“Roma è una cometa” alla Biennale di Venezia 2025: una visione che rovescia la mappa della città eterna

Tempo stimato per la lettura: 3,3 minuti
Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, lo storico palazzo di Ca’ Tron a Venezia si trasforma in un osservatorio fuori dal tempo. È qui che prende vita Roma è una cometa, un progetto immersivo, poetico e visionario, firmato da Umberto Vattani con Cristiana Collu, Giuseppe D’Acunto, Giampaolo Nuvolati e María Margarita Segarra Lagunes. L’installazione è parte della 19° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata da Carlo Ratti, sotto il tema Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva.
Uno sguardo nuovo su Roma: né Colosseo né San Pietro
Roma è una cometa non parte dai monumenti più celebri della città. Non cerca il cuore dell’antichità, ma ne segue una nuova traiettoria. Lo fa iniziando dal Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri, simbolo di una trasformazione culturale e urbana ancora poco raccontata. Qui, 28 anni fa, nasceva su impulso di Umberto Vattani la Collezione Farnesina, un sorprendente esperimento di arte pubblica e diplomazia culturale, che ha trasformato gli spazi istituzionali in un museo diffuso del contemporaneo.
Dalla Farnesina al Distretto del Contemporaneo
L’opera della Collezione è stata solo il primo passo. Roma è una cometa allarga la prospettiva e riconnette i fili spezzati del Novecento, proponendo un nuovo nome e una nuova identità per l’area che si estende tra il Foro Italico, la Farnesina, il MAXXI, l’Auditorium, il Villaggio Olimpico e il futuro Museo della Scienza: il Distretto del Contemporaneo. Un quartiere simbolico che unisce sport, architettura, arte e multiculturalità, e che si pone come nuova soglia monumentale di Roma, ponte tra storia e futuro.
Una Roma che guarda al mare
Come una cometa, il progetto traccia una scia. Parte dalla Farnesina, attraversa la Via Flaminia, tocca Piazza Augusto Imperatore, la Passeggiata Archeologica, la Piramide, l’EUR, fino a giungere a Ostia, la Roma che si affaccia sul Mediterraneo. È una narrazione urbana che riporta la città alle sue origini fluviali e marittime, restituendole una dimensione dinamica, fluida, collettiva. Come scrive Vattani: “Roma è nata sul Tevere. E grazie al suo fiume è, da sempre, anche città marittima”.
Un’installazione che trasforma lo spazio in esperienza
L’allestimento a Ca’ Tron è pensato come un ambiente immersivo che sovverte le logiche espositive tradizionali. Un controsoffitto sospeso evoca la vista notturna della città come una costellazione; al suolo, una grande mappa-pavimento realizzata da Laura Canali racconta il tracciato della cometa urbana. Sei schermi proiettano immagini e parole, accompagnati da una voce narrante in italiano e in inglese. Completano l’esperienza visiva proiezioni luminose sul soffitto e un blocco a strappo che offre ai visitatori una nuova Forma Urbis della Roma contemporanea.
Un progetto corale, sostenuto da una rete di istituzioni
Roma è una cometa è il frutto di una rete ampia e prestigiosa. Promosso dalla Venice International University – VIU, dall’Università Iuav di Venezia, dall’Università Roma Tre, dal Distretto del Contemporaneo e da DOCOMOMO Italia, con il supporto di numerosi ministeri, accademie e fondazioni. Tra questi: il Ministero degli Esteri, il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Ambiente, il MAXXI, la Regione Lazio, il Comune di Roma e tante altre realtà italiane e internazionali.
Una Roma che non smette di trasformarsi
Roma è una cometa è più di una mostra: è una dichiarazione di intenti. È il racconto di una città in continuo mutamento, che non si lascia definire solo dai suoi resti antichi, ma risplende anche nelle sue presenze contemporanee. È un invito a guardare Roma con occhi nuovi, a percorrerla come una costellazione viva, in cui ogni punto è un frammento del nostro presente in movimento.
Crediti foto:
Installation views, Roma è una cometa, Ca’ Tron, Biennale Architettura 2025, Venezia. Foto di Jessica Ferraro
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“Roma è una cometa” alla Biennale di Venezia 2025: una visione che rovescia la mappa della città eterna
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, lo storico palazzo di Ca’ Tron a Venezia si trasforma in un osservatorio fuori dal tempo. È qui che prende vita Roma è una cometa, un progetto immersivo, poetico e visionario, firmato da Umberto Vattani con Cristiana Collu, Giuseppe D’Acunto, Giampaolo Nuvolati e María Margarita Segarra Lagunes. L’installazione è parte della 19° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata da Carlo Ratti, sotto il tema Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva.
Uno sguardo nuovo su Roma: né Colosseo né San Pietro
Roma è una cometa non parte dai monumenti più celebri della città. Non cerca il cuore dell’antichità, ma ne segue una nuova traiettoria. Lo fa iniziando dal Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri, simbolo di una trasformazione culturale e urbana ancora poco raccontata. Qui, 28 anni fa, nasceva su impulso di Umberto Vattani la Collezione Farnesina, un sorprendente esperimento di arte pubblica e diplomazia culturale, che ha trasformato gli spazi istituzionali in un museo diffuso del contemporaneo.
Dalla Farnesina al Distretto del Contemporaneo
L’opera della Collezione è stata solo il primo passo. Roma è una cometa allarga la prospettiva e riconnette i fili spezzati del Novecento, proponendo un nuovo nome e una nuova identità per l’area che si estende tra il Foro Italico, la Farnesina, il MAXXI, l’Auditorium, il Villaggio Olimpico e il futuro Museo della Scienza: il Distretto del Contemporaneo. Un quartiere simbolico che unisce sport, architettura, arte e multiculturalità, e che si pone come nuova soglia monumentale di Roma, ponte tra storia e futuro.
Una Roma che guarda al mare
Come una cometa, il progetto traccia una scia. Parte dalla Farnesina, attraversa la Via Flaminia, tocca Piazza Augusto Imperatore, la Passeggiata Archeologica, la Piramide, l’EUR, fino a giungere a Ostia, la Roma che si affaccia sul Mediterraneo. È una narrazione urbana che riporta la città alle sue origini fluviali e marittime, restituendole una dimensione dinamica, fluida, collettiva. Come scrive Vattani: “Roma è nata sul Tevere. E grazie al suo fiume è, da sempre, anche città marittima”.
Un’installazione che trasforma lo spazio in esperienza
L’allestimento a Ca’ Tron è pensato come un ambiente immersivo che sovverte le logiche espositive tradizionali. Un controsoffitto sospeso evoca la vista notturna della città come una costellazione; al suolo, una grande mappa-pavimento realizzata da Laura Canali racconta il tracciato della cometa urbana. Sei schermi proiettano immagini e parole, accompagnati da una voce narrante in italiano e in inglese. Completano l’esperienza visiva proiezioni luminose sul soffitto e un blocco a strappo che offre ai visitatori una nuova Forma Urbis della Roma contemporanea.
Un progetto corale, sostenuto da una rete di istituzioni
Roma è una cometa è il frutto di una rete ampia e prestigiosa. Promosso dalla Venice International University – VIU, dall’Università Iuav di Venezia, dall’Università Roma Tre, dal Distretto del Contemporaneo e da DOCOMOMO Italia, con il supporto di numerosi ministeri, accademie e fondazioni. Tra questi: il Ministero degli Esteri, il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Ambiente, il MAXXI, la Regione Lazio, il Comune di Roma e tante altre realtà italiane e internazionali.
Una Roma che non smette di trasformarsi
Roma è una cometa è più di una mostra: è una dichiarazione di intenti. È il racconto di una città in continuo mutamento, che non si lascia definire solo dai suoi resti antichi, ma risplende anche nelle sue presenze contemporanee. È un invito a guardare Roma con occhi nuovi, a percorrerla come una costellazione viva, in cui ogni punto è un frammento del nostro presente in movimento.
Crediti foto:
Installation views, Roma è una cometa, Ca’ Tron, Biennale Architettura 2025, Venezia. Foto di Jessica Ferraro
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