“Il mio ufficio sarà il mondo!” Intervista alla blogger Melania Romanelli

About the Author: Alessia

Published On: 28 Novembre 2016

Tempo stimato per la lettura: 5 minuti

Melania Romanelli è una blogger freelance romana in giro per il mondo, tra viaggi, notebook e città internazionali. Con un sogno (ma ce n’è solo uno?) nel cassetto: passare dalla scrittura delle short stories ai romanzi. L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio.

Melania, perché una blogger a un certo punto prende tutto, ricordi compresi, e decide di partire dall’Italia e andare dall’estero? Raccontaci un po’ di te e del tuo lavoro…
È da tanto che ci pensavo. Ho una zia che vive in Canada, e l’occasione di partire è sempre stata dietro l’angolo. Quando mi sono laureata, nel 2009, ero pronta a fare il grande passo, ma non sempre la vita segue le tue direzioni e si mette in mezzo! Finalmente a settembre di quest’anno mi sono ritrovata nella condizione “perfetta”: sola, senza lavoro, con una carriera da ricostruire. Paura? Per me è stato un momento di reale opportunità!

Scrivere è la mia passione, fin da quando ero bambina. Canzoni, poesie, diari, racconti. Mi bastava un foglio di carta e una penna e mi sentivo subito “a casa”. Dovevo decidere se farne un hobby o un lavoro. Con un po’ di fatica oggi sto cercando di farne un lavoro. E pensa un po’? Sembra che all’estero sia davvero considerato un lavoro! Oggi sono una felice e squattrinata scrittrice freelance. Non so dove andrò ma so cosa farò: scrivere. Perché è quello che so fare meglio. E se c’è una cosa che ho capito è che è inutile cercare di inventarsi qualcosa che non si è. Io so scrivere, deve essere questo il mio lavoro!

Come ti descriveresti usando 3 titoli di film che hai nel cuore…
1. “Gone with the wind” – Via col vento. È un film che amo, ma soprattutto il titolo mi piace da morire. È proattivo, è vivo. Spinge all’azione, un po’ come il mio carattere. Mi sono ripromessa di andare e andrò :D. E poi nel film c’è una delle mie battute preferite di sempre, quasi un mantra di resilienza per me: “Devo essere forte. Dopotutto, domani è un altro giorno”.
2. “Il silenzio degli innocenti” – “Tu usi Evian come crema idratante, e qualche volta porti l’Air du Temps. Ma non oggi”. Ok, è un po’ creepy, ma credo che quella tra Clarice Starling e Hannibal Lecter sia una delle storie d’amore più originali mai scritte. Questa frase mi ricorda come le persone vadano “sentite”, “ascoltate”. E come scrittrice è un promemoria per narrare sempre storie contro le aspettative.
3. “He’s just not that into you” – La verità è che non gli piaci abbastanza. È un film sulle relazioni che guardo e riguardo e riguardo. C’è una frase che mi fa sorridere perché descrive le difficoltà che abbiamo oggi nel comunicare, pur non mancando i dispositivi! “Now you just have to go around checking all these different portals jus to get rejected by seven different tecnologies!”. Stiamo impazzendo dietro alla tecnologia, eppure come freelancer non possiamo farne a meno, no?

Per te cosa significa Creatività?
Creatività è un momento, un fiume. Quando stai cucinando e improvvisamente devi correre al computer a scrivere. Un impulso irrefrenabile che devi cogliere, perché è lei a sceglierti. Alla creatività non interessa se brucerai o meno le verdure!

Scrivi e scatti foto per i tuoi lavori: a chi o a cosa ti ispiri?
Alla bellezza. Alla gratitudine, un concetto che quando lo capisci è una fonte costante di ispirazione. Alla natura, ad un pensiero condiviso che si trasforma in una scritta su un muro, ad una persona che brilla di luce propria, come cantano i Coldplay in “Everglow”. Ad una scena, un’immagine che da sola racconta una storia senza bisogno di aggiungere parole.

L’ultima volta che hai pensato: “È questo il mio lavoro! Sono soddisfatta”.
Cinque minuti fa!

Che prospettive, quali scenari vedi per la professione di blogger?
È una professione inflazionata. E non lo dico come critica, io stessa sto iniziando ora a perseguire seriamente questa professione, anche se ci penso da anni. È inflazionata perché sono tante le persone stanche di fare un lavoro che odiano solo in nome della crisi che non lascia altra scelta. Con la conseguenza che ci si ritrova morti dentro e prima o poi si possa decidere di mollare tutto, partire e scrivere. Ma il senso della vita è un po’ quello di essere felici, no? La cosa importante perché un blog funzioni è l’autenticità. I lettori lo capiscono se stai scrivendo per altri motivi che non siano quelli di raccontare per il piacere di farlo o per condividere davvero con loro qualcosa di emozionante.

Come ti immagini nel tuo lavoro fra 3 anni? Un obiettivo invece da qui a breve termine, qual è?
Scrittrice Freelance. In viaggio per il mondo con una fotocamera, un computer e una connessione Wi-Fi. Il mio ufficio sarà il mondo. Con un’entrata che mi consente di vivere degnamente. Insomma non ricca ma felice sì. A breve termine mi piacerebbe vivere a Parigi per qualche mese, per imparare la lingua e per connettermi un po’ con la cultura parigina.

Piccolo quiz: hai la possibilità di lavorare 1 anno con un manager o un personaggio famoso del Cinema, della Moda o dell’Arte, una rockstar oppure uno campione sportivo… Chi sceglieresti?
Una rockstar, decisamente. Chris Martin è a disposizione?

Il tuo prossimo lavoro…ci dai qualche anticipazione?
Il salto dalle short stories al romanzo. Ho due libri da scrivere nel cassetto, uno serio e uno meno. Ma è giusto così, mai prendersi troppo sul serio!

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Melania Romanelli è una blogger freelance romana in giro per il mondo, tra viaggi, notebook e città internazionali. Con un sogno (ma ce n’è solo uno?) nel cassetto: passare dalla scrittura delle short stories ai romanzi. L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio.

Melania, perché una blogger a un certo punto prende tutto, ricordi compresi, e decide di partire dall’Italia e andare dall’estero? Raccontaci un po’ di te e del tuo lavoro…
È da tanto che ci pensavo. Ho una zia che vive in Canada, e l’occasione di partire è sempre stata dietro l’angolo. Quando mi sono laureata, nel 2009, ero pronta a fare il grande passo, ma non sempre la vita segue le tue direzioni e si mette in mezzo! Finalmente a settembre di quest’anno mi sono ritrovata nella condizione “perfetta”: sola, senza lavoro, con una carriera da ricostruire. Paura? Per me è stato un momento di reale opportunità!

Scrivere è la mia passione, fin da quando ero bambina. Canzoni, poesie, diari, racconti. Mi bastava un foglio di carta e una penna e mi sentivo subito “a casa”. Dovevo decidere se farne un hobby o un lavoro. Con un po’ di fatica oggi sto cercando di farne un lavoro. E pensa un po’? Sembra che all’estero sia davvero considerato un lavoro! Oggi sono una felice e squattrinata scrittrice freelance. Non so dove andrò ma so cosa farò: scrivere. Perché è quello che so fare meglio. E se c’è una cosa che ho capito è che è inutile cercare di inventarsi qualcosa che non si è. Io so scrivere, deve essere questo il mio lavoro!

Come ti descriveresti usando 3 titoli di film che hai nel cuore…
1. “Gone with the wind” – Via col vento. È un film che amo, ma soprattutto il titolo mi piace da morire. È proattivo, è vivo. Spinge all’azione, un po’ come il mio carattere. Mi sono ripromessa di andare e andrò :D. E poi nel film c’è una delle mie battute preferite di sempre, quasi un mantra di resilienza per me: “Devo essere forte. Dopotutto, domani è un altro giorno”.
2. “Il silenzio degli innocenti” – “Tu usi Evian come crema idratante, e qualche volta porti l’Air du Temps. Ma non oggi”. Ok, è un po’ creepy, ma credo che quella tra Clarice Starling e Hannibal Lecter sia una delle storie d’amore più originali mai scritte. Questa frase mi ricorda come le persone vadano “sentite”, “ascoltate”. E come scrittrice è un promemoria per narrare sempre storie contro le aspettative.
3. “He’s just not that into you” – La verità è che non gli piaci abbastanza. È un film sulle relazioni che guardo e riguardo e riguardo. C’è una frase che mi fa sorridere perché descrive le difficoltà che abbiamo oggi nel comunicare, pur non mancando i dispositivi! “Now you just have to go around checking all these different portals jus to get rejected by seven different tecnologies!”. Stiamo impazzendo dietro alla tecnologia, eppure come freelancer non possiamo farne a meno, no?

Per te cosa significa Creatività?
Creatività è un momento, un fiume. Quando stai cucinando e improvvisamente devi correre al computer a scrivere. Un impulso irrefrenabile che devi cogliere, perché è lei a sceglierti. Alla creatività non interessa se brucerai o meno le verdure!

Scrivi e scatti foto per i tuoi lavori: a chi o a cosa ti ispiri?
Alla bellezza. Alla gratitudine, un concetto che quando lo capisci è una fonte costante di ispirazione. Alla natura, ad un pensiero condiviso che si trasforma in una scritta su un muro, ad una persona che brilla di luce propria, come cantano i Coldplay in “Everglow”. Ad una scena, un’immagine che da sola racconta una storia senza bisogno di aggiungere parole.

L’ultima volta che hai pensato: “È questo il mio lavoro! Sono soddisfatta”.
Cinque minuti fa!

Che prospettive, quali scenari vedi per la professione di blogger?
È una professione inflazionata. E non lo dico come critica, io stessa sto iniziando ora a perseguire seriamente questa professione, anche se ci penso da anni. È inflazionata perché sono tante le persone stanche di fare un lavoro che odiano solo in nome della crisi che non lascia altra scelta. Con la conseguenza che ci si ritrova morti dentro e prima o poi si possa decidere di mollare tutto, partire e scrivere. Ma il senso della vita è un po’ quello di essere felici, no? La cosa importante perché un blog funzioni è l’autenticità. I lettori lo capiscono se stai scrivendo per altri motivi che non siano quelli di raccontare per il piacere di farlo o per condividere davvero con loro qualcosa di emozionante.

Come ti immagini nel tuo lavoro fra 3 anni? Un obiettivo invece da qui a breve termine, qual è?
Scrittrice Freelance. In viaggio per il mondo con una fotocamera, un computer e una connessione Wi-Fi. Il mio ufficio sarà il mondo. Con un’entrata che mi consente di vivere degnamente. Insomma non ricca ma felice sì. A breve termine mi piacerebbe vivere a Parigi per qualche mese, per imparare la lingua e per connettermi un po’ con la cultura parigina.

Piccolo quiz: hai la possibilità di lavorare 1 anno con un manager o un personaggio famoso del Cinema, della Moda o dell’Arte, una rockstar oppure uno campione sportivo… Chi sceglieresti?
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