L’arte danzata di Pina Bausch

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 13 Maggio 2019

Tempo stimato per la lettura: 5,9 minuti

Danza, vita, società, creatività, comunicazione, tutto questo è Pina Bausch.

locandina film pina - wim wenders

Wim Wenders e il suo omaggio alla coreografa Pina Bausch fonte di ispirazione per generazioni di danzatori.

“danziamo, danziamo…altrimenti siamo perduti. Pina Bausch”

Pina Bausch, artista straordinaria del 900: nessuno come Wim Wenders ha saputo raccontare il lavoro dell’artista, attraverso lo straordinario documentario del 2011 intitolato proprio “Pina”.

Un omaggio che, come racconta il regista, è stato sofferto, in quanto Wenders dopo la morte di Pina Bausch aveva deciso di bloccare le riprese.

Sarà poi il pensiero di dire Addio a questa grande donna a far scattare nella troupe e nel corpo di ballo la voglia di renderle omaggio e di dirle addio attraverso il suo lavoro.

Creatività, emozione, comunicazione, tutto si fonde nel lavoro straordinario di Pina, una donna che ha dedicato tutta la vita alla propria arte, è stata un punto di riferimento per il mondo della danza, ispirando ballerini di tutto il mondo.

La sua compagnia era come una famiglia, ballerini che con lei hanno vissuto anche 30 anni di vita e di attività. La sua perdita ha rappresentato un vuoto incolmabile per molti di loro.

Nel film documentario che vi consigliamo assolutamente di vedere, presentato al 61° Festival di Berlino nel 2011, possiamo sentire sulla pelle la straordinaria potenza emotiva del teatro danza coreografato da Pina:

“è danza, è teatro, o è semplicemente vita. Amore, libertà, lotta, desiderio, gioia, disperazione, unione, bellezza, forza.”

Questa è Pina. Questo è il Tanztheater, il teatro danza di altissima qualità.

Pina Bausch inizia la carriera artistica da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel teatro di Solingen, la città natale.

In seguito si trasferisce a New York, grazie ad una borsa di studio. Perfeziona la sua tecnica alla Juilliard School. Successivamente viene scritturata, come ballerina, dal New American Ballet e dal Metropolitan Opera.

Nel 1962, dopo il rientro in Germania, che la vede impegnata ancora come danzatrice, Pina Bausch inizia nel 1968 a comporre le prime coreografie per il corpo di ballo della sua prima scuola, la Folkwang Hochschule di Essen fondata da Kurt Jooss, che dirigerà dall’anno successivo.

Nel 1973 fonda il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, cambiando nome al già esistente corpo di ballo di Wuppertal.

I suoi spettacoli riscuotono fin da principio un indiscusso successo, accumulando riconoscimenti in tutto il mondo.

La novità del suo lavoro non consiste tanto nell’invenzione di nuove forme e nuovi gesti, da riprodurre uguali a sé stessi, quanto nell’interpretazione personale della forma che si vuole rappresentare, entrambe sostenute dal concetto basilare del rapporto (che è della danza così come di ogni forma di vera arte) tra fragilità e forza.

I danzatori sono chiamati alla creazione delle pièces (che Bausch denomina stück) attraverso l’improvvisazione generata dalle domande che la coreografa pone loro.

Per questo motivo gli interpreti della compagnia della Bausch vengono spesso denominati con il neologismo di danzattori.

Infatti essi non ricoprono solamente il ruolo di danzatori, ma anche quello di attori e di autori dell’opera.

Un altro elemento di novità è costituito dall’interazione tra i danzatori e la molteplicità di materiali scenici di derivazione strettamente teatrale – come le sedie del Café Müller – che la Bausch inserisce nelle sue composizioni.

Da citare anche il legame interpersonale che seppe sempre intrecciare coi suoi allievi, basato su un rapporto di reciproco rispetto e di affetto mai gridato ma profondissimo.

(leggi tutto su wikipedia)

Wim Wenders ci racconta Pina, e il suo omaggio a lei presentato al 61° Festival di Berlino.

Sono in molti a non comprendere l’arte del teatro danza. Per la sua natura concettuale e le frequenti dinamiche attoriali, che a differenza della danza pura, non sempre seguono delle figure precise e coordinate. Spesso gli attori corrono nello spazio senza un apparente significato o recitano con il corpo riproducendo sempre gli stessi movimenti. A volte i ballerini puri non riescono ad apprezzare questo tipo di lavoro.

C’è sempre un grande rispetto e il riconoscimento del talento dell’artista, ma una sorta di mancata empatia con il genere di spettacolo presentato.

