Gli acquerelli di Al Held

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 22 Aprile 2023

Tempo stimato per la lettura: 2,9 minuti

La galleria White Cube di Parigi presenta, dal 19 aprile al 27 maggio 2023, una mostra degli acquerelli di Al Held (1928-2005). Una selezione di opere che testimonia la “gioia pura e sensuale” che l’artista provava quando lavorava con questo mezzo e che mette in risalto la dimensione visionaria di dell’astrazione hard-edge che lo assorbì per tutta la sua carriera.

Allegramente cromatici e spesso utilizzando una tavolozza di colori caldi, gli acquerelli di Al Held, dimostrano il posto occupato da questa disciplina accanto alla sua pratica pittorica; l’acquerello era per lui uno spazio in cui poteva formulare liberamente idee e far progredire la sua arte.

La libertà dell’acquerello

Questo gruppo di opere è stato dipinto esclusivamente in Italia, dove ha avuto uno studio dalla fine degli anni ’80, a seguito di una prestigiosa residenza presso l’American Academy a Roma. Per avere un luogo di immersione creativa, Al Held ha acquistato un vecchio casale in Umbria.

Associato agli inizi della sua carriera generazione di pittori astratti americani, Al Held fu subito attratto dall’Europa. Si stabilisce a Parigi tra il 1951 e il 1953 dove familiarizza con i vecchi maestri e l’avanguardia europea. In seguito, durante un soggiorno in Italia, Al Held si propone di approfondire lo studio della pittura rinascimentale, al fine di ampliare il proprio vocabolario a vantaggio di dipinti sempre più complessi e monumentali.

L’influenza della arte rinascimentale italiana

Realizzati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, gli acquerelli italiani – come i dipinti di Giotto, Piero della Francesca e Michelangelo che tanto ammirava – sono intrisi di luce, appaiono quasi traslucidi come se fossero illuminati all’interno. Più profondamente, l’acquerello ha offerto ad Al Held un modo per riempire le sue opere di luce, trasformando le sue forme solide in una massa senza peso.

In questi acquerelli, molti dei quali di grandi dimensioni, Al Held si concentra sulla costruzione di uno spazio multidimensionale attraverso strutture paradossali e prospettive sovrapposte. Giocando con una forte geometria e sfruttando le sue evidenti doti di disegnatore, Al Held è stato in grado di sfruttare il potenziale di trasparenza del mezzo per stratificare e fondere le sue forme, risolvendo le sue composizioni semi-illusioniste con un’immediatezza che contrasta con le loro strutture accuratamente organizzate e nidificate.

Breve biografia

Al Held è nato a Brooklyn nel 1928 ed è morto a Todi, in Italia, nel 2005. Ha partecipato a numerose mostre nel corso della sua carriera, tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1966), il San Francisco Museum of Modern Art e la Corcoran Gallery of Art di Washington DC (1968), l’ICA di Philadelphia (1968), il Contemporary Arts Museum di Houston (1969), il Whitney Museum of American Art di New York (1974) e il Boston ICA (1978), tra le altre istituzioni. Ha prodotto importanti opere d’arte pubbliche nelle principali città degli Stati Uniti, tra cui Filadelfia, Washington D.C., New York e Orlando. I lavori di Al Held si trovano in molti musei e collezioni pubbliche, tra cui quelle del Metropolitan Museum of Art di New York, del Museum of Modern Art di New York, della National Gallery of Art di Washington D.C., della Neue Nationalgalerie di Berlino e del Kunstmuseum Basel.

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La galleria White Cube di Parigi presenta, dal 19 aprile al 27 maggio 2023, una mostra degli acquerelli di Al Held (1928-2005). Una selezione di opere che testimonia la “gioia pura e sensuale” che l’artista provava quando lavorava con questo mezzo e che mette in risalto la dimensione visionaria di dell’astrazione hard-edge che lo assorbì per tutta la sua carriera.

Allegramente cromatici e spesso utilizzando una tavolozza di colori caldi, gli acquerelli di Al Held, dimostrano il posto occupato da questa disciplina accanto alla sua pratica pittorica; l’acquerello era per lui uno spazio in cui poteva formulare liberamente idee e far progredire la sua arte.

La libertà dell’acquerello

Questo gruppo di opere è stato dipinto esclusivamente in Italia, dove ha avuto uno studio dalla fine degli anni ’80, a seguito di una prestigiosa residenza presso l’American Academy a Roma. Per avere un luogo di immersione creativa, Al Held ha acquistato un vecchio casale in Umbria.

Associato agli inizi della sua carriera generazione di pittori astratti americani, Al Held fu subito attratto dall’Europa. Si stabilisce a Parigi tra il 1951 e il 1953 dove familiarizza con i vecchi maestri e l’avanguardia europea. In seguito, durante un soggiorno in Italia, Al Held si propone di approfondire lo studio della pittura rinascimentale, al fine di ampliare il proprio vocabolario a vantaggio di dipinti sempre più complessi e monumentali.

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Realizzati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, gli acquerelli italiani – come i dipinti di Giotto, Piero della Francesca e Michelangelo che tanto ammirava – sono intrisi di luce, appaiono quasi traslucidi come se fossero illuminati all’interno. Più profondamente, l’acquerello ha offerto ad Al Held un modo per riempire le sue opere di luce, trasformando le sue forme solide in una massa senza peso.

In questi acquerelli, molti dei quali di grandi dimensioni, Al Held si concentra sulla costruzione di uno spazio multidimensionale attraverso strutture paradossali e prospettive sovrapposte. Giocando con una forte geometria e sfruttando le sue evidenti doti di disegnatore, Al Held è stato in grado di sfruttare il potenziale di trasparenza del mezzo per stratificare e fondere le sue forme, risolvendo le sue composizioni semi-illusioniste con un’immediatezza che contrasta con le loro strutture accuratamente organizzate e nidificate.

Breve biografia

Al Held è nato a Brooklyn nel 1928 ed è morto a Todi, in Italia, nel 2005. Ha partecipato a numerose mostre nel corso della sua carriera, tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1966), il San Francisco Museum of Modern Art e la Corcoran Gallery of Art di Washington DC (1968), l’ICA di Philadelphia (1968), il Contemporary Arts Museum di Houston (1969), il Whitney Museum of American Art di New York (1974) e il Boston ICA (1978), tra le altre istituzioni. Ha prodotto importanti opere d’arte pubbliche nelle principali città degli Stati Uniti, tra cui Filadelfia, Washington D.C., New York e Orlando. I lavori di Al Held si trovano in molti musei e collezioni pubbliche, tra cui quelle del Metropolitan Museum of Art di New York, del Museum of Modern Art di New York, della National Gallery of Art di Washington D.C., della Neue Nationalgalerie di Berlino e del Kunstmuseum Basel.

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