Intervista a Niccolò Nardelli, vincitore nella sezione Circo della Biennale MArteLive: “La creatività? Bisogna avere coraggio e andare a cercarla”

About the Author: Alessia

Published On: 1 Marzo 2020

Tempo stimato per la lettura: 5,1 minuti

Niccolò Nardelli è il vincitore della Biennale MArteLive nella sezione “Circo”.

Ci ha spiegato quando ha cominciato e perché: “Quando conobbi la giocoleria avevo 11 anni e fu grazie a mia sorella. Quel mondo mi appassionò subito, avendo modo di sperimentare tantissimi strumenti diversi, iniziando da quelli base come le palline da lancio, fino ad oggetti molto diversi e complessi. A 13 anni iniziai ad utilizzare le sfere Contact che cambiarono radicalmente il mio modo di fare giocoleria, imparando movimenti più leggeri e ipnotizzanti, studiando ogni video che riuscivo a trovare. Tre anni dopo iniziai a fare spettacoli in strada e me ne innamorai. Pochi mesi dopo scoprii un secondo oggetto che per me fu come un colpo di filmine, l’oggetto in questione si chiama Contact Hoop e grazie a questo iniziai a creare il mio primo spettacolo “Mercante di gravità”. Un anno dopo partecipai al mio primo festival d’arte di strada “la Girandola” in Puglia. Qui mi videro i produttori de programma televisivo “Tu Si Que Vales” chiedendomi di partecipare. Dopo il programma iniziai la mia carriera artistica. Nuove porte mi si aprirono tra feste, festival e spettacoli teatrali… per due anni ebbi un maestro che mi faceva anche da manager, creai il mio sito ufficiale niccolonardelli.com.

Nel frattempo cresceva anche il mio spettacolo “Mercante di gravità”. Realizzai un nuovo spettacolo, questa volta chiamato “Il mendicante di cenere” e cominciai a scrivere delle storie sui personaggi e mi venne l’idea di strutturare con esse il libro a cui sto ancora lavorando. Successivamente partecipai ad altre trasmissioni TV come “Amici di Maria De Filippi” o “I Soliti Ignoti”. Da un anno a questa parte sto lavorando da solo, non ho più un manager e ho iniziato a creare lo spettacolo basato su effetti di luce come “Racconti di un lume” di cui un piccolo pezzo ho esibito a MArteLive. Ora grazie a MArteLive ho avuto questa splendida opportunità.

Ci racconti la tua esperienza con MArteLive. Perché hai deciso di partecipare? Cosa significa aver vinto la finale?
L’esperienza è stata molto entusiasmante, ho trovato persone disponibili e professionali con le quali spero di lavorare ancora. Ho deciso di partecipare per ampliare i miei contatti lavorativi e la mia visibilità, pensando che ogni esperienza che si presenta possa essere un opportunità. Avendo visto il livello degli artisti che partecipavano non mi aspettavo di vincere, sono entusiasta che abbiate scelto me e ciò mi da più sicurezza sul lavoro che ho scelto e spero che questo possa portare a tante collaborazioni future.

Come si sta sviluppando la tua attività artistica? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Inizialmente io facevo arte di strada e qualche festa privata come compleanni. Dopo che nel 2016 ho partecipato a “Tu Si Que Vales”, sono cominciati ingaggi più importanti, fra i quali festival e spettacoli a teatro. Questo mi ha fatto scoprire come il pubblico cambi da un palco all’altro. Ad ora ho creato tre spettacoli, uno d’arte di strada con il nome di “Mercante di gravità” che si adatta a molteplici palchi. Il secondo è uno spettacolo pirotecnico, intitolato “Il mendicante di cenere”, mentre il terzo “Racconti di un lume” è esclusivamente realizzabile all’interno dei teatri essendo uno spettacolo con effetti di luce. Il mio prossimo obiettivo sarà far divenire “Racconti di un lume” uno degli spettacoli migliori che ho nel mio repertorio. Sto investendo molto su varie strutture e tecnologie per far sì che ciò si realizzi. Un altro obiettivo è la stesura di un libro che racconti la vita dei personaggi che porto in scena nei miei spettacoli. Tengo molto a ciò che ho scritto fino ad ora perciò spero di lavorarci al meglio.

