Quando il Superrealismo Pop incontra l’emozione pura: Carole A. Feuerman: La Voce del Corpo

Tempo stimato per la lettura: 3,2 minuti
Dal 4 luglio al 21 settembre 2025, Roma diventa il palcoscenico di un evento artistico destinato a lasciare il segno. A ospitarlo è lo scenografico Palazzo Bonaparte, che apre le sue sale a Carole A. Feuerman. La voce del corpo, prima grande mostra antologica italiana dedicata alla maestra del superrealismo pop. Più che una semplice retrospettiva, questa esposizione è un’immersione nel mondo ipnotico e iperrealistico di un’artista capace di scolpire emozioni vive nella materia.
Corpi che parlano, corpi che ascoltano
Feuerman non si limita a ritrarre il corpo umano: lo trasforma in linguaggio. Ogni figura scolpita – dalle nuotatrici con la pelle bagnata agli atleti colti nell’attimo del respiro – racconta una storia, un’emozione, una lotta. Le sue opere sembrano pulsare di vita propria, sospese tra sogno e realtà, tra carne e mito. Il corpo diventa simbolo universale di fragilità, resistenza e introspezione, capace di far vibrare corde intime dello spettatore.
Frammenti di femminile e rivoluzione silenziosa
Nei lavori degli anni Settanta, Feuerman esplora il corpo femminile attraverso frammenti sensuali e provocatori. Sono opere dense di riferimenti postmoderni e di tensioni femministe, dove il desiderio si intreccia con la critica sociale. Qui il corpo non è solo rappresentazione estetica, ma atto politico: un frammento che diventa intero, un’assenza che reclama visibilità.
Sculture che raccontano, pelle che ricorda
La mostra segue un percorso che attraversa cinquant’anni di ricerca artistica: dalle prime creazioni erotiche ai corpi a grandezza naturale ricoperti di gocce lucenti, fino alle opere più recenti, tra cui un’installazione site specific pensata appositamente per gli spazi del palazzo. Feuerman usa resina, bronzo, silicone e acciaio come se fossero pelle, sangue e respiro. Ogni dettaglio – una piega, una lacrima, un tatuaggio – è un frammento di racconto, una ferita guarita, un gesto di resistenza.
La forza di un corpo che vibra
Per Feuerman, il corpo è molto più di un involucro: è un mezzo di comunicazione viscerale. Come afferma il curatore Demetrio Paparoni, “ha una voce: racconta storie, emozioni, tensioni e desideri. Riflette la società contemporanea con i suoi paradossi e le sue bellezze.” In un’epoca che tende a ridurre il corpo a immagine, Feuerman lo restituisce alla sua potenza originaria: un corpo che sente, che ama, che lotta.
Un’ode alla presenza
Questa mostra è molto più di un’esposizione: è un’esperienza sensoriale e mentale. Ogni opera ti osserva, ti interroga, ti coinvolge in un dialogo silenzioso e magnetico. Non si esce da Palazzo Bonaparte come si è entrati. Si esce diversi: più consapevoli del potere evocativo della materia, del valore della presenza, della profondità della carne.
Un’artista iconica per una Roma contemporanea
“È un onore ospitare Carole Feuerman in Italia,” afferma Iole Siena, presidente di Arthemisia. “La sua è un’arte che emoziona, scuote e ispira.” Con oltre 50 opere in mostra, tra cui disegni mai esposti prima, fotografie, sculture monumentali e installazioni inedite, questa retrospettiva segna un punto d’arrivo e di partenza: il debutto europeo di una leggenda vivente e il trampolino verso nuove tappe internazionali, come Chicago e Baku.
La Musa del Superrealismo
Classe 1945, Carole A. Feuerman è tra le figure più influenti del panorama artistico americano contemporaneo. Dagli esordi negli anni Sessanta come illustratrice 3D per icone della musica come i Rolling Stones, fino alla fondazione della sua scultura foundation nel 2011, la sua carriera è un susseguirsi di innovazione e impegno. Oggi le sue opere abitano musei, spazi pubblici e collezioni private in tutto il mondo. Sempre con lo stesso messaggio: ascolta il corpo, sentine la voce.
