Seeds of Time al PAV: Alan Sonfist porta al PAV di Torino la natura nascosta al centro della scena urbana

Tempo stimato per la lettura: 3,2 minuti
Dal 15 maggio al 19 ottobre 2025, il PAV – Parco Arte Vivente di Torino accoglie Seeds of Time, la prima mostra personale istituzionale in Italia dell’artista statunitense Alan Sonfist, a cura di Marco Scotini. Una retrospettiva potente e necessaria, che intreccia arte, ecologia e memoria naturale, tracciando un dialogo tra passato, presente e futuro degli ecosistemi urbani.
Alan Sonfist: il pioniere della Land Art ecologica
Classe 1946, Alan Sonfist è una figura seminale nella storia dell’arte ambientale. Fin dagli anni Sessanta, ha trasformato la Land Art in un campo di riflessione attivo, coinvolgendo scienziati, urbanisti, biologi e cittadini. Ma ciò che lo distingue è la sua capacità di pensare la natura non come decorazione, ma come soggetto vivo, monumento collettivo da proteggere, rispettare, raccontare.
Le sue opere sono atti archeologici visivi, in cui la terra, le piante e gli animali emergono come protagonisti di narrazioni che sfidano l’antropocentrismo.
Torino nelle crepe dell’asfalto: “Growth Between the Cracks”
Ad aprire la mostra, una nuova installazione site-specific: Growth Between the Cracks (2025). L’opera nasce dalla partecipazione diretta della cittadinanza torinese, chiamata a raccogliere campioni di terra dalle crepe dell’asfalto e dagli spazi liminali della città.
Sonfist utilizza questi frammenti urbani per comporre una mappa vivente di Torino: un carotaggio ecologico che rivela specie autoctone o migranti, tracce vegetali che raccontano storie invisibili di quartieri, incroci, passaggi dimenticati.
Corpo, natura, trasformazione: l’arte come identificazione
La mostra propone anche una straordinaria selezione di fotografie performative che documentano i primi anni di ricerca dell’artista. In opere come Myself Becoming One with the Tree (1969) e Myself Becoming the Tree (1970), Sonfist abbraccia alberi o si fonde visivamente con la corteccia, indagando la relazione profonda tra corpo umano e organismo vegetale.
In altri lavori si trasforma in animale – una tigre, un gorilla – per abbattere il confine tra umano e non umano, in un gesto radicale e poetico di identificazione.
Time Landscape: la foresta nascosta nel cuore di Manhattan
Il viaggio di Seeds of Time prosegue con un approfondimento sui primi interventi ambientali dell’artista, tra cui il leggendario Time Landscape (1965–in corso), una foresta urbana creata a Manhattan per far riaffiorare l’ecosistema precoloniale della zona. Un monumento pubblico vivente, che cambia nel tempo sotto l’effetto del vento, degli uccelli e delle attività umane.
Altro capolavoro in mostra è Circles of Time (1986), realizzato in Toscana, dove sette cerchi concentrici ricostruiscono l’evoluzione agricola del paesaggio, rivelando l’impronta profonda – spesso distruttiva – dell’uomo sulla terra.
Incontro con l’artista e call to action: arte come processo collettivo
Il 15 maggio, giorno dell’inaugurazione, il PAV ospita un incontro pubblico con Alan Sonfist e le persone coinvolte nella raccolta del suolo torinese. Una visita guidata e un dialogo aperto, realizzati in collaborazione con Carmen Concilio (Università di Torino), per riflettere insieme sui temi della mostra: natura, memoria, migrazione, ecologia urbana.
Un progetto per la città e il pianeta
Seeds of Time è realizzata con il supporto di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Regione Piemonte e Città di Torino, e fa parte di Exposed – Torino Foto Festival 2025.
In un mondo che corre verso l’emergenza ecologica, Alan Sonfist ci chiede di fermarci e guardare nelle crepe: lì dove la natura resiste, torna a vivere e ci racconta chi siamo stati — e chi potremmo ancora essere.