Cosa significa creatività per te?
Per me la creatività è vedere qualcosa di nuovo portato in scena con passione, divertimento, serenità e un pizzico di serietà. La propria creatività la si può trovare ovunque basta avere la voglia e il coraggio di andarla a cercare perché, purtroppo, non ti piomba addosso all’improvviso.

Se non avessi fatto questo lavoro, cosa ti sarebbe piaciuto sviluppare?
Questa è una cosa che mi ha sempre preoccupato molto. Alle superiori studiavo grafica, e devo dire che non mi dispiaceva, però non lo ho mai sentito pienamente mio quel genere di lavoro. Penso che se dovessi trovare un altro lavoro, non saprei dove proiettarmi.

Qual’è il consiglio che ti dai più spesso? Hai un motto ?
Penso sempre all’importanza di rimanere in parte bambino, vedere il mondo non sempre come un posto spaventoso o maligno ma guardarlo con quella vena di innocenza per non lasciarsi scappare le piccole cose che rendono tutto fantastico. Facendo ciò, vedo anche il meglio nelle persone. Guardando il mio pubblico non vedo solo facce passeggere ma persone a cui cercare di donare emozioni.

Quale artista, non del tuo campo, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
Nel mio passato un sacco di artisti mi hanno ispirato con molte forme d’arte, mi sono sempre piaciuti molto i film di Christopher Nolan e la sua capacità di rendere la fantascienza cosi intrigante e spettacolare. Ciò mi ha ispirato in molti momenti . Un altro artista che adoro è Bobby Mcferrin che riesce semplicemente con l’uso della sua voce e di un microfono a fare melodie straordinarie integrando il pubblico in esse e formando concerti spettacolari. Altri artisti musicali che mi hanno sempre ispirato sono Armand Amar e Ludovico Einaudi. In verità potrei riempire decine di righe scrivendo nomi di artisti che hanno influenzato almeno in parte la mia carriera, penso che ogni artista dovrebbe ispirarsi ed ammirare i propri colleghi.

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Intervista a Niccolò Nardelli, vincitore nella sezione Circo della Biennale MArteLive: “La creatività? Bisogna avere coraggio e andare a cercarla”

Published On: 1 Marzo 2020

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 15 minuti

Niccolò Nardelli è il vincitore della Biennale MArteLive nella sezione “Circo”.

Ci ha spiegato quando ha cominciato e perché: “Quando conobbi la giocoleria avevo 11 anni e fu grazie a mia sorella. Quel mondo mi appassionò subito, avendo modo di sperimentare tantissimi strumenti diversi, iniziando da quelli base come le palline da lancio, fino ad oggetti molto diversi e complessi. A 13 anni iniziai ad utilizzare le sfere Contact che cambiarono radicalmente il mio modo di fare giocoleria, imparando movimenti più leggeri e ipnotizzanti, studiando ogni video che riuscivo a trovare. Tre anni dopo iniziai a fare spettacoli in strada e me ne innamorai. Pochi mesi dopo scoprii un secondo oggetto che per me fu come un colpo di filmine, l’oggetto in questione si chiama Contact Hoop e grazie a questo iniziai a creare il mio primo spettacolo “Mercante di gravità”. Un anno dopo partecipai al mio primo festival d’arte di strada “la Girandola” in Puglia. Qui mi videro i produttori de programma televisivo “Tu Si Que Vales” chiedendomi di partecipare. Dopo il programma iniziai la mia carriera artistica. Nuove porte mi si aprirono tra feste, festival e spettacoli teatrali… per due anni ebbi un maestro che mi faceva anche da manager, creai il mio sito ufficiale niccolonardelli.com.

Nel frattempo cresceva anche il mio spettacolo “Mercante di gravità”. Realizzai un nuovo spettacolo, questa volta chiamato “Il mendicante di cenere” e cominciai a scrivere delle storie sui personaggi e mi venne l’idea di strutturare con esse il libro a cui sto ancora lavorando. Successivamente partecipai ad altre trasmissioni TV come “Amici di Maria De Filippi” o “I Soliti Ignoti”. Da un anno a questa parte sto lavorando da solo, non ho più un manager e ho iniziato a creare lo spettacolo basato su effetti di luce come “Racconti di un lume” di cui un piccolo pezzo ho esibito a MArteLive. Ora grazie a MArteLive ho avuto questa splendida opportunità.

