Linkedin Pulse: come usarlo per il personal branding

About the Author: Redazione ViviCreativo

Linkedin Pulse Personal Branding
Published On: 26 Giugno 2015

Tempo stimato per la lettura: 4,5 minuti

Il web, ormai si sa, è pieno di opportunità, una buona parte delle quali gratuite, sta alla persona capire quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere e quali gli strumenti migliori per raggiungerli.

Per tutti coloro che cercano lavoro, che vogliono migliorare la propria reputazione online o fare solamente (si fa per dire!) dell’ottimo personal branding online, voglio segnalarvi una funzione del popolare social network Linkedin attiva già da un bel po’, ma finora sottovalutata e scarsamente utilizzata: Linkedin Pulse.

Linkedin Pulse: il blog di Linkedin per fare personal branding

Linkedin Pulse è una funzione attiva, per ora, per pochi eletti che hanno il profilo italiano e che permette di scrivere un vero e proprio post sul popolare social network professionale. Naturalmente la vostra domanda è: ma se è per pochi eletti in Italia, perché ce ne parli? La risposta è molto semplice: perché attraverso un piccolo stratagemma tutti gli utenti possono utilizzare tranquillamente Linkedin Pulse.

Basta passare il mouse sulla propria immagine in alto a destra, il cosiddetto avatar, a quel punto si aprirà un sotto-menù all’interno del quale potrete cliccare su cambia lingua e impostare il profilo in inglese. Da quel momento in poi, ogni volta che avrete il profilo settato in inglese, potrete creare il vostro nuovo post.

Per capire meglio come settare il vostro profilo in inglese e per le specifiche tecniche di Linkedin Pulse, vi posto questo utile articolo di Fusionlab.

Io voglio invece approfondire l’utilità di questo strumento per mettere in evidenza il vostro profilo, ricevere un maggior numero di visite sul vostro profilo, aumentare il numero di collegamenti e, di conseguenza aumentare la possibilità di essere notati nel mare magnum di Linkedin e della rete.

Perché nella rete? Perché i post di Linkedin Pulse vengono indicizzati su Google e possono portare decine, centinaia, migliaia di visite al vostro articolo che magari sul vostro blog non sareste riusciti a ottenere. Volete una dimostrazione? Provate a cercare su Google “cosa scrivere su Linkedin quando sei disoccupato”, il primo risultato è proprio un articolo ospitato su Linkedin Pulse, scritto da Andrea Attanà (Enterprise Relationship Manager di Linkedin) che ad oggi ha visualizzato oltre 6500 visite. Per farvi capire l’incidenza del traffico organico sulle visite a questo articolo vi basti sapere che di tutti gli altri 11 post scritti da Andrea nessuno ha superato le 1000 visite. All’inizio, soprattutto per blogger emergenti è difficile emergere e riuscire a posizionare i propri articoli in prima pagina, attraverso Linkedin Pulse, non è detto naturalmente che ci si riesca, può essere più facile accumulare visite e far girare il proprio nome. È naturalmente fondamentale e importante riuscire a trovare un argomento piuttosto ricercato ma che non sia stato particolarmente approfondito su altri siti.

Inoltre Linkedin Pulse, essendo uno strumento interno a Linkedin, aiuta anche ad aumentare la propria visibilità sul social network. Come? Una volta pubblicato ogni post apparirà all’interno del proprio profilo e verrà inviata anche una notifica a tutti propri contatti: “Damiano Oliva ha pubblicato un nuovo post: Linkedin Pulse: come usarlo per fare personal branding”. Linkedin Pulse è quindi, a tutti gli effetti, uno strumento per mettere in evidenza le proprie competenze, facendolo sapere a tutte le persone che sono nella tua rete (quindi persone con cui hai o hai avuto un rapporto lavorativo), può essere quindi assimilato a una sorta di newsletter estremamente targettizzata, indirizzata esclusivamente a persone interessate a ciò che scrivi.

Molti di voi ora si chiederanno: ok, perfetto, ma io ho già un blog avviato, come posso usare Linkedin Pulse per portarci traffico? La domanda è corretta e un’ottima risposta la dà l’articolo di Mirko Saini.

Mirko, utilizzando un case history effettivamente accaduto, propone di non usare Linkedin Pulse esclusivamente come preview per i post pubblicati sul proprio blog, ma di usarlo come un vero e proprio blog a parte. Come? Molto semplicemente pubblicando gli articoli per intero sulla piattaforma Linkedin e inserendo dei link in uscita a post correlati sul proprio blog, sia all’interno del testo sia alla fine del post, per convincere i lettori di Linkedin Pulse a visitare anche il blog. Un’altra opzione suggerita da Mirko è quella di inserire un link che permetta ai visitatori di iscriversi alla newsletter del blog o un link che gli permetta di scaricarsi o comprare un ebook, un’infografica, un video, ecc.

Insomma la strada mi sembra chiara: perché non sfruttare Linkedin Pulse come altro canale di vendita e di comunicazione? Che un visitatore mi contatti perché ha letto l’articolo o che acquisti sul mio blog o su Linkedin Pulse cosa cambia? Le visite al blog non sono il fine, ma solamente il mezzo per far effettuare un’azione agli utenti, sia essa un’iscrizione alla newsletter, un acquisto o una richiesta di preventivo.

Chi di voi ha già utilizzato Linkedin Pulse? Che risultati ha avuto?

 

 

 

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Per tutti coloro che cercano lavoro, che vogliono migliorare la propria reputazione online o fare solamente (si fa per dire!) dell’ottimo personal branding online, voglio segnalarvi una funzione del popolare social network Linkedin attiva già da un bel po’, ma finora sottovalutata e scarsamente utilizzata: Linkedin Pulse.

Linkedin Pulse: il blog di Linkedin per fare personal branding

Linkedin Pulse è una funzione attiva, per ora, per pochi eletti che hanno il profilo italiano e che permette di scrivere un vero e proprio post sul popolare social network professionale. Naturalmente la vostra domanda è: ma se è per pochi eletti in Italia, perché ce ne parli? La risposta è molto semplice: perché attraverso un piccolo stratagemma tutti gli utenti possono utilizzare tranquillamente Linkedin Pulse.

Basta passare il mouse sulla propria immagine in alto a destra, il cosiddetto avatar, a quel punto si aprirà un sotto-menù all’interno del quale potrete cliccare su cambia lingua e impostare il profilo in inglese. Da quel momento in poi, ogni volta che avrete il profilo settato in inglese, potrete creare il vostro nuovo post.

Per capire meglio come settare il vostro profilo in inglese e per le specifiche tecniche di Linkedin Pulse, vi posto questo utile articolo di Fusionlab.

Io voglio invece approfondire l’utilità di questo strumento per mettere in evidenza il vostro profilo, ricevere un maggior numero di visite sul vostro profilo, aumentare il numero di collegamenti e, di conseguenza aumentare la possibilità di essere notati nel mare magnum di Linkedin e della rete.

Perché nella rete? Perché i post di Linkedin Pulse vengono indicizzati su Google e possono portare decine, centinaia, migliaia di visite al vostro articolo che magari sul vostro blog non sareste riusciti a ottenere. Volete una dimostrazione? Provate a cercare su Google “cosa scrivere su Linkedin quando sei disoccupato”, il primo risultato è proprio un articolo ospitato su Linkedin Pulse, scritto da Andrea Attanà (Enterprise Relationship Manager di Linkedin) che ad oggi ha visualizzato oltre 6500 visite. Per farvi capire l’incidenza del traffico organico sulle visite a questo articolo vi basti sapere che di tutti gli altri 11 post scritti da Andrea nessuno ha superato le 1000 visite. All’inizio, soprattutto per blogger emergenti è difficile emergere e riuscire a posizionare i propri articoli in prima pagina, attraverso Linkedin Pulse, non è detto naturalmente che ci si riesca, può essere più facile accumulare visite e far girare il proprio nome. È naturalmente fondamentale e importante riuscire a trovare un argomento piuttosto ricercato ma che non sia stato particolarmente approfondito su altri siti.

Inoltre Linkedin Pulse, essendo uno strumento interno a Linkedin, aiuta anche ad aumentare la propria visibilità sul social network. Come? Una volta pubblicato ogni post apparirà all’interno del proprio profilo e verrà inviata anche una notifica a tutti propri contatti: “Damiano Oliva ha pubblicato un nuovo post: Linkedin Pulse: come usarlo per fare personal branding”. Linkedin Pulse è quindi, a tutti gli effetti, uno strumento per mettere in evidenza le proprie competenze, facendolo sapere a tutte le persone che sono nella tua rete (quindi persone con cui hai o hai avuto un rapporto lavorativo), può essere quindi assimilato a una sorta di newsletter estremamente targettizzata, indirizzata esclusivamente a persone interessate a ciò che scrivi.

Molti di voi ora si chiederanno: ok, perfetto, ma io ho già un blog avviato, come posso usare Linkedin Pulse per portarci traffico? La domanda è corretta e un’ottima risposta la dà l’articolo di Mirko Saini.

Mirko, utilizzando un case history effettivamente accaduto, propone di non usare Linkedin Pulse esclusivamente come preview per i post pubblicati sul proprio blog, ma di usarlo come un vero e proprio blog a parte. Come? Molto semplicemente pubblicando gli articoli per intero sulla piattaforma Linkedin e inserendo dei link in uscita a post correlati sul proprio blog, sia all’interno del testo sia alla fine del post, per convincere i lettori di Linkedin Pulse a visitare anche il blog. Un’altra opzione suggerita da Mirko è quella di inserire un link che permetta ai visitatori di iscriversi alla newsletter del blog o un link che gli permetta di scaricarsi o comprare un ebook, un’infografica, un video, ecc.

Insomma la strada mi sembra chiara: perché non sfruttare Linkedin Pulse come altro canale di vendita e di comunicazione? Che un visitatore mi contatti perché ha letto l’articolo o che acquisti sul mio blog o su Linkedin Pulse cosa cambia? Le visite al blog non sono il fine, ma solamente il mezzo per far effettuare un’azione agli utenti, sia essa un’iscrizione alla newsletter, un acquisto o una richiesta di preventivo.

Chi di voi ha già utilizzato Linkedin Pulse? Che risultati ha avuto?

 

 

 

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