Tor Marancia. Street art e periferie creative

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tor Marancia Street Art
Published On: 17 Febbraio 2015

Tempo stimato per la lettura: 1,8 minuti

Jaz -Il peso della storia

Jaz – “Il peso della storia”

Quando durante il fascismo si riversarono ai margini del Fosso di Tor Carbone centinaia di sfrattati dal centro della Capitale, povere anime senza più un tetto e meridionali dalla faccia sporca, quel lembo di terra paludoso e malsano divenne per tutti “Shanghai”. Un posto senza pace, un inferno di noia, di case in cui si viveva ammassati “come i cinesi”. Male, ferro e sopravvivenza.

Tor Marancia, periferia a Sud di Roma, tra la Garbatella e l’Appia Antica, oggi ha 80 anni e un sacco di crepe, come rughe profonde. Eppure vive, anzi rivive, benedetta da quintali di spray colorati sulle facciate delle palazzine popolari dell’ATER in via Annio Felice, grazie al progetto Big City Life curato dalla Galleria 999 Contemporary, specializzata in interventi di arte urbana, con la direzione di Stefano Antonelli, Francesca Mezzano e Gianluca Marziani e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura e da Fondazione Roma-Arte-Musei.

18 street artist provenienti da 8 paesi diversi, tra cui l’argentino Jaz, i francesi Seth e Philip Baudelocque, gli italiani Diamond, Moneyless e Mr. Kleva, si alterneranno fino al 27 febbraio trasformando l’ex Shanghai in una periferia creativa, un museo all’aperto, un vero e proprio Street Art District. Murales che sembrano esplodere, animarsi, tuffarsi addosso ai vecchi che guardano curiosi.

L’arte riqualifica la periferia grazie al lavoro volontario di grandi artisti, ma soprattutto potendo contare sulla partecipazione attiva degli abitanti. In questo Tor Marancia diventa avamposto del cambiamento, miccia di una rivoluzione culturale lenta, ma impossibile da fermare. Un contagio che si diffonde rapido da Ostiense alla Garbatella, dal Mammut di Zerocalcare a Rebibbia fino al Gatto rosa di Hitness a San Basilio.

BIG CITY LIFE Tormarancia from Big City Life on Vimeo.

 

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Tor Marancia, periferia a Sud di Roma, tra la Garbatella e l’Appia Antica, oggi ha 80 anni e un sacco di crepe, come rughe profonde. Eppure vive, anzi rivive, benedetta da quintali di spray colorati sulle facciate delle palazzine popolari dell’ATER in via Annio Felice, grazie al progetto Big City Life curato dalla Galleria 999 Contemporary, specializzata in interventi di arte urbana, con la direzione di Stefano Antonelli, Francesca Mezzano e Gianluca Marziani e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura e da Fondazione Roma-Arte-Musei.

18 street artist provenienti da 8 paesi diversi, tra cui l’argentino Jaz, i francesi Seth e Philip Baudelocque, gli italiani Diamond, Moneyless e Mr. Kleva, si alterneranno fino al 27 febbraio trasformando l’ex Shanghai in una periferia creativa, un museo all’aperto, un vero e proprio Street Art District. Murales che sembrano esplodere, animarsi, tuffarsi addosso ai vecchi che guardano curiosi.

L’arte riqualifica la periferia grazie al lavoro volontario di grandi artisti, ma soprattutto potendo contare sulla partecipazione attiva degli abitanti. In questo Tor Marancia diventa avamposto del cambiamento, miccia di una rivoluzione culturale lenta, ma impossibile da fermare. Un contagio che si diffonde rapido da Ostiense alla Garbatella, dal Mammut di Zerocalcare a Rebibbia fino al Gatto rosa di Hitness a San Basilio.

BIG CITY LIFE Tormarancia from Big City Life on Vimeo.

 

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