Ci racconti la tua esperienza con MArteLive. Perché hai deciso di partecipare? Cosa significa aver vinto la finale?
L’esperienza è stata molto entusiasmante, ho trovato persone disponibili e professionali con le quali spero di lavorare ancora. Ho deciso di partecipare per ampliare i miei contatti lavorativi e la mia visibilità, pensando che ogni esperienza che si presenta possa essere un opportunità. Avendo visto il livello degli artisti che partecipavano non mi aspettavo di vincere, sono entusiasta che abbiate scelto me e ciò mi da più sicurezza sul lavoro che ho scelto e spero che questo possa portare a tante collaborazioni future.

Come si sta sviluppando la tua attività artistica? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Inizialmente io facevo arte di strada e qualche festa privata come compleanni. Dopo che nel 2016 ho partecipato a “Tu Si Que Vales”, sono cominciati ingaggi più importanti, fra i quali festival e spettacoli a teatro. Questo mi ha fatto scoprire come il pubblico cambi da un palco all’altro. Ad ora ho creato tre spettacoli, uno d’arte di strada con il nome di “Mercante di gravità” che si adatta a molteplici palchi. Il secondo è uno spettacolo pirotecnico, intitolato “Il mendicante di cenere”, mentre il terzo “Racconti di un lume” è esclusivamente realizzabile all’interno dei teatri essendo uno spettacolo con effetti di luce. Il mio prossimo obiettivo sarà far divenire “Racconti di un lume” uno degli spettacoli migliori che ho nel mio repertorio. Sto investendo molto su varie strutture e tecnologie per far sì che ciò si realizzi. Un altro obiettivo è la stesura di un libro che racconti la vita dei personaggi che porto in scena nei miei spettacoli. Tengo molto a ciò che ho scritto fino ad ora perciò spero di lavorarci al meglio.

Cosa significa creatività per te?
Per me la creatività è vedere qualcosa di nuovo portato in scena con passione, divertimento, serenità e un pizzico di serietà. La propria creatività la si può trovare ovunque basta avere la voglia e il coraggio di andarla a cercare perché, purtroppo, non ti piomba addosso all’improvviso.

Se non avessi fatto questo lavoro, cosa ti sarebbe piaciuto sviluppare?
Questa è una cosa che mi ha sempre preoccupato molto. Alle superiori studiavo grafica, e devo dire che non mi dispiaceva, però non lo ho mai sentito pienamente mio quel genere di lavoro. Penso che se dovessi trovare un altro lavoro, non saprei dove proiettarmi.

Qual’è il consiglio che ti dai più spesso? Hai un motto ?
Penso sempre all’importanza di rimanere in parte bambino, vedere il mondo non sempre come un posto spaventoso o maligno ma guardarlo con quella vena di innocenza per non lasciarsi scappare le piccole cose che rendono tutto fantastico. Facendo ciò, vedo anche il meglio nelle persone. Guardando il mio pubblico non vedo solo facce passeggere ma persone a cui cercare di donare emozioni.

Quale artista, non del tuo campo, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
Nel mio passato un sacco di artisti mi hanno ispirato con molte forme d’arte, mi sono sempre piaciuti molto i film di Christopher Nolan e la sua capacità di rendere la fantascienza cosi intrigante e spettacolare. Ciò mi ha ispirato in molti momenti . Un altro artista che adoro è Bobby Mcferrin che riesce semplicemente con l’uso della sua voce e di un microfono a fare melodie straordinarie integrando il pubblico in esse e formando concerti spettacolari. Altri artisti musicali che mi hanno sempre ispirato sono Armand Amar e Ludovico Einaudi. In verità potrei riempire decine di righe scrivendo nomi di artisti che hanno influenzato almeno in parte la mia carriera, penso che ogni artista dovrebbe ispirarsi ed ammirare i propri colleghi.

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