Art Paris 2024, l’ultimo appuntamento con l’arte del Grand Palais Éphémère

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 3 Aprile 2024

Tempo stimato per la lettura: 4,9 minuti

Anche se con qualche nuvola, continua la primavera artistica a Parigi. Art Paris ritorna dal 4 al 7 aprile 2024. Quest’anno circa 136 gallerie provenienti da 25 paesi si stabiliscono nel Grand Palais Éphémère. Attraversando epoche e confini, questa nuova edizione di Art Paris offre un articolato panorama dell’arte moderna e contemporanea.

Art Paris 2024 si distingue per due temi, Fragile utopies e Art and Craft, immaginati rispettivamente dai curatori ospiti, Éric de Chassey e Nicolas Trembley. Queste visioni si completano a vicenda. Il primo fa appello al sistema di pensiero, all’elemento utopico presente nelle creazioni degli artisti francesi. L’altro ci porta in un viaggio nel tempo e nel mondo attraverso l’artigianato.

Inoltre, la fiera celebra il centenario della nascita del surrealismo e rende omaggio a questo movimento poetico e artistico del XX° secolo. I visitatori possono ammirare alcune opere di nomi noti come René Magritte, Joan Miro, André Breton.

In occasione dell’inaugurazione di Art Paris 2024, il 3 aprile, l’artista Nathalie Du Pasquier, rappresentata dalla galleria Yvon Lambert, ha ricevuto il Premio BNP Paribas Banque Privée, un contributo di 30.000 euro.

I due temi scelti per questa edizione

Il 2024 incontra gli occhi francesi e stranieri esplorare meglio la natura della creazione artistica. Fragiles Utopies illustra, attraverso una selezione di 21 artisti francesi, il modo in cui le arti visive strutturano il pensiero, la percezione e l’azione.

Mentre il percorso Art & Craft, – che prende in prestito il titolo dal pionieristico movimento Arts and Crafts nato nel Regno Unito alla fine del XIX secolo – mette al centro della creazione artistica il lavoro manuale con l’utilizzo di materiali naturali. Questo focus invita a viaggiare e riflettere attraverso il lavoro di una ventina di artisti provenienti da tutto il mondo.

Katia Kameli, Art Paris 2024 © Cristina Biordi

Il grande ritorno della ceramica

Ad Art Paris 2024 è il momento della ceramica, una tendenza che non fa che confermare il suo ritorno nelle più famose gallerie d’arte contemporanea.

L’artista franco-algerina Katia Kameli, presso galleria Véronique Rieffel, in un solo show presenta alcune sculture del suo progetto Il cantico degli uccelli e Stream of stories, due installazioni che mescolano ceramica musicale, opere su carte, tappezzeria, pittura su stoffa e video. La prima è inspirata all’opera del poeta Faridal-Din Attar, la seconda ai racconti Kalila wa Dinna.

Quando si parla di ceramica in Francia, non si può non parlare della manifattura nazionale di Sèvres, presente alla fiera con uno stand in cui presenta alcuni nuovi talenti e altri affermati, tra cui Ettore Sottsass Jr.

Da leggere anche: Katia Kameli interroga la memoria

Trame, orditi e forme di cristallo

Una tendenza confermata dalla presenza dell’arte tessile. Per Art & Craft, la galleria Richard Saltoun presenta le opere di Magdalena Abakanowicz Galerie (1930-2017), considerata una delle figure polacche più influenti del dopoguerra. Pioniera dell’arte tessile e artista di spicco della scultura del XX secolo, ha ricevuto riconoscimenti internazionali in seguito alla sua partecipazione alla prima Biennale Internazionale degli Arazzi a Losanna negli anni ’60.

Anche l’arte della vetreria Seguso di Murano è messa all’onore grazie all’opera Tales of the Floating World di Michele Ciacciofera, presentata dalla Galerie Michel Rein. Il titolo si ispira a un racconto buddista giapponese del XVII secolo e la forma del pezzo si riferisce alla famosa immagine dell’onda di Hokusai. L’artista sardo utilizza vari mezzi e tecniche diverse, spesso materiali riciclati, che convivono senza gerarchia. Il suo lavoro esplora l’antropologia, l’archeologia e le questioni ambientali attraverso la fragilità dell’effimero e l’umiltà delle forme.