Parlando con una coreografa, mi diceva proprio questo, “non riesco ad apprezzare quel tipo di danza”, e secondo me è proprio perché non è soltanto danza, è fusa con il teatro, è comunicazione.

pina-bausch

Diciamo anche che come per altre tipologie di artisti, chi propone l’innovazione riscuotendo successo si trova a dover fare i conti con generazioni successive che utilizzano un po’ come “scusa” quel tipo di innovazione. Mi spiego meglio, prima che un orinatoio facesse capolino in un museo, dovevi necessariamente e imprescindibilmente imparare ed avere la tecnica, poi questo bisogno è stato messo da parte da molti a beneficio dell’avere almeno qualcosa da dire ed esprimere. Troppe volte purtroppo vediamo la mancanza di talento, di creatività, di contenuto e duro lavoro, spacciata per grande arte.

Ci chiediamo quanto i critici siano sinceri nel giudicare l’arte e quanta arte di successo si nasconde nel mondo per mancanza di interesse da parte loro.

Picasso “dipingeva come Raffaello a 12 anni e ha passato una vita a cercare di dipingere come un bambino”, Pina danzava divinamente sin da adolescente e ha passato una vita a ricercare la sua danza, fatta di contaminazioni, (come ad esempio Bob Fosse), ricerca, comunicazione e amore per la vita e il corpo.

Trovando gesti semplici ma estremamente forti. Movimenti audaci ma al contempo delicati. La danza che si fonde con la vita di tutti i giorni, la routine, la strada, la società.
Non possiamo non riconoscere all’ artista il suo enorme talento, un lascito estremamente prezioso.

A volte i coreografi moderni che vogliono ispirarsi a Pina ottengono un effetto opposto, ma avviene perché solo con il talento e il duro lavoro si può riuscire ad ottenere quel tipo di risultato.

Rimane però la voglia di omaggiare Pina e di vivere la danza, il teatro danza per come lo viveva lei, fatto di emozioni in movimento. Alcuni ci riescono, alcuni ci provano, ma Pina continuerà a ispirare generazioni di danzatori per sempre.

Pina Bausch

Se sei un giovane danzatore visita il sito ufficiale della compagnia:
http://www.pina-bausch.de/en/

La mostra di Pina Bausch a Roma a 10 anni dalla sua scomparsa nel nostro articolo dedicato

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Published On: 13 Maggio 2019

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 17 minuti

Danza, vita, società, creatività, comunicazione, tutto questo è Pina Bausch.

locandina film pina - wim wenders

Wim Wenders e il suo omaggio alla coreografa Pina Bausch fonte di ispirazione per generazioni di danzatori.

“danziamo, danziamo…altrimenti siamo perduti. Pina Bausch”

Pina Bausch, artista straordinaria del 900: nessuno come Wim Wenders ha saputo raccontare il lavoro dell’artista, attraverso lo straordinario documentario del 2011 intitolato proprio “Pina”.

Un omaggio che, come racconta il regista, è stato sofferto, in quanto Wenders dopo la morte di Pina Bausch aveva deciso di bloccare le riprese.

Sarà poi il pensiero di dire Addio a questa grande donna a far scattare nella troupe e nel corpo di ballo la voglia di renderle omaggio e di dirle addio attraverso il suo lavoro.

Creatività, emozione, comunicazione, tutto si fonde nel lavoro straordinario di Pina, una donna che ha dedicato tutta la vita alla propria arte, è stata un punto di riferimento per il mondo della danza, ispirando ballerini di tutto il mondo.

La sua compagnia era come una famiglia, ballerini che con lei hanno vissuto anche 30 anni di vita e di attività. La sua perdita ha rappresentato un vuoto incolmabile per molti di loro.

Nel film documentario che vi consigliamo assolutamente di vedere, presentato al 61° Festival di Berlino nel 2011, possiamo sentire sulla pelle la straordinaria potenza emotiva del teatro danza coreografato da Pina:

“è danza, è teatro, o è semplicemente vita. Amore, libertà, lotta, desiderio, gioia, disperazione, unione, bellezza, forza.”

Questa è Pina. Questo è il Tanztheater, il teatro danza di altissima qualità.

Pina Bausch inizia la carriera artistica da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel teatro di Solingen, la città natale.

In seguito si trasferisce a New York, grazie ad una borsa di studio. Perfeziona la sua tecnica alla Juilliard School. Successivamente viene scritturata, come ballerina, dal New American Ballet e dal Metropolitan Opera.

Nel 1962, dopo il rientro in Germania, che la vede impegnata ancora come danzatrice, Pina Bausch inizia nel 1968 a comporre le prime coreografie per il corpo di ballo della sua prima scuola, la Folkwang Hochschule di Essen fondata da Kurt Jooss, che dirigerà dall’anno successivo.

Nel 1973 fonda il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, cambiando nome al già esistente corpo di ballo di Wuppertal.

I suoi spettacoli riscuotono fin da principio un indiscusso successo, accumulando riconoscimenti in tutto il mondo.

La novità del suo lavoro non consiste tanto nell’invenzione di nuove forme e nuovi gesti, da riprodurre uguali a sé stessi, quanto nell’interpretazione personale della forma che si vuole rappresentare, entrambe sostenute dal concetto basilare del rapporto (che è della danza così come di ogni forma di vera arte) tra fragilità e forza.

I danzatori sono chiamati alla creazione delle pièces (che Bausch denomina stück) attraverso l’improvvisazione generata dalle domande che la coreografa pone loro.

Per questo motivo gli interpreti della compagnia della Bausch vengono spesso denominati con il neologismo di danzattori.

Infatti essi non ricoprono solamente il ruolo di danzatori, ma anche quello di attori e di autori dell’opera.

Un altro elemento di novità è costituito dall’interazione tra i danzatori e la molteplicità di materiali scenici di derivazione strettamente teatrale – come le sedie del Café Müller – che la Bausch inserisce nelle sue composizioni.

Da citare anche il legame interpersonale che seppe sempre intrecciare coi suoi allievi, basato su un rapporto di reciproco rispetto e di affetto mai gridato ma profondissimo.

(leggi tutto su wikipedia)

Wim Wenders ci racconta Pina, e il suo omaggio a lei presentato al 61° Festival di Berlino.

Sono in molti a non comprendere l’arte del teatro danza. Per la sua natura concettuale e le frequenti dinamiche attoriali, che a differenza della danza pura, non sempre seguono delle figure precise e coordinate. Spesso gli attori corrono nello spazio senza un apparente significato o recitano con il corpo riproducendo sempre gli stessi movimenti. A volte i ballerini puri non riescono ad apprezzare questo tipo di lavoro.

C’è sempre un grande rispetto e il riconoscimento del talento dell’artista, ma una sorta di mancata empatia con il genere di spettacolo presentato.

Parlando con una coreografa, mi diceva proprio questo, “non riesco ad apprezzare quel tipo di danza”, e secondo me è proprio perché non è soltanto danza, è fusa con il teatro, è comunicazione.

pina-bausch

Diciamo anche che come per altre tipologie di artisti, chi propone l’innovazione riscuotendo successo si trova a dover fare i conti con generazioni successive che utilizzano un po’ come “scusa” quel tipo di innovazione. Mi spiego meglio, prima che un orinatoio facesse capolino in un museo, dovevi necessariamente e imprescindibilmente imparare ed avere la tecnica, poi questo bisogno è stato messo da parte da molti a beneficio dell’avere almeno qualcosa da dire ed esprimere. Troppe volte purtroppo vediamo la mancanza di talento, di creatività, di contenuto e duro lavoro, spacciata per grande arte.

Ci chiediamo quanto i critici siano sinceri nel giudicare l’arte e quanta arte di successo si nasconde nel mondo per mancanza di interesse da parte loro.

Picasso “dipingeva come Raffaello a 12 anni e ha passato una vita a cercare di dipingere come un bambino”, Pina danzava divinamente sin da adolescente e ha passato una vita a ricercare la sua danza, fatta di contaminazioni, (come ad esempio Bob Fosse), ricerca, comunicazione e amore per la vita e il corpo.

Trovando gesti semplici ma estremamente forti. Movimenti audaci ma al contempo delicati. La danza che si fonde con la vita di tutti i giorni, la routine, la strada, la società.
Non possiamo non riconoscere all’ artista il suo enorme talento, un lascito estremamente prezioso.

A volte i coreografi moderni che vogliono ispirarsi a Pina ottengono un effetto opposto, ma avviene perché solo con il talento e il duro lavoro si può riuscire ad ottenere quel tipo di risultato.

Rimane però la voglia di omaggiare Pina e di vivere la danza, il teatro danza per come lo viveva lei, fatto di emozioni in movimento. Alcuni ci riescono, alcuni ci provano, ma Pina continuerà a ispirare generazioni di danzatori per sempre.

Pina Bausch

Se sei un giovane danzatore visita il sito ufficiale della compagnia:
http://www.pina-bausch.de/en/

La mostra di Pina Bausch a Roma a 10 anni dalla sua scomparsa nel nostro articolo dedicato

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