Moltitudine e singolarità. L’arte nell’era digitale

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 13 Gennaio 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,4 minuti

Le Bicolore presenta, fino al 25 febbraio 2024, la mostra Multitude & Singularité (Moltitudine e singolarità) presso Maison du Danemark di Parigi, situata lungo gli Champs Elysées. La mostra fa parte della 5a edizione di Némo – Biennale Internazionale delle Arti Digitali della Regione Île-de-France prodotta da CENTQUATRE-PARIS.

Esseri viventi, reti e tecnologie

Le nozioni di moltitudine e di singolarità sono adatte sia agli esseri viventi che alle tecnologie. Considerare la moltitudine significa considerare la convergenza dei nostri impegni democratici sui social media. Quando potremmo altrettanto facilmente considerare la moltitudine di dati che alimentano le intelligenze artificiali attualmente al centro di tutta la nostra attenzione.

La singolarità, che ci riguarda, è quella delle nostre identità o profili che affiniamo costantemente online. Quando altrettanto dovremmo considerare il concetto di singolarità tecnologica che mette in discussione il nostro rapporto con le macchine di cui diventa sempre più difficile fare a meno.

La complessità del mondo nella sua versione digitale

Le opere riunite nella mostra Multitude & Singularité riflettono la complessità del mondo nella sua versione digitale. Il pubblico è invitato a confrontarsi con le proprie paure più grandi con Aquaphobia di Jakob Kudsk Steesen, o a mettere in discussione l’artificiosità delle proprie emozioni con Foreigner di Stine Deja e Marie Munk, che presenta un avatar che sembra chiedersi cosa sia l’amore. Non è un caso, quindi, che le cuffie poste vicino allo schermo riproducano contemporaneamente un vecchio successo degli anni 80: I Want to Know What Love Is dei Foreigner.

E ancora, a comprendere appieno il potenziale delle macchine attraverso An Algorithmic Gaze II di Cecilie Waagner Falkenstrøm, e scoprire così l’abbondanza di una scena digitale danese la cui immaginazione, per quanto futuristica o ARTificiale possa essere, non si allontana mai completamente dalla realtà che l’ha ispirata.

AI: strumento creativo per generare nuove espressioni

Senza cedere a una moda recente, gli artisti sfruttano e mettono in discussione le tecniche di intelligenza artificiale nel loro lavoro. Vengono introdotti nuovi termini per descrivere l’arte creata utilizzando le nuove tecnologie: prompt art, computer art, code-based art, così come termini che compaiono nella teoria dell’arte, nella sociologia e nella cultura: creative coding, deep fake. I videogiochi e la realtà virtuale hanno una forte influenza sull’arte e sulla cultura attuali, le istituzioni pubbliche e i musei stanno acquistando e creando NFT. L’intelligenza artificiale supporta il lavoro di artisti, curatori, curatori di mostre e presentatori culturali. Basato su reti neurali, riflette la dimensione sociale della creazione e circolazione dell’arte.

Link al convegno: L’intelligenza artificiale nella creazione e nella teoria dell’arte.

Foto aperture: Synthetic Seduction: Foreigner ©Stine Deja & Marie Munk

Articoli recenti

condividi su

LOU DEMATTEIS. A Journey Back/Un viaggio di ritorno (Fotografie in Italia 1972-1980)
Mc Fly – Raccontare la trasformazione. Un podcast della Fondazione Bellonci
SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO

Related Posts

Moltitudine e singolarità. L’arte nell’era digitale

Published On: 13 Gennaio 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

Le Bicolore presenta, fino al 25 febbraio 2024, la mostra Multitude & Singularité (Moltitudine e singolarità) presso Maison du Danemark di Parigi, situata lungo gli Champs Elysées. La mostra fa parte della 5a edizione di Némo – Biennale Internazionale delle Arti Digitali della Regione Île-de-France prodotta da CENTQUATRE-PARIS.

Esseri viventi, reti e tecnologie

Le nozioni di moltitudine e di singolarità sono adatte sia agli esseri viventi che alle tecnologie. Considerare la moltitudine significa considerare la convergenza dei nostri impegni democratici sui social media. Quando potremmo altrettanto facilmente considerare la moltitudine di dati che alimentano le intelligenze artificiali attualmente al centro di tutta la nostra attenzione.

La singolarità, che ci riguarda, è quella delle nostre identità o profili che affiniamo costantemente online. Quando altrettanto dovremmo considerare il concetto di singolarità tecnologica che mette in discussione il nostro rapporto con le macchine di cui diventa sempre più difficile fare a meno.

La complessità del mondo nella sua versione digitale

Le opere riunite nella mostra Multitude & Singularité riflettono la complessità del mondo nella sua versione digitale. Il pubblico è invitato a confrontarsi con le proprie paure più grandi con Aquaphobia di Jakob Kudsk Steesen, o a mettere in discussione l’artificiosità delle proprie emozioni con Foreigner di Stine Deja e Marie Munk, che presenta un avatar che sembra chiedersi cosa sia l’amore. Non è un caso, quindi, che le cuffie poste vicino allo schermo riproducano contemporaneamente un vecchio successo degli anni 80: I Want to Know What Love Is dei Foreigner.

E ancora, a comprendere appieno il potenziale delle macchine attraverso An Algorithmic Gaze II di Cecilie Waagner Falkenstrøm, e scoprire così l’abbondanza di una scena digitale danese la cui immaginazione, per quanto futuristica o ARTificiale possa essere, non si allontana mai completamente dalla realtà che l’ha ispirata.

AI: strumento creativo per generare nuove espressioni

Senza cedere a una moda recente, gli artisti sfruttano e mettono in discussione le tecniche di intelligenza artificiale nel loro lavoro. Vengono introdotti nuovi termini per descrivere l’arte creata utilizzando le nuove tecnologie: prompt art, computer art, code-based art, così come termini che compaiono nella teoria dell’arte, nella sociologia e nella cultura: creative coding, deep fake. I videogiochi e la realtà virtuale hanno una forte influenza sull’arte e sulla cultura attuali, le istituzioni pubbliche e i musei stanno acquistando e creando NFT. L’intelligenza artificiale supporta il lavoro di artisti, curatori, curatori di mostre e presentatori culturali. Basato su reti neurali, riflette la dimensione sociale della creazione e circolazione dell’arte.

Link al convegno: L’intelligenza artificiale nella creazione e nella teoria dell’arte.

Foto aperture: Synthetic Seduction: Foreigner ©Stine Deja & Marie Munk

SEOCHECKER TOOL ANALISI SEO