordinario museo.

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