Michele Ciacciofera, Art Paris 2024 © Cristina Biordi

Le promesse dell’arte: un viaggio tra i paesi e generazioni

Diciotto monografie sparse per l’evento mettono in risalto le opere di artisti moderni e contemporanei famosi così come quelli di figure emergenti. Sono completati dal settore Promesses, dedicato alle gallerie giovani (meno di sei anni di esistenza) e alla creazione emergente.

La loro ambizione per questa 26esima edizione: difendere il meglio della creazione internazionale con un intero corteo di artisti imprescindibili e giovani talenti da seguire assolutamente. Il principio: ciascuna delle gallerie selezionate può presentare fino a tre artisti nel proprio stand e i costi di partecipazione sono coperti fino al 45% dalla fiera.

La presenza italiana

Lo stand D11 (foto d’apertura), è occupato dalla super internazionale Galleria Continua che propone alla fiera una selezione degli artisti che rappresenta, tra cui JR, Julio Le Parc, Ornaghi & Prestinari e Giovanni Ozzola. Mentre, per la prima volta arrivano la Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea di Milano e la Labs Contemporary di Bologna – già incontrata alla Drawing Now Art Fair – che presenta il lavoro di Giulia Marchi, un progetto inedito dal titolo Sono solo linee.

L’artista riminese ha creato un’installazione composta da monumentali aste affusolate la cui forma è ispirata al gioco da tavolo Mikado, affiancate da fotografie che rappresentano altri assemblaggi di queste stesse strutture. Una storia nella storia che rimanda alla dialettica tra pieno e vuoto, tra visibile e invisibile, e alla natura stessa dello spazio. In uno spazio espositivo da cui si ammira perfettamente la Tour Eiffel, in qest’ultimo rendez vous del Grand Palais Éphémère con l’arte.

Da leggere anche: Drawing Now Art Fair 2024: torna a Parigi il disegno contemporaneo

Articoli recenti

condividi su

ITALISSIMO, FESTIVAL DI LETTERATURA E CULTURA ITALIANE
Giacometti / Sugimoto In scena
SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO

Related Posts

Art Paris 2024, l’ultimo appuntamento con l’arte del Grand Palais Éphémère

Published On: 3 Aprile 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 14 minuti

Anche se con qualche nuvola, continua la primavera artistica a Parigi. Art Paris ritorna dal 4 al 7 aprile 2024. Quest’anno circa 136 gallerie provenienti da 25 paesi si stabiliscono nel Grand Palais Éphémère. Attraversando epoche e confini, questa nuova edizione di Art Paris offre un articolato panorama dell’arte moderna e contemporanea.

Art Paris 2024 si distingue per due temi, Fragile utopies e Art and Craft, immaginati rispettivamente dai curatori ospiti, Éric de Chassey e Nicolas Trembley. Queste visioni si completano a vicenda. Il primo fa appello al sistema di pensiero, all’elemento utopico presente nelle creazioni degli artisti francesi. L’altro ci porta in un viaggio nel tempo e nel mondo attraverso l’artigianato.

Inoltre, la fiera celebra il centenario della nascita del surrealismo e rende omaggio a questo movimento poetico e artistico del XX° secolo. I visitatori possono ammirare alcune opere di nomi noti come René Magritte, Joan Miro, André Breton.

In occasione dell’inaugurazione di Art Paris 2024, il 3 aprile, l’artista Nathalie Du Pasquier, rappresentata dalla galleria Yvon Lambert, ha ricevuto il Premio BNP Paribas Banque Privée, un contributo di 30.000 euro.

I due temi scelti per questa edizione

Il 2024 incontra gli occhi francesi e stranieri esplorare meglio la natura della creazione artistica. Fragiles Utopies illustra, attraverso una selezione di 21 artisti francesi, il modo in cui le arti visive strutturano il pensiero, la percezione e l’azione.

Mentre il percorso Art & Craft, – che prende in prestito il titolo dal pionieristico movimento Arts and Crafts nato nel Regno Unito alla fine del XIX secolo – mette al centro della creazione artistica il lavoro manuale con l’utilizzo di materiali naturali. Questo focus invita a viaggiare e riflettere attraverso il lavoro di una ventina di artisti provenienti da tutto il mondo.

