Foreste Astrali all’Istituto Svedese
Tempo stimato per la lettura: 1,9 minuti
Licheni colorati, carpenteria giocosa, vernice rossa Falun, sculture e oggetti di design in pelle, vetro e tessuto… Queste creazioni, ispirate alla natura e alle tradizioni svedesi così come agli aspetti e alle tecnologie contemporanee, si fondono con l’architettura dell’Istituto svedese del XVI secolo a Parigi, per creare un macrocosmo nordico senza tempo.
La mostra Foreste Astrali presenta – dal 6 al 22 settembre 2024 – una ventina di oggetti d’arte e di design unici creati da quattro rinomate artiste: Louise Hederström, Aia Jüdes, Malin Bobeck Tadaa e Hanna Hansdotter. Le loro opere, allo stesso tempo durevoli, ricche e giocose, si collocano da qualche parte tra la foresta incantata e la galassia onirica. Combinano materiali naturali insoliti e forme audaci: nodi di legno, sculture in licheni colorati e vetro soffiato, tessuti luminosi – tutti con influenze e collegamenti sia al barocco che al Surrealismo.
Rosso Falun: simbolo della Svezia
Nel cortile, un’installazione progettata appositamente per il luogo reinterpreta l’ancestrale lavorazione del legno e la pittura rossa di Falun. Adornando le case svedesi da secoli, questo è più di un semplice colore, è un simbolo dell’identità e della cultura svedese. Oltre all’aspetto estetico e allo status sociale che rivelava, il rosso Falun aveva anche preziose proprietà pratiche, poiché permetteva al legno delle case di durare più a lungo.
Non solo rigore
“ Il design svedese è spesso associato a uno stile pulito, minimalista, ma storicamente esiste anche un altro lato più sgargiante della Svezia, perché per diversi secoli abbiamo dipinto le nostre case di legno di rosso vivo! Attingiamo a questa vibrante tradizione e le diamo qui un’interpretazione moderna e giocosa. » – Aia Jüdes, curatrice e artista
Dopo la mostra, il caffé in terrazza
Per l’occasione, la terrazza del FIKA café supera i suoi consueti confini e occupa l’intero cortile. Al suo centro sorge il Sommarkiosk, una versione contemporanea della tipica capanna rossa svedese, che diventa sia luogo di rifornimento che affettuoso ricordo delle vacanze. Ci godiamo il tempo a lungo grazie agli orari di apertura prolungati, e ordiniamo cibo, snack e aperitivi fino al tramonto.
condividi su
Foreste Astrali all’Istituto Svedese
Tempo stimato per la lettura: 6 minuti
Licheni colorati, carpenteria giocosa, vernice rossa Falun, sculture e oggetti di design in pelle, vetro e tessuto… Queste creazioni, ispirate alla natura e alle tradizioni svedesi così come agli aspetti e alle tecnologie contemporanee, si fondono con l’architettura dell’Istituto svedese del XVI secolo a Parigi, per creare un macrocosmo nordico senza tempo.
La mostra Foreste Astrali presenta – dal 6 al 22 settembre 2024 – una ventina di oggetti d’arte e di design unici creati da quattro rinomate artiste: Louise Hederström, Aia Jüdes, Malin Bobeck Tadaa e Hanna Hansdotter. Le loro opere, allo stesso tempo durevoli, ricche e giocose, si collocano da qualche parte tra la foresta incantata e la galassia onirica. Combinano materiali naturali insoliti e forme audaci: nodi di legno, sculture in licheni colorati e vetro soffiato, tessuti luminosi – tutti con influenze e collegamenti sia al barocco che al Surrealismo.
Rosso Falun: simbolo della Svezia
Nel cortile, un’installazione progettata appositamente per il luogo reinterpreta l’ancestrale lavorazione del legno e la pittura rossa di Falun. Adornando le case svedesi da secoli, questo è più di un semplice colore, è un simbolo dell’identità e della cultura svedese. Oltre all’aspetto estetico e allo status sociale che rivelava, il rosso Falun aveva anche preziose proprietà pratiche, poiché permetteva al legno delle case di durare più a lungo.
Non solo rigore
“ Il design svedese è spesso associato a uno stile pulito, minimalista, ma storicamente esiste anche un altro lato più sgargiante della Svezia, perché per diversi secoli abbiamo dipinto le nostre case di legno di rosso vivo! Attingiamo a questa vibrante tradizione e le diamo qui un’interpretazione moderna e giocosa. » – Aia Jüdes, curatrice e artista
Dopo la mostra, il caffé in terrazza
Per l’occasione, la terrazza del FIKA café supera i suoi consueti confini e occupa l’intero cortile. Al suo centro sorge il Sommarkiosk, una versione contemporanea della tipica capanna rossa svedese, che diventa sia luogo di rifornimento che affettuoso ricordo delle vacanze. Ci godiamo il tempo a lungo grazie agli orari di apertura prolungati, e ordiniamo cibo, snack e aperitivi fino al tramonto.
seguici su