Angela Bevilacqua, vincitrice MArteLive: “Creare è un’esigenza, se non potessi dare forma alle mie idee mi sentirei vuota”

About the Author: Alessia

Published On: 11 Ottobre 2020

Tempo stimato per la lettura: 3,7 minuti

Vincitrice alla scorsa Biennale MArteLive nella sezione “Cinema”, attraverso questa intervista, conosciamo meglio Angela Bevilacqua.

Angela Bevilacqua, nata a Napoli nel 1996, fin da piccola ha sempre amato sia il disegno che la scrittura. Crescendo ha individuato anche nel cinema la possibilità di esprimersi e all’età di diciassette anni ha scritto e diretto un cortometraggio “Il Teatro dei Ricordi” interpretato da Jean Sorel, che è stato proiettato come evento speciale al festival di Giffoni. Adesso frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il romanzo “La Città del Vizio” è la sua prima opera letteraria. Con Edizioni Mea ha già pubblicato il racconto “Assassino per forza” nella raccolta “Napoli in giallo”. Nel 2019 ha realizzato il suo secondo cortometraggio intitolato “L’attesa”, che vede protagonista l’attrice Lucianna De Falco e che attualmente sta effettuando il suo percorso nel circuito dei festival cinematografici riscuotendo larghi consensi.

Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e cosa significa per te aver vinto la finale?
Quando sono venuta a conoscenza della poliedrica manifestazione di MarteLive ho pensato che sarebbe stato bello farne parte perché è diversa dagli altri festival a cui ho partecipato: non si limita solo al campo cinematografico ma promuove tutte le arti. Essere selezionata per me è stata una gioia, ma vincere è sempre una grande soddisfazione, in particolare con MarteLive data la varietà dei premi. L’aspetto più bello di questa vittoria però è il fatto che MarteLive, anche dopo la conclusione, continua a promuovere i vincitori e li coinvolge in tante iniziative!


Come si sta sviluppando la tua attività artistica, sia in ambito letterario che cinematografico? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Dopo il mio primo romanzo “La Città del Vizio” sono ancora in cerca di un’idea che mi soddisfi per un prossimo progetto letterario. Per quanto riguarda il cinema invece, ho terminato la sceneggiatura di un nuovo corto e spero di partire presto con la realizzazione. I miei prossimi obiettivi sono completare il mio percorso di studi col biennio specialistico in cinema all’Accademia di Belle Arti di Napoli e realizzare il mio primo lungometraggio.

Cosa significa per te la parola creatività?
Creatività è vita: per me creare è un’esigenza, se non potessi dare forma alle mie fantasie e alle mie idee attraverso l’arte mi sentirei vuota.

Cosa significa per te questo momento, in cui tuti siamo vivendo una pandemia, come lo hai vissuto il lockdown?
Come per tutti, è ed è stato un periodo difficile, pieno di interrogativi e di incertezze. Durante il lockdown ho cercato di mantenere un atteggiamento positivo e di utilizzare in maniera produttiva le lunghe giornate chiusa in casa.

Qual è il “consiglio” che ti dai più spesso? Hai un motto?
Un po’ come l’Alice di Lewis Carroll, mi so dare ottimi consigli che poi però seguo raramente! Non ho un vero e proprio motto, ma la frase che mi ripeto più spesso è: “Credi in te stessa!”.

Quale artista, non del tuo campo, del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
È difficile sceglierne uno solo. Di recente ho scoperto un artista il cui lavoro mi ha letteralmente rapita: Ernest Pignon – Ernest. Il legame fra opera e contesto è per lui inscindibile e questa cosa mi piace tantissimo! Per mezzo di disegni, serigrafie e poster affissi per le strade, riesce a rievocare la storia, la cultura, la realtà e le contraddizioni di un luogo e allo stesso tempo a comunicare le sue idee. Purtroppo di molti suoi lavori restano solo fotografie, ma anche questo è il fascino della sua arte: è soggetta ai cambiamenti del tempo, proprio come i luoghi su cui è stata creata. Pignon-Ernest ha anche realizzato una serie di opere per i vicoli del centro storico di Napoli, il che me lo fa amare ancora di più!
Anche io un giorno, attraverso le mie storie, spero di riuscire a catturare l’essenza della mia città, che amo più di ogni altra al mondo, e che è per me una continua fonte di ispirazione.