Katia Kameli, Art Paris 2024 © Cristina Biordi

Il grande ritorno della ceramica

Ad Art Paris 2024 è il momento della ceramica, una tendenza che non fa che confermare il suo ritorno nelle più famose gallerie d’arte contemporanea.

L’artista franco-algerina Katia Kameli, presso galleria Véronique Rieffel, in un solo show presenta alcune sculture del suo progetto Il cantico degli uccelli e Stream of stories, due installazioni che mescolano ceramica musicale, opere su carte, tappezzeria, pittura su stoffa e video. La prima è inspirata all’opera del poeta Faridal-Din Attar, la seconda ai racconti Kalila wa Dinna.

Quando si parla di ceramica in Francia, non si può non parlare della manifattura nazionale di Sèvres, presente alla fiera con uno stand in cui presenta alcuni nuovi talenti e altri affermati, tra cui Ettore Sottsass Jr.

Da leggere anche: Katia Kameli interroga la memoria

Trame, orditi e forme di cristallo

Una tendenza confermata dalla presenza dell’arte tessile. Per Art & Craft, la galleria Richard Saltoun presenta le opere di Magdalena Abakanowicz Galerie (1930-2017), considerata una delle figure polacche più influenti del dopoguerra. Pioniera dell’arte tessile e artista di spicco della scultura del XX secolo, ha ricevuto riconoscimenti internazionali in seguito alla sua partecipazione alla prima Biennale Internazionale degli Arazzi a Losanna negli anni ’60.

Anche l’arte della vetreria Seguso di Murano è messa all’onore grazie all’opera Tales of the Floating World di Michele Ciacciofera, presentata dalla Galerie Michel Rein. Il titolo si ispira a un racconto buddista giapponese del XVII secolo e la forma del pezzo si riferisce alla famosa immagine dell’onda di Hokusai. L’artista sardo utilizza vari mezzi e tecniche diverse, spesso materiali riciclati, che convivono senza gerarchia. Il suo lavoro esplora l’antropologia, l’archeologia e le questioni ambientali attraverso la fragilità dell’effimero e l’umiltà delle forme.

Michele Ciacciofera, Art Paris 2024 © Cristina Biordi

Le promesse dell’arte: un viaggio tra i paesi e generazioni

Diciotto monografie sparse per l’evento mettono in risalto le opere di artisti moderni e contemporanei famosi così come quelli di figure emergenti. Sono completati dal settore Promesses, dedicato alle gallerie giovani (meno di sei anni di esistenza) e alla creazione emergente.

La loro ambizione per questa 26esima edizione: difendere il meglio della creazione internazionale con un intero corteo di artisti imprescindibili e giovani talenti da seguire assolutamente. Il principio: ciascuna delle gallerie selezionate può presentare fino a tre artisti nel proprio stand e i costi di partecipazione sono coperti fino al 45% dalla fiera.

La presenza italiana

Lo stand D11 (foto d’apertura), è occupato dalla super internazionale Galleria Continua che propone alla fiera una selezione degli artisti che rappresenta, tra cui JR, Julio Le Parc, Ornaghi & Prestinari e Giovanni Ozzola. Mentre, per la prima volta arrivano la Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea di Milano e la Labs Contemporary di Bologna – già incontrata alla Drawing Now Art Fair – che presenta il lavoro di Giulia Marchi, un progetto inedito dal titolo Sono solo linee.

L’artista riminese ha creato un’installazione composta da monumentali aste affusolate la cui forma è ispirata al gioco da tavolo Mikado, affiancate da fotografie che rappresentano altri assemblaggi di queste stesse strutture. Una storia nella storia che rimanda alla dialettica tra pieno e vuoto, tra visibile e invisibile, e alla natura stessa dello spazio. In uno spazio espositivo da cui si ammira perfettamente la Tour Eiffel, in qest’ultimo rendez vous del Grand Palais Éphémère con l’arte.

Da leggere anche: Drawing Now Art Fair 2024: torna a Parigi il disegno contemporaneo

SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO