Suzanne Husky: Il tempo profondo delle riviere

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 27 Gennaio 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,9 minuti

Come erano una volta i fiumi, quelli che attraversiamo ogni giorno su ponti di cemento, incastonati negli argini? Prima dei tempi storici che ricordiamo, quelli degli antichi, quelli degli archivi, quelli dell’inizio della storia delle società umane?

A queste domande, l’artista Suzanne Husky, vincitrice del Prix Drawing Now 2023, cerca di dare delle risposte nella mostra Le Temps profond des rivières (Il tempo profondo delle riviere) al Drawing Lab di Parigi, dal 26 gennaio al 7 aprile 2024, curata a Lauranne Germond

Uomini e castori

Nella grande tradizione dell’illustrazione naturalista, Suzanne Husky invita il pubblico a riconsiderare il tempo profondo dei fiumi che attraversano la storia geopolitica delle alleanze tra uomini e castori. Una avventura epica, ideata con la collaborazione del filosofo ricercatore Baptiste Morizot.

Perché da otto milioni di anni, in tutti i fiumi dell’emisfero settentrionale viviono i castori. Considerato il più grande trasformatore del suo ambiente, dopo l’uomo, è anche chi ha portato la vita. Ha prodotto paesaggi acquatici, zone umide ricche di biodiversità.

Un animale divinità

In passato, era venerato, a volte divinizzato, chiamato con diversi nomi. Ma, gradualmente, la geografia umana ha preso il posto della geografia dei castori, causando la sua lenta scomparsa, dai nostri fiumi, dalle nostre culture e dal nostro immaginario, provocando il collasso di un intero ecosistema.

Oggi, la reintroduzione del castoro è una delle prime soluzioni basate sulla natura per riparare i nostri ambienti morenti e affrontare il cambiamento climatico.

La grande storia di una relazione

Al centro della mostra, un centrotavola contiene tutti gli altri e costituisce un percorso di visita di forza, tecnica e simbolismo: un rotolo di carta disegnata che misura quasi otto metri lungo. Si riferisce esplicitamente all’Arazzo di Bayeux (chiamato anche “tela della conquista”, che racconta l’assalto all’Inghilterra da parte del duca di Normandia nell’XI secolo) ma qui, il l’eroe è il genio delle paludi, la chiave di volta senza la quale non possiamo pensare alla salute dei nostri ecosistemi, un animale aggredito che speriamo di vedere emergere vittorioso: il provvidenziale castoro.

Reintrodurre il castoro per salvare la biodiversità

Così Suzanne Husky lavora per restituire nell’immaginario collettivo l’idea del fiume buona salute. Nel video Rivière possibile l’artista filma alcuni corsi d’acqua di montagna dove le famiglie di castori hanno riportato i fiumi al loro aspetto ottimale. La disegnatrice perpetua la storia della messa in scena estetica del sapere scientifico restituendo il castoro il suo giusto posto nei suoi disegni naturalistici come nel Ciclo dell’acqua nell’emisfero nord.

L’arte per dare voce alla natura

l lavoro di Suzanne è guidato dal suo impegno nei confronti della natura. Osservatrice, naturalista e scienziata della vita, l’artista non si limita a rappresentarla su carta, ma le dà voce e con essa crea. In questo modo lo incarna, lo difende e rende visibili le sue emergenze al di fuori del suo ambiente.

L’arte può portare messaggi e impegni. Politico, sociale, culturale o anche ecologici, gli artisti sono anche portavoce di cause che meritano il nostro massimo Attenzione. Qui l’intera mostra Le Temps profond des rivières si concentra sull’importanza cruciale castoro nel mantenimento e nella sopravvivenza dei corsi d’acqua.

 

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Published On: 27 Gennaio 2024

About the Author: Cristina Biordi

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Come erano una volta i fiumi, quelli che attraversiamo ogni giorno su ponti di cemento, incastonati negli argini? Prima dei tempi storici che ricordiamo, quelli degli antichi, quelli degli archivi, quelli dell’inizio della storia delle società umane?

A queste domande, l’artista Suzanne Husky, vincitrice del Prix Drawing Now 2023, cerca di dare delle risposte nella mostra Le Temps profond des rivières (Il tempo profondo delle riviere) al Drawing Lab di Parigi, dal 26 gennaio al 7 aprile 2024, curata a Lauranne Germond

Uomini e castori

Nella grande tradizione dell’illustrazione naturalista, Suzanne Husky invita il pubblico a riconsiderare il tempo profondo dei fiumi che attraversano la storia geopolitica delle alleanze tra uomini e castori. Una avventura epica, ideata con la collaborazione del filosofo ricercatore Baptiste Morizot.

Perché da otto milioni di anni, in tutti i fiumi dell’emisfero settentrionale viviono i castori. Considerato il più grande trasformatore del suo ambiente, dopo l’uomo, è anche chi ha portato la vita. Ha prodotto paesaggi acquatici, zone umide ricche di biodiversità.

Un animale divinità

In passato, era venerato, a volte divinizzato, chiamato con diversi nomi. Ma, gradualmente, la geografia umana ha preso il posto della geografia dei castori, causando la sua lenta scomparsa, dai nostri fiumi, dalle nostre culture e dal nostro immaginario, provocando il collasso di un intero ecosistema.

Oggi, la reintroduzione del castoro è una delle prime soluzioni basate sulla natura per riparare i nostri ambienti morenti e affrontare il cambiamento climatico.

La grande storia di una relazione

Al centro della mostra, un centrotavola contiene tutti gli altri e costituisce un percorso di visita di forza, tecnica e simbolismo: un rotolo di carta disegnata che misura quasi otto metri lungo. Si riferisce esplicitamente all’Arazzo di Bayeux (chiamato anche “tela della conquista”, che racconta l’assalto all’Inghilterra da parte del duca di Normandia nell’XI secolo) ma qui, il l’eroe è il genio delle paludi, la chiave di volta senza la quale non possiamo pensare alla salute dei nostri ecosistemi, un animale aggredito che speriamo di vedere emergere vittorioso: il provvidenziale castoro.

Reintrodurre il castoro per salvare la biodiversità

Così Suzanne Husky lavora per restituire nell’immaginario collettivo l’idea del fiume buona salute. Nel video Rivière possibile l’artista filma alcuni corsi d’acqua di montagna dove le famiglie di castori hanno riportato i fiumi al loro aspetto ottimale. La disegnatrice perpetua la storia della messa in scena estetica del sapere scientifico restituendo il castoro il suo giusto posto nei suoi disegni naturalistici come nel Ciclo dell’acqua nell’emisfero nord.

L’arte per dare voce alla natura

l lavoro di Suzanne è guidato dal suo impegno nei confronti della natura. Osservatrice, naturalista e scienziata della vita, l’artista non si limita a rappresentarla su carta, ma le dà voce e con essa crea. In questo modo lo incarna, lo difende e rende visibili le sue emergenze al di fuori del suo ambiente.

L’arte può portare messaggi e impegni. Politico, sociale, culturale o anche ecologici, gli artisti sono anche portavoce di cause che meritano il nostro massimo Attenzione. Qui l’intera mostra Le Temps profond des rivières si concentra sull’importanza cruciale castoro nel mantenimento e nella sopravvivenza dei corsi d’acqua.

 

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