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Angela Bevilacqua, vincitrice MArteLive: “Creare è un’esigenza, se non potessi dare forma alle mie idee mi sentirei vuota”

Published On: 11 Ottobre 2020

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 11 minuti

Vincitrice alla scorsa Biennale MArteLive nella sezione “Cinema”, attraverso questa intervista, conosciamo meglio Angela Bevilacqua.

Angela Bevilacqua, nata a Napoli nel 1996, fin da piccola ha sempre amato sia il disegno che la scrittura. Crescendo ha individuato anche nel cinema la possibilità di esprimersi e all’età di diciassette anni ha scritto e diretto un cortometraggio “Il Teatro dei Ricordi” interpretato da Jean Sorel, che è stato proiettato come evento speciale al festival di Giffoni. Adesso frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il romanzo “La Città del Vizio” è la sua prima opera letteraria. Con Edizioni Mea ha già pubblicato il racconto “Assassino per forza” nella raccolta “Napoli in giallo”. Nel 2019 ha realizzato il suo secondo cortometraggio intitolato “L’attesa”, che vede protagonista l’attrice Lucianna De Falco e che attualmente sta effettuando il suo percorso nel circuito dei festival cinematografici riscuotendo larghi consensi.

Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e cosa significa per te aver vinto la finale?
Quando sono venuta a conoscenza della poliedrica manifestazione di MarteLive ho pensato che sarebbe stato bello farne parte perché è diversa dagli altri festival a cui ho partecipato: non si limita solo al campo cinematografico ma promuove tutte le arti. Essere selezionata per me è stata una gioia, ma vincere è sempre una grande soddisfazione, in particolare con MarteLive data la varietà dei premi. L’aspetto più bello di questa vittoria però è il fatto che MarteLive, anche dopo la conclusione, continua a promuovere i vincitori e li coinvolge in tante iniziative!


Come si sta sviluppando la tua attività artistica, sia in ambito letterario che cinematografico? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Dopo il mio primo romanzo “La Città del Vizio” sono ancora in cerca di un’idea che mi soddisfi per un prossimo progetto letterario. Per quanto riguarda il cinema invece, ho terminato la sceneggiatura di un nuovo corto e spero di partire presto con la realizzazione. I miei prossimi obiettivi sono completare il mio percorso di studi col biennio specialistico in cinema all’Accademia di Belle Arti di Napoli e realizzare il mio primo lungometraggio.

Cosa significa per te la parola creatività?
Creatività è vita: per me creare è un’esigenza, se non potessi dare forma alle mie fantasie e alle mie idee attraverso l’arte mi sentirei vuota.

Cosa significa per te questo momento, in cui tuti siamo vivendo una pandemia, come lo hai vissuto il lockdown?
Come per tutti, è ed è stato un periodo difficile, pieno di interrogativi e di incertezze. Durante il lockdown ho cercato di mantenere un atteggiamento positivo e di utilizzare in maniera produttiva le lunghe giornate chiusa in casa.

Qual è il “consiglio” che ti dai più spesso? Hai un motto?
Un po’ come l’Alice di Lewis Carroll, mi so dare ottimi consigli che poi però seguo raramente! Non ho un vero e proprio motto, ma la frase che mi ripeto più spesso è: “Credi in te stessa!”.

Quale artista, non del tuo campo, del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
È difficile sceglierne uno solo. Di recente ho scoperto un artista il cui lavoro mi ha letteralmente rapita: Ernest Pignon – Ernest. Il legame fra opera e contesto è per lui inscindibile e questa cosa mi piace tantissimo! Per mezzo di disegni, serigrafie e poster affissi per le strade, riesce a rievocare la storia, la cultura, la realtà e le contraddizioni di un luogo e allo stesso tempo a comunicare le sue idee. Purtroppo di molti suoi lavori restano solo fotografie, ma anche questo è il fascino della sua arte: è soggetta ai cambiamenti del tempo, proprio come i luoghi su cui è stata creata. Pignon-Ernest ha anche realizzato una serie di opere per i vicoli del centro storico di Napoli, il che me lo fa amare ancora di più!
Anche io un giorno, attraverso le mie storie, spero di riuscire a catturare l’essenza della mia città, che amo più di ogni altra al mondo, e che è per me una continua fonte di ispirazione.

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