BAAB – Basement Art Assembly Biennial: una nuova energia attraversa la città

Tempo stimato per la lettura: 2,5 minuti
Dal 5 al 29 novembre 2025, Roma scopre la sua prima vera biennale di arte contemporanea. Dopo aver portato in città le opere di più di venticinque artist* internazionali, la BAAB – Basement Art Assembly Biennial, a cura di Ilaria Marotta e Andrea Baccin, si rivela come una delle esperienze più vitali e sperimentali della stagione. Un progetto che non si limita a occupare gli spazi, ma li trasforma: performance, installazioni, film, interventi site-specific e nuove produzioni si intrecciano in una visione corale e in continuo movimento.
Pensata come un organismo vivo, in trasformazione, la biennale non si chiude in un luogo ma si espande nella città, con Basement Roma (Viale Mazzini 128) come punto di partenza e una costellazione di altri spazi che diventano estensioni di un unico corpo pulsante.
Un Public Program che vibra di linguaggi
La BAAB inaugura il suo Public Program con una serie di appuntamenti che, più che eventi, sono esperienze condivise.
Il 5 novembre, la coreografa e artista Cecilia Bengolea apre il programma con una conversazione insieme alla curatrice Martha Kirszenbaum negli spazi della Soho House di Roma, presentando il suo ultimo film Return to Bog Walk (2025).
Seguono la proiezione di Dazzleddark (2023) di Mark Leckey (8–9 novembre), la rassegna video THE LIMINALS a cura del collettivo DIS (15–16 novembre) e il workshop performativo COALESCING TOWARDS (2025) di Michele Rizzo (17–21 novembre).
Un calendario che riflette la pluralità della scena contemporanea, in cui l’arte si fa linguaggio vivo, dialogo, relazione.
Un laboratorio di idee
La biennale, prorogata fino al 29 novembre 2025, si conferma come un laboratorio collettivo in cui artisti, curatori e pubblico diventano parte dello stesso processo creativo.
Tra i protagonisti: Elisabetta Benassi, Alessandro Cicoria, Invernomuto, Anna Franceschini, Gianni Politi, Nicola Pecoraro, Selma Selman, Michele Rizzo, Mark Leckey, Lily McMenamy, DIS, Paul Maheke, e molte altre voci emergenti e affermate.
Sotto la direzione di un Advisory Board d’eccezione – Anthony Huberman, Nicolas Bourriaud, Jean-Max Colard, Simon Denny e Lumi Tan – la mostra si pone come un esperimento curatoriale radicale: una piattaforma che indaga il senso stesso dell’esposizione come atto sociale e performativo.
L’arte come organismo vivente
BAAB non è solo una mostra, ma un ecosistema. Un ambiente aperto, poroso, che cambia nel tempo e nel contatto con chi lo attraversa.
L’idea è quella di una mostra “processuale e collettiva”, in cui ogni intervento, ogni performance, ogni incontro diventa parte di una narrazione condivisa.
Roma si fa così teatro di una nuova energia, dove l’arte si manifesta come forma di vita, come linguaggio in divenire.
Informazioni
BAAB – Basement Art Assembly Biennial
A cura di Ilaria Marotta e Andrea Baccin
Dal 5 al 29 novembre 2025
Basement Roma e altre sedi in città
Viale Mazzini 128, Roma
Orari: mercoledì – sabato, 14.30–19.30
Ingresso libero
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BAAB – Basement Art Assembly Biennial: una nuova energia attraversa la città
Tempo stimato per la lettura: 7 minuti
Dal 5 al 29 novembre 2025, Roma scopre la sua prima vera biennale di arte contemporanea. Dopo aver portato in città le opere di più di venticinque artist* internazionali, la BAAB – Basement Art Assembly Biennial, a cura di Ilaria Marotta e Andrea Baccin, si rivela come una delle esperienze più vitali e sperimentali della stagione. Un progetto che non si limita a occupare gli spazi, ma li trasforma: performance, installazioni, film, interventi site-specific e nuove produzioni si intrecciano in una visione corale e in continuo movimento.
Pensata come un organismo vivo, in trasformazione, la biennale non si chiude in un luogo ma si espande nella città, con Basement Roma (Viale Mazzini 128) come punto di partenza e una costellazione di altri spazi che diventano estensioni di un unico corpo pulsante.
Un Public Program che vibra di linguaggi
La BAAB inaugura il suo Public Program con una serie di appuntamenti che, più che eventi, sono esperienze condivise.
Il 5 novembre, la coreografa e artista Cecilia Bengolea apre il programma con una conversazione insieme alla curatrice Martha Kirszenbaum negli spazi della Soho House di Roma, presentando il suo ultimo film Return to Bog Walk (2025).
Seguono la proiezione di Dazzleddark (2023) di Mark Leckey (8–9 novembre), la rassegna video THE LIMINALS a cura del collettivo DIS (15–16 novembre) e il workshop performativo COALESCING TOWARDS (2025) di Michele Rizzo (17–21 novembre).
Un calendario che riflette la pluralità della scena contemporanea, in cui l’arte si fa linguaggio vivo, dialogo, relazione.
Un laboratorio di idee
La biennale, prorogata fino al 29 novembre 2025, si conferma come un laboratorio collettivo in cui artisti, curatori e pubblico diventano parte dello stesso processo creativo.
Tra i protagonisti: Elisabetta Benassi, Alessandro Cicoria, Invernomuto, Anna Franceschini, Gianni Politi, Nicola Pecoraro, Selma Selman, Michele Rizzo, Mark Leckey, Lily McMenamy, DIS, Paul Maheke, e molte altre voci emergenti e affermate.
Sotto la direzione di un Advisory Board d’eccezione – Anthony Huberman, Nicolas Bourriaud, Jean-Max Colard, Simon Denny e Lumi Tan – la mostra si pone come un esperimento curatoriale radicale: una piattaforma che indaga il senso stesso dell’esposizione come atto sociale e performativo.
L’arte come organismo vivente
BAAB non è solo una mostra, ma un ecosistema. Un ambiente aperto, poroso, che cambia nel tempo e nel contatto con chi lo attraversa.
L’idea è quella di una mostra “processuale e collettiva”, in cui ogni intervento, ogni performance, ogni incontro diventa parte di una narrazione condivisa.
Roma si fa così teatro di una nuova energia, dove l’arte si manifesta come forma di vita, come linguaggio in divenire.
Informazioni
BAAB – Basement Art Assembly Biennial
A cura di Ilaria Marotta e Andrea Baccin
Dal 5 al 29 novembre 2025
Basement Roma e altre sedi in città
Viale Mazzini 128, Roma
Orari: mercoledì – sabato, 14.30–19.30
Ingresso libero










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