L’Urlo di Andrea Sampaolo al Mattatoio di Roma

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 11 Aprile 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,9 minuti

Con la mostra Urlo. Vibrazioni urbane, a cura di Simona Gavioli, ospitata dal 13 aprile al 12 maggio 2024 presso il Padiglione 9a del Mattatoio di Roma, l’artista romano Andrea Sampaolo interpreta lo spazio urbano della Città attraverso una serie di linguaggi che da sempre caratterizzano la sua esperienza creativa. Street art, urban art, writing, graffitismo e muralismo, cultura Hip Hop – codici propri della galassia under-ground – in Urlo vengono per la prima volta messi al servizio di una visione più ricca e articolata del rapporto tra soggetto e mondo.

Roma, fonte d’inspirazione eterna

La grande riproduzione fotografica di uno spaccato di uno storico quartiere romano presente nel percorso espositivo svolge una funzione scenografica, disegnando la scena; costituisce uno sfondo, una cornice entro cui prende forma l’azione rigenerativa.

Sampaolo sovrappone a quello sfondo una riproduzione delle vecchie paline pubblicitarie che si possono ancora vedere per le strade della città. Al suo interno realizza e colloca il dipinto che rappresenta, attraverso il suo tipico gesto dinamico e veloce, il monumento simbolo di Roma: il Colosseo.

Opere inedite

Nello sguardo visionario dell’artista gli strappi pubblicitari notati sulle vecchie paline ‘urlano’ la propria condizione di frammenti dispersi, dai quali prende vita la sua poetica figurativa. È questo scarto che permette oggi a Sampaolo di trasformare la locandina metallica in supporto, in spazio della visione, la cui funzione è reintegrare, ricucire quegli strappi in una immagine dell’oggi che sia portatrice di un nuovo senso.

Attraverso una serie di grandi opere su tela, in gran parte inedite poiché dipinte dall’artista per questa occasione, Sampaolo diffonde il suo ‘urlo’ rigenerativo nella sua città. Con le sculture in “statico movimento” degli “ominidi”, diffuse nel percorso espositivo, riscatta l’uomo dal processo della deumanizzazione, evidenziandone il cuore ancora pulsante di creatività.

La creatività una questione di contatto

Urlo riverbera nelle opere esposte anche la lunga esperienza vissuta in America dall’artista e rappresenta in definitiva un grido innovativo e provocatorio rivolto ai visitatori e all’intero orizzonte urbano.

Lo spazio espositivo diviene il palcoscenico dove si tengono alcune performance dell’artista realizza e diversi appuntamenti incentrati sul tema della creatività. Per Sampaolo, infatti, è decisivo stabilire un contatto esperienziale con il pubblico e soprattutto con i giovani. La sua arte va intesa come una possibilità di connessione, che unisce gli uomini tra loro e con il mondo; un’arte provvista di un senso profondo anche politico che chiama in causa la natura originaria dell’essere umano.

Un dono per una rinascita

Andrea Sampaolo definisce Urlo un dono, cioè un atto gratuito in cui il bene donato diventa potente veicolo di relazione. Questa concezione sovversiva del dono è necessaria in una società dominata dall’aggressività, in cui l’altro è percepito come estraneità minacciosa. Per questo, urgono gesti in grado di restituire speranza e pace alle comunità e ai territori.

L’urlo non violento ma deciso si fa dunque portatore di un messaggio di rinascita che cerca un nuovo equilibrio all’interno del contesto urbano e sociale della Capitale.

 

Dal comunicato stampa

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L’Urlo di Andrea Sampaolo al Mattatoio di Roma

Published On: 11 Aprile 2024

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 8 minuti

Con la mostra Urlo. Vibrazioni urbane, a cura di Simona Gavioli, ospitata dal 13 aprile al 12 maggio 2024 presso il Padiglione 9a del Mattatoio di Roma, l’artista romano Andrea Sampaolo interpreta lo spazio urbano della Città attraverso una serie di linguaggi che da sempre caratterizzano la sua esperienza creativa. Street art, urban art, writing, graffitismo e muralismo, cultura Hip Hop – codici propri della galassia under-ground – in Urlo vengono per la prima volta messi al servizio di una visione più ricca e articolata del rapporto tra soggetto e mondo.

Roma, fonte d’inspirazione eterna

La grande riproduzione fotografica di uno spaccato di uno storico quartiere romano presente nel percorso espositivo svolge una funzione scenografica, disegnando la scena; costituisce uno sfondo, una cornice entro cui prende forma l’azione rigenerativa.

Sampaolo sovrappone a quello sfondo una riproduzione delle vecchie paline pubblicitarie che si possono ancora vedere per le strade della città. Al suo interno realizza e colloca il dipinto che rappresenta, attraverso il suo tipico gesto dinamico e veloce, il monumento simbolo di Roma: il Colosseo.

Opere inedite

Nello sguardo visionario dell’artista gli strappi pubblicitari notati sulle vecchie paline ‘urlano’ la propria condizione di frammenti dispersi, dai quali prende vita la sua poetica figurativa. È questo scarto che permette oggi a Sampaolo di trasformare la locandina metallica in supporto, in spazio della visione, la cui funzione è reintegrare, ricucire quegli strappi in una immagine dell’oggi che sia portatrice di un nuovo senso.

Attraverso una serie di grandi opere su tela, in gran parte inedite poiché dipinte dall’artista per questa occasione, Sampaolo diffonde il suo ‘urlo’ rigenerativo nella sua città. Con le sculture in “statico movimento” degli “ominidi”, diffuse nel percorso espositivo, riscatta l’uomo dal processo della deumanizzazione, evidenziandone il cuore ancora pulsante di creatività.

La creatività una questione di contatto

Urlo riverbera nelle opere esposte anche la lunga esperienza vissuta in America dall’artista e rappresenta in definitiva un grido innovativo e provocatorio rivolto ai visitatori e all’intero orizzonte urbano.

Lo spazio espositivo diviene il palcoscenico dove si tengono alcune performance dell’artista realizza e diversi appuntamenti incentrati sul tema della creatività. Per Sampaolo, infatti, è decisivo stabilire un contatto esperienziale con il pubblico e soprattutto con i giovani. La sua arte va intesa come una possibilità di connessione, che unisce gli uomini tra loro e con il mondo; un’arte provvista di un senso profondo anche politico che chiama in causa la natura originaria dell’essere umano.

Un dono per una rinascita

Andrea Sampaolo definisce Urlo un dono, cioè un atto gratuito in cui il bene donato diventa potente veicolo di relazione. Questa concezione sovversiva del dono è necessaria in una società dominata dall’aggressività, in cui l’altro è percepito come estraneità minacciosa. Per questo, urgono gesti in grado di restituire speranza e pace alle comunità e ai territori.

L’urlo non violento ma deciso si fa dunque portatore di un messaggio di rinascita che cerca un nuovo equilibrio all’interno del contesto urbano e sociale della Capitale.

 

Dal comunicato stampa

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