Doppio rendez-vous con il disegno di Thomas Henriot: un solo show e insieme a Camille Chastang

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 10 Settembre 2023

Tempo stimato per la lettura: 3,2 minuti

Per inaugurare il suo nuovo spazio a Lione, la Galerie Houg presenta la mostra monografica My private Harlem dell’artista Thomas Henriot. L’esposizione si concentra su un corpus di disegni prodotti durante l’estate del 2022 ad Harlem, New York.

Un artista nomade

Thomas Henriot viaggia per il mondo da dieci anni. Convinto che «la conoscenza si acquisisce con l’esperienza», vive la sua esperienza nomade attraverso il disegno a inchiostro di china. Il suo atto di creazione avviene così quasi sempre negli spazi pubblici. Il suo corpo catalizza le energie esterne, entrando attraverso il gesto creativo quasi in uno stato di trans. In questo rituale il disegno è il sismografo di una realtà sempre “altra”.

Disegni performance

Come uno scrittore di viaggio, ha continuato a sviluppare una pratica di disegno performativo, lavorando per diverse ore di seguito a terra, all’aperto, in spazi pubblici, da New York a Calcutta, da Beirut a Rio de Janeiro, tra il Medio Oriente e il Giappone, Nord Africa e Africa occidentale. Riformula il contorno di un disegno fluttuante secondo questioni politiche, sociali, visive e letterarie. Molte delle sue mostre sono state notate in tutto il mondo, così come le sue partecipazioni a fiere. Nel 2021, il documentario Boca Ciega realizzato da Itziar Leemans propone un ritratto dell’artista.

My private Harlem

Per realizzare la serie My private Harlem, Thomas ha lavorato immerso in questo quartiere da cui proveniva lo scrittore James Baldwin. Il suo lavoro ha suscitato una profonda empatia da parte dell’artista, che ha scelto di mettere in discussione il suo contesto concreto e attuale e, come al solito, di renderlo un’esperienza viva attraverso il prisma del disegno. Questa serie è il risultato di uno dei periodi della pratica del disegno più potenti vissuti da Thomas, che si è stabilito in un luogo unico, il Marcus Garvey Parc, emblematico della cultura nera-americana a partire dagli anni Cinquanta e in particolare dal 1969.

Prima che i fiori appassiscano

In contemporanea, la Fondazione Bullukian presenta, dal 7 settembre al 16 dicembre 2023, la mostra Camille Chastang – Thomas Henriot. Prima che i fiori appassiscano, curata da Fanny Robin. Per il suo ritorno culturale, la Fondazione Bullukian rende omaggio al disegno nelle sue molteplici forme, invitando Camille Chastang e Thomas Henriot. Nella mostra, le loro opere si emancipano dalla carta in un dialogo in perpetuo movimento: l’inchiostro trabocca dalle cornici, fuoriesce dalle pareti e colonizza nuovi spazi dove i disegni fioriscono come giardini.

Tra i lavori di Henriot esposti un magnifico “sipario” in seta su cui sono stampati dei tempi orientali. L’artista afferma più volte il suo amore per l’opera lirica e la passione per il Barocco. Il sipario è un invito al pubblico a scoprire il dietro le quinte.

L’arte decorativa di Camille Chastang

Nel lavoro di Camille Chastang il disegno è il punto di partenza di tutto. Per lei il disegno è un modo di essere, cioè un modo di pensare, di vedere, di vivere. Anche la riflessione sullo statuto del disegno e dello sketchbook nell’arte contemporanea è molto presente nella sua pratica.

Camille Chastang conduce una riflessione plastica, legata a una riflessione più teorica sul disegno come mezzo, ma anche sulla gerarchia dei mezzi, delle forme e dei soggetti all’interno delle pratiche del disegno. Attraverso la sua pratica, disegnata e scritta, vorrebbe decostruire le relazioni di potere tra le pratiche artistiche e decostruire le relazioni di valore tra i soggetti.

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Published On: 10 Settembre 2023

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 9 minuti

Per inaugurare il suo nuovo spazio a Lione, la Galerie Houg presenta la mostra monografica My private Harlem dell’artista Thomas Henriot. L’esposizione si concentra su un corpus di disegni prodotti durante l’estate del 2022 ad Harlem, New York.

Un artista nomade

Thomas Henriot viaggia per il mondo da dieci anni. Convinto che «la conoscenza si acquisisce con l’esperienza», vive la sua esperienza nomade attraverso il disegno a inchiostro di china. Il suo atto di creazione avviene così quasi sempre negli spazi pubblici. Il suo corpo catalizza le energie esterne, entrando attraverso il gesto creativo quasi in uno stato di trans. In questo rituale il disegno è il sismografo di una realtà sempre “altra”.

Disegni performance

Come uno scrittore di viaggio, ha continuato a sviluppare una pratica di disegno performativo, lavorando per diverse ore di seguito a terra, all’aperto, in spazi pubblici, da New York a Calcutta, da Beirut a Rio de Janeiro, tra il Medio Oriente e il Giappone, Nord Africa e Africa occidentale. Riformula il contorno di un disegno fluttuante secondo questioni politiche, sociali, visive e letterarie. Molte delle sue mostre sono state notate in tutto il mondo, così come le sue partecipazioni a fiere. Nel 2021, il documentario Boca Ciega realizzato da Itziar Leemans propone un ritratto dell’artista.

My private Harlem

Per realizzare la serie My private Harlem, Thomas ha lavorato immerso in questo quartiere da cui proveniva lo scrittore James Baldwin. Il suo lavoro ha suscitato una profonda empatia da parte dell’artista, che ha scelto di mettere in discussione il suo contesto concreto e attuale e, come al solito, di renderlo un’esperienza viva attraverso il prisma del disegno. Questa serie è il risultato di uno dei periodi della pratica del disegno più potenti vissuti da Thomas, che si è stabilito in un luogo unico, il Marcus Garvey Parc, emblematico della cultura nera-americana a partire dagli anni Cinquanta e in particolare dal 1969.

Prima che i fiori appassiscano

In contemporanea, la Fondazione Bullukian presenta, dal 7 settembre al 16 dicembre 2023, la mostra Camille Chastang – Thomas Henriot. Prima che i fiori appassiscano, curata da Fanny Robin. Per il suo ritorno culturale, la Fondazione Bullukian rende omaggio al disegno nelle sue molteplici forme, invitando Camille Chastang e Thomas Henriot. Nella mostra, le loro opere si emancipano dalla carta in un dialogo in perpetuo movimento: l’inchiostro trabocca dalle cornici, fuoriesce dalle pareti e colonizza nuovi spazi dove i disegni fioriscono come giardini.

Tra i lavori di Henriot esposti un magnifico “sipario” in seta su cui sono stampati dei tempi orientali. L’artista afferma più volte il suo amore per l’opera lirica e la passione per il Barocco. Il sipario è un invito al pubblico a scoprire il dietro le quinte.

L’arte decorativa di Camille Chastang

Nel lavoro di Camille Chastang il disegno è il punto di partenza di tutto. Per lei il disegno è un modo di essere, cioè un modo di pensare, di vedere, di vivere. Anche la riflessione sullo statuto del disegno e dello sketchbook nell’arte contemporanea è molto presente nella sua pratica.

Camille Chastang conduce una riflessione plastica, legata a una riflessione più teorica sul disegno come mezzo, ma anche sulla gerarchia dei mezzi, delle forme e dei soggetti all’interno delle pratiche del disegno. Attraverso la sua pratica, disegnata e scritta, vorrebbe decostruire le relazioni di potere tra le pratiche artistiche e decostruire le relazioni di valore tra i soggetti.

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