Immagini: Allestimento mostra – ufficio stampa Arthemisia
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Quando il Superrealismo Pop incontra l’emozione pura: Carole A. Feuerman: La Voce del Corpo
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
Dal 4 luglio al 21 settembre 2025, Roma diventa il palcoscenico di un evento artistico destinato a lasciare il segno. A ospitarlo è lo scenografico Palazzo Bonaparte, che apre le sue sale a Carole A. Feuerman. La voce del corpo, prima grande mostra antologica italiana dedicata alla maestra del superrealismo pop. Più che una semplice retrospettiva, questa esposizione è un’immersione nel mondo ipnotico e iperrealistico di un’artista capace di scolpire emozioni vive nella materia.
Corpi che parlano, corpi che ascoltano
Feuerman non si limita a ritrarre il corpo umano: lo trasforma in linguaggio. Ogni figura scolpita – dalle nuotatrici con la pelle bagnata agli atleti colti nell’attimo del respiro – racconta una storia, un’emozione, una lotta. Le sue opere sembrano pulsare di vita propria, sospese tra sogno e realtà, tra carne e mito. Il corpo diventa simbolo universale di fragilità, resistenza e introspezione, capace di far vibrare corde intime dello spettatore.
Frammenti di femminile e rivoluzione silenziosa
Nei lavori degli anni Settanta, Feuerman esplora il corpo femminile attraverso frammenti sensuali e provocatori. Sono opere dense di riferimenti postmoderni e di tensioni femministe, dove il desiderio si intreccia con la critica sociale. Qui il corpo non è solo rappresentazione estetica, ma atto politico: un frammento che diventa intero, un’assenza che reclama visibilità.
Sculture che raccontano, pelle che ricorda
La mostra segue un percorso che attraversa cinquant’anni di ricerca artistica: dalle prime creazioni erotiche ai corpi a grandezza naturale ricoperti di gocce lucenti, fino alle opere più recenti, tra cui un’installazione site specific pensata appositamente per gli spazi del palazzo. Feuerman usa resina, bronzo, silicone e acciaio come se fossero pelle, sangue e respiro. Ogni dettaglio – una piega, una lacrima, un tatuaggio – è un frammento di racconto, una ferita guarita, un gesto di resistenza.
La forza di un corpo che vibra
Per Feuerman, il corpo è molto più di un involucro: è un mezzo di comunicazione viscerale. Come afferma il curatore Demetrio Paparoni, “ha una voce: racconta storie, emozioni, tensioni e desideri. Riflette la società contemporanea con i suoi paradossi e le sue bellezze.” In un’epoca che tende a ridurre il corpo a immagine, Feuerman lo restituisce alla sua potenza originaria: un corpo che sente, che ama, che lotta.
Un’ode alla presenza
Questa mostra è molto più di un’esposizione: è un’esperienza sensoriale e mentale. Ogni opera ti osserva, ti interroga, ti coinvolge in un dialogo silenzioso e magnetico. Non si esce da Palazzo Bonaparte come si è entrati. Si esce diversi: più consapevoli del potere evocativo della materia, del valore della presenza, della profondità della carne.
Un’artista iconica per una Roma contemporanea
“È un onore ospitare Carole Feuerman in Italia,” afferma Iole Siena, presidente di Arthemisia. “La sua è un’arte che emoziona, scuote e ispira.” Con oltre 50 opere in mostra, tra cui disegni mai esposti prima, fotografie, sculture monumentali e installazioni inedite, questa retrospettiva segna un punto d’arrivo e di partenza: il debutto europeo di una leggenda vivente e il trampolino verso nuove tappe internazionali, come Chicago e Baku.
La Musa del Superrealismo
Classe 1945, Carole A. Feuerman è tra le figure più influenti del panorama artistico americano contemporaneo. Dagli esordi negli anni Sessanta come illustratrice 3D per icone della musica come i Rolling Stones, fino alla fondazione della sua scultura foundation nel 2011, la sua carriera è un susseguirsi di innovazione e impegno. Oggi le sue opere abitano musei, spazi pubblici e collezioni private in tutto il mondo. Sempre con lo stesso messaggio: ascolta il corpo, sentine la voce.
Immagini: Allestimento mostra – ufficio stampa Arthemisia
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