Instant Articles: gli articoli arrivano su Facebook

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 14 Maggio 2015

Tempo stimato per la lettura: 2,8 minuti

La notizia che in molti aspettavano e molti altri temevano è finalmente arrivata: da ieri pomeriggio, grazie a Instant Articles i giornali arrivano su Facebook.

Ma come, direte voi, non c’erano già? Bè, sicuramente se consideriamo che praticamente tutti i quotidiani, mensili, settimanali, italiani e non, possiedono  un account sul popolare social di Palo Alto, ma l’assoluta novità è che da ieri 5 giornali americani pubblicheranno direttamente su Facebook, tramite Instant Articles, scegliendo loro la frequenza e la cadenza settimanale, i propri articoli.

Perché nasce Instant Articles?

Il motivo per cui Facebook ha deciso di dare questa possibilità alle testate giornalistiche è ben chiaro: riuscire a tenere il più a lungo possibile gli utenti sul proprio sito invece di farli uscire, l’obiettivo è quindi quello di non essere più un semplice aggregatore di link esterni ma dare la possibilità alle testate di crearli direttamente sul social. Facebook ha motivato la scelta di creare Instant Articles con l’opportunità di dare ai propri utenti contenuti di qualità sempre maggiore senza farli uscire dalla piattaforma; da Palo Alto fanno sapere inoltre che il tempo di caricamento dell’articolo è pari a un decimo rispetto al tempo di caricamento di un articolo su un sito esterno; nel primo caso infatti per caricare l’articolo di Instant Articles saranno necessari solamente 0,8 secondi a fronte di ben 8 secondi necessari per far aprire un articolo su un sito esterno.

Chi fa parte di Instant Articles?

Ma come è riuscito il gigante di Palo Alto a convincere ben 5 famose testate giornalistiche americane come il New York Times, Buzzfeed, National Geographic, Nbc e The Atlantic a spostare i propri contenuti all’interno del social e non sul proprio sito? Da sempre, si sa, i giornali sono restii a cedere informazioni, figuriamoci a cedere i propri lettori a un altro sito. Facebook ha quindi rassicurato i direttori delle testate su quattro punti fondamentali: il traffico creato dalle testate sarà attribuito a loro e non a Facebook, i ricavi pubblicitari saranno totalmente delle testate (a meno che non scelgano di far vendere la pubblicità alla “concessionaria” del social e non alla testata, in questo caso il 70% dei ricavi andrebbe alle testata e il 30% a Facebook), i dati relativi ai lettori potranno essere consultati dalle testate e last, but no least, le testate che non aderiranno non saranno penalizzate dall’algoritmo di news feed di Facebook.

Chi può vedere Instant Articles?

Per ora gli Instant Articles saranno visibili solamente dai possessori di Iphone, che avranno questi particolari articoli in esclusiva; nel post saranno presenti: titolo, autore e grafica tipica del giornale. Una volta cliccato sul post si vedrà l’articolo per intero, che potrà presentare foto panoramiche, grafici e video, sostanzialmente una sorta di articolo interattivo. Se siete curiosi di leggere e vedere i primi articoli trovate qui la pagina Facebook che li racchiude.  Da sottolineare, inoltre, che a breve si uniranno all’esperimento anche due testate inglesi (Bbc e Guardian) e due tedesche (Bild e Spiegel).

La “guerra” dei contenuti potrebbe aver avuto una svolta, secondo voi chi vincerà? Fatecelo sapere nei commenti.

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Published On: 14 Maggio 2015

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Ma come, direte voi, non c’erano già? Bè, sicuramente se consideriamo che praticamente tutti i quotidiani, mensili, settimanali, italiani e non, possiedono  un account sul popolare social di Palo Alto, ma l’assoluta novità è che da ieri 5 giornali americani pubblicheranno direttamente su Facebook, tramite Instant Articles, scegliendo loro la frequenza e la cadenza settimanale, i propri articoli.

Perché nasce Instant Articles?

Il motivo per cui Facebook ha deciso di dare questa possibilità alle testate giornalistiche è ben chiaro: riuscire a tenere il più a lungo possibile gli utenti sul proprio sito invece di farli uscire, l’obiettivo è quindi quello di non essere più un semplice aggregatore di link esterni ma dare la possibilità alle testate di crearli direttamente sul social. Facebook ha motivato la scelta di creare Instant Articles con l’opportunità di dare ai propri utenti contenuti di qualità sempre maggiore senza farli uscire dalla piattaforma; da Palo Alto fanno sapere inoltre che il tempo di caricamento dell’articolo è pari a un decimo rispetto al tempo di caricamento di un articolo su un sito esterno; nel primo caso infatti per caricare l’articolo di Instant Articles saranno necessari solamente 0,8 secondi a fronte di ben 8 secondi necessari per far aprire un articolo su un sito esterno.

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Ma come è riuscito il gigante di Palo Alto a convincere ben 5 famose testate giornalistiche americane come il New York Times, Buzzfeed, National Geographic, Nbc e The Atlantic a spostare i propri contenuti all’interno del social e non sul proprio sito? Da sempre, si sa, i giornali sono restii a cedere informazioni, figuriamoci a cedere i propri lettori a un altro sito. Facebook ha quindi rassicurato i direttori delle testate su quattro punti fondamentali: il traffico creato dalle testate sarà attribuito a loro e non a Facebook, i ricavi pubblicitari saranno totalmente delle testate (a meno che non scelgano di far vendere la pubblicità alla “concessionaria” del social e non alla testata, in questo caso il 70% dei ricavi andrebbe alle testata e il 30% a Facebook), i dati relativi ai lettori potranno essere consultati dalle testate e last, but no least, le testate che non aderiranno non saranno penalizzate dall’algoritmo di news feed di Facebook.

Chi può vedere Instant Articles?

Per ora gli Instant Articles saranno visibili solamente dai possessori di Iphone, che avranno questi particolari articoli in esclusiva; nel post saranno presenti: titolo, autore e grafica tipica del giornale. Una volta cliccato sul post si vedrà l’articolo per intero, che potrà presentare foto panoramiche, grafici e video, sostanzialmente una sorta di articolo interattivo. Se siete curiosi di leggere e vedere i primi articoli trovate qui la pagina Facebook che li racchiude.  Da sottolineare, inoltre, che a breve si uniranno all’esperimento anche due testate inglesi (Bbc e Guardian) e due tedesche (Bild e Spiegel).

La “guerra” dei contenuti potrebbe aver avuto una svolta, secondo voi chi vincerà? Fatecelo sapere nei commenti.

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