Il Museo di Montmartre rivela il maestro Auguste Herbin

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 23 Marzo 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,4 minuti

Auguste Herbin, le maître révélé, al Museo di Montmartre, dal 15 marzo al 15 settembre 2024, è un invito a scoprire tutta l’opera magistrale di questo instancabile pioniere, ingiustamente dimenticato.

Il pittore Auguste Herbin è il segreto meglio custodito dell’avventura dell’arte moderna. Tuttavia, ha preso parte attiva a tutte le rotture creative del XX secolo: fauvismo, cubismo, astrazione. Colui che, per diciotto anni, visse al Bateau-Lavoir, alla fine realizzò un alfabeto plastico con uno scopo universale.

La prima retrospettiva a Parigi

Il Museo di Montmartre è il primo museo parigino a dedicare una mostra retrospettiva ad Auguste Herbin, nella città in cui creò tutta la sua vita. Ripercorre, con opere spesso inedite, i sette periodi creativi del pittore: postimpressionismo, fauvismo, cubismo, oggetti monumentali, nuova figurazione, prima e seconda astrazione. Qui Herbin riconquista il posto che gli spetta nella storia dell’arte moderna e ci offre l’opportunità di scoprire opere di altissimo livello per ciascuno dei periodi creativi attraversati.

Attore delle avanguardie

Notato dai più grandi mercanti del XX secolo, Auguste Herbin ha preso parte a tutte le mostre che hanno fatto la storia delle avanguardie. È presente nelle collezioni più leggendarie del XX secolo emergente, dai tedeschi Wilhelm Uhde e Henry Simms ai russi Sergei Shchukin e Ivan Morozov. Herbin viene poi esposto in tutta Europa. Fu tra i primi pittori Fauve, dal 1905. Al Salon des Indépendants del 1908, espose opere cubiste. Nel 1913 aveva già avuto una carriera internazionale notata dalla critica francese e straniera. I suoi rilievi e gli oggetti monumentali degli anni ’20 non hanno equivalenti in Francia ma lo collocano in un’avanguardia internazionale; quella del costruttivismo e del neoplasticismo. La sua opera è presente nell’iconico catalogo della mostra “Cubismo e arte astratta” del 1936 al nuovissimo Museum of Modern Art di New York.

Per un’astrazione pura

Dopo una singolare evoluzione interiore scandita da uno dei dietrofront realistici più accattivanti in quello che viene comunemente chiamato il “Ritorno all’ordine”, divenne il pioniere nella Francia tra le due guerre e il promotore di un’astrazione pura, carica di umanità e di eccezionale chiarezza. L’influenza di Auguste Herbin crebbe nella seconda metà del XX secolo. Il suo linguaggio pittorico finale è costituito da un alfabeto plastico (1942), un esperanto radicalmente spogliato dell’oggetto, che lo aiuta ad affermare una libertà sovrana. Divenne mentore per futuri maestri dell’astrazione geometrica e dell’Op Art, dall’Europa alle Americhe. Questa mostra è evidente per ragioni che vanno ben oltre gli anni del pittore a Montmartre, che furono essi stessi cruciali. Spinto dalla coscienza dell’assoluto come scriveva Jean Cassou, coltiva la discrezione del gran lavoratore. Lascia un’opera molteplice, originale e singolare, quella di un vero e proprio maestro.

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Published On: 23 Marzo 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

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Il pittore Auguste Herbin è il segreto meglio custodito dell’avventura dell’arte moderna. Tuttavia, ha preso parte attiva a tutte le rotture creative del XX secolo: fauvismo, cubismo, astrazione. Colui che, per diciotto anni, visse al Bateau-Lavoir, alla fine realizzò un alfabeto plastico con uno scopo universale.

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Per un’astrazione pura

Dopo una singolare evoluzione interiore scandita da uno dei dietrofront realistici più accattivanti in quello che viene comunemente chiamato il “Ritorno all’ordine”, divenne il pioniere nella Francia tra le due guerre e il promotore di un’astrazione pura, carica di umanità e di eccezionale chiarezza. L’influenza di Auguste Herbin crebbe nella seconda metà del XX secolo. Il suo linguaggio pittorico finale è costituito da un alfabeto plastico (1942), un esperanto radicalmente spogliato dell’oggetto, che lo aiuta ad affermare una libertà sovrana. Divenne mentore per futuri maestri dell’astrazione geometrica e dell’Op Art, dall’Europa alle Americhe. Questa mostra è evidente per ragioni che vanno ben oltre gli anni del pittore a Montmartre, che furono essi stessi cruciali. Spinto dalla coscienza dell’assoluto come scriveva Jean Cassou, coltiva la discrezione del gran lavoratore. Lascia un’opera molteplice, originale e singolare, quella di un vero e proprio maestro.

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