Crediti foto
1 Alan Sonfist, Myself Becoming One with My Tree, 1969, serie fotografica di autoritratti. Courtesyl’artista e PAV–Parco Arte Vivente, Torino
2 Alan Sonfist, Time-Landscape, 1965-ongoing, fotografia, cm 63,5×50.Courtesy l’artista e PAV–Parco Arte Vivente, Torino
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Seeds of Time al PAV: Alan Sonfist porta al PAV di Torino la natura nascosta al centro della scena urbana
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
Dal 15 maggio al 19 ottobre 2025, il PAV – Parco Arte Vivente di Torino accoglie Seeds of Time, la prima mostra personale istituzionale in Italia dell’artista statunitense Alan Sonfist, a cura di Marco Scotini. Una retrospettiva potente e necessaria, che intreccia arte, ecologia e memoria naturale, tracciando un dialogo tra passato, presente e futuro degli ecosistemi urbani.
Alan Sonfist: il pioniere della Land Art ecologica
Classe 1946, Alan Sonfist è una figura seminale nella storia dell’arte ambientale. Fin dagli anni Sessanta, ha trasformato la Land Art in un campo di riflessione attivo, coinvolgendo scienziati, urbanisti, biologi e cittadini. Ma ciò che lo distingue è la sua capacità di pensare la natura non come decorazione, ma come soggetto vivo, monumento collettivo da proteggere, rispettare, raccontare.
Le sue opere sono atti archeologici visivi, in cui la terra, le piante e gli animali emergono come protagonisti di narrazioni che sfidano l’antropocentrismo.
Torino nelle crepe dell’asfalto: “Growth Between the Cracks”
Ad aprire la mostra, una nuova installazione site-specific: Growth Between the Cracks (2025). L’opera nasce dalla partecipazione diretta della cittadinanza torinese, chiamata a raccogliere campioni di terra dalle crepe dell’asfalto e dagli spazi liminali della città.
Sonfist utilizza questi frammenti urbani per comporre una mappa vivente di Torino: un carotaggio ecologico che rivela specie autoctone o migranti, tracce vegetali che raccontano storie invisibili di quartieri, incroci, passaggi dimenticati.
Corpo, natura, trasformazione: l’arte come identificazione
La mostra propone anche una straordinaria selezione di fotografie performative che documentano i primi anni di ricerca dell’artista. In opere come Myself Becoming One with the Tree (1969) e Myself Becoming the Tree (1970), Sonfist abbraccia alberi o si fonde visivamente con la corteccia, indagando la relazione profonda tra corpo umano e organismo vegetale.
In altri lavori si trasforma in animale – una tigre, un gorilla – per abbattere il confine tra umano e non umano, in un gesto radicale e poetico di identificazione.
Time Landscape: la foresta nascosta nel cuore di Manhattan
Il viaggio di Seeds of Time prosegue con un approfondimento sui primi interventi ambientali dell’artista, tra cui il leggendario Time Landscape (1965–in corso), una foresta urbana creata a Manhattan per far riaffiorare l’ecosistema precoloniale della zona. Un monumento pubblico vivente, che cambia nel tempo sotto l’effetto del vento, degli uccelli e delle attività umane.
Altro capolavoro in mostra è Circles of Time (1986), realizzato in Toscana, dove sette cerchi concentrici ricostruiscono l’evoluzione agricola del paesaggio, rivelando l’impronta profonda – spesso distruttiva – dell’uomo sulla terra.
Incontro con l’artista e call to action: arte come processo collettivo
Il 15 maggio, giorno dell’inaugurazione, il PAV ospita un incontro pubblico con Alan Sonfist e le persone coinvolte nella raccolta del suolo torinese. Una visita guidata e un dialogo aperto, realizzati in collaborazione con Carmen Concilio (Università di Torino), per riflettere insieme sui temi della mostra: natura, memoria, migrazione, ecologia urbana.
Un progetto per la città e il pianeta
Seeds of Time è realizzata con il supporto di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Regione Piemonte e Città di Torino, e fa parte di Exposed – Torino Foto Festival 2025.
In un mondo che corre verso l’emergenza ecologica, Alan Sonfist ci chiede di fermarci e guardare nelle crepe: lì dove la natura resiste, torna a vivere e ci racconta chi siamo stati — e chi potremmo ancora essere.
Crediti foto
1 Alan Sonfist, Myself Becoming One with My Tree, 1969, serie fotografica di autoritratti. Courtesyl’artista e PAV–Parco Arte Vivente, Torino
2 Alan Sonfist, Time-Landscape, 1965-ongoing, fotografia, cm 63,5×50.Courtesy l’artista e PAV–Parco Arte Vivente, Torino
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