Pixar e gli esperimenti (costanti) con i giovani creativi

About the Author: Alessia

Published On: 8 Gennaio 2016

Tempo stimato per la lettura: 2,4 minuti

Adoro gli esperimenti folli. Li faccio in continuazione.
Charles Darwin (naturalista)

Mancano pochi giorni dalla chiusura del contest #Mettitinmostra di #Vivicreativo, rivolto a tutti i creativi che vogliono raccontarsi e farsi conoscere.

Mi sono imbattuta in un bell’articolo scritto da Chiara Burriello, pubblicato su HubSpot, ad opera Lindsay Kolowich che affronta il tema legato alla creatività all’interno del processo di innovazione delle aziende in generale, e in particolare per quello delle startup.

La creatività è un buon aiuto nel momento iniziale per una qualunque startup che affronta  il suo percorso di nascita e crescita, dà origine alla sua identità, la mantiene e la sviluppa nel tempo.

Ma come è possibile incoraggiare la creatività? La Kolowich racconta le esperienze di alcune grandi realtà, ma una in particolare ci ha colpito perché unisce le competenze e fa un lavoro di squadra. Il caso della Pixar.

 

Un film della Pixar è il risultato del lavoro di un gruppo composto da circa 200 risorse di creativi: anche se di solito il creativo è nell’immaginario collettivo una specie di genio solitario, la realtà dei fatti vuole che un film di animazione sia un prodotto talmente complesso da contenere decine di migliaia di idee. Sicuramente non tutte le idee creative possono essere geniali: deve inevitabilmente essere previsto un processo per selezionarle.

Da diverso tempo, Pixar ha stabilito un nuovo modus operandi per il suo reparto di sviluppo: invece che concentrare tutto sul regista, che doveva gestire la nascita e lo sviluppo di ogni idea, Pixar ha pensato di realizzare dei piccoli “team di incubazione”, composti da circa 10 elementi ciascuno. Il team di incubazione lavora a stretto contatto con il regista per scegliere, realizzare, mettere in pratica le idee creative che faranno parte di ciascun film.

Naturalmente, in questo contesto, la sfida più importante sta nel riuscire a costruire un gruppo che sia capace di lavorare in maniera efficace e coinvolgente, con un sistema basato sull’hacking delle idee. Altro aspetto essenziale in questo tipo di team è riuscire a lavorare in un clima di stima e rispetto, riuscendo a dare sempre dei feedback onesti: sincerità e buona educazione, scartando le idee negative, tenendo in considerazione quelle positive.

È un metodo credo molto interessante, che rappresenta esattamente l’idea di innovazione e dell’importanza delle persone, che tutte le aziende in startup dovrebbero considerare: quando le persone si preparano ad uscire dalla propria comfort zone e si aprono a nuove sfide ed opportunità, hanno la possibilità di capire e confrontarsi, dando una  grande spinta alla creatività e all’innovazione (e per crescere professionalmente e personalmente).

 

 

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Mi sono imbattuta in un bell’articolo scritto da Chiara Burriello, pubblicato su HubSpot, ad opera Lindsay Kolowich che affronta il tema legato alla creatività all’interno del processo di innovazione delle aziende in generale, e in particolare per quello delle startup.

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Ma come è possibile incoraggiare la creatività? La Kolowich racconta le esperienze di alcune grandi realtà, ma una in particolare ci ha colpito perché unisce le competenze e fa un lavoro di squadra. Il caso della Pixar.

 

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Naturalmente, in questo contesto, la sfida più importante sta nel riuscire a costruire un gruppo che sia capace di lavorare in maniera efficace e coinvolgente, con un sistema basato sull’hacking delle idee. Altro aspetto essenziale in questo tipo di team è riuscire a lavorare in un clima di stima e rispetto, riuscendo a dare sempre dei feedback onesti: sincerità e buona educazione, scartando le idee negative, tenendo in considerazione quelle positive.

È un metodo credo molto interessante, che rappresenta esattamente l’idea di innovazione e dell’importanza delle persone, che tutte le aziende in startup dovrebbero considerare: quando le persone si preparano ad uscire dalla propria comfort zone e si aprono a nuove sfide ed opportunità, hanno la possibilità di capire e confrontarsi, dando una  grande spinta alla creatività e all’innovazione (e per crescere professionalmente e personalmente).

 

 

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