Intervista Cool and the game: Franz, Ste e Tiko

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 13 Luglio 2015

Tempo stimato per la lettura: 3,4 minuti

Abbiamo oggi il piacere di intervistare questi tre bravi e simpatici (ora non vi fomentate troppo però) vlogger: Franz, Ste e Tiko, meglio conosciuti come i “Cool and the game”; il loro canale Youtube ha quasi 14.000 iscritti.

Ciao ragazzi, come è iniziata questa avventura?

Ciao Creativi! L’avventura è iniziata poco più di un anno fa come una sorta di esperimento sociale: volevamo scoprire se qualcuno, oltre a noi tre stessi, avrebbe mai potuto apprezzare il nostro senso dell’umorismo fatto di nonsense e calembour. Serviva un argomento principe attorno al quale far ruotare il tutto e parlare di vecchi videogiochi ci sembrava una buona idea, vista la nostra esperienza in materia. Adesso effettivamente di videogiochi non parliamo più tanto. Diciamo che al momento siamo improntati ad un più generico “entertainment”. Il fatto che ben quattordicimila persone ci seguano da una parte ci riempie d’orgoglio, dall’altra NON ci fa ben sperare per il futuro dell’umanità.

Cosa facevate prima di aprire il vostro canale Youtube “Cool and the game”?

Francesco e Federico si occupavano e continuano ad occuparsi di videomaking: il primo cura regia e fotografia, il secondo è un montatore nonché esperto di 3d effects.

Stefano invece ha intrapreso una strada totalmente diversa, quella del traduttore di software, videogames e siti web.

Queste continuano ed essere, in effetti, le nostre occupazioni principali. Al momento Youtube rimane una simpatica vetrina per farci conoscere e condividere il nostro punto di vista sulle varie passioni che ci accompagnano.

C’è un video a cui siete particolarmente affezionati? Qual è quello che ha sancito il vostro successo?

Probabilmente il video al quale siamo più affezionati è uno di quelli che meno ha fatto breccia nei nostri followers: il gameplay di Nagano ‘98, il gioco delle Olimpiadi del Giappone su Nintendo 64. Una vera porcheria che ci fece ridere moltissimo.

Ad oggi effettivamente però non esiste un singolo video che abbia effettivamente fatto il botto, diciamo che la nostra è un’ascesa lenta ma costante.

Vi ispirate a qualcuno o è tutta farina del vostro sacco?

Guarda, ci piace pensare che sia tutta farina del nostro sacco. In realtà ad un’analisi più approfondita ci rendiamo conto di esser stati decisamente traviati da una serie di personaggi appartenenti alla cultura pop (ma anche meno pop) degli anni ‘90. Corrado Guzzanti, Nino Frassica, Lillo e Greg, Aldo Giovanni e Giacomo, Michele Foresta e tutta la banda di “Mai dire”. Ma se dovessimo risalire ad un’ispirazione comune, anche per un’affinità numerica, citeremmo senza dubbio Carlo Taranto, Giorgio Gherarducci e Marco Santin, al secolo la “Gialappa’s Band”.

Il vlogger che stimate di più in Italia e all’estero?

A dir la verità non ne abbiamo uno, sperando che questa affermazione non risulti troppo snob. In realtà non abbiamo neanche troppo tempo per farci piacere particolarmente quello o quell’altro personaggio. Ecco diciamo che nel tempo libero preferiamo scoprire casi umani che nessuno ha ancora portato alla luce e che poi puntualmente presentiamo al pubblico nella nostra rubrica dal titolo sintatticamente autoesplicativo: “Video che sentivi il bisogno”.

A quali progetti state lavorando ora?

Al momento stiamo collaborando con Screenweek, un sito che si occupa di cinema. La cosa ci diverte molto, essendo tre cinefili convinti. Poter andare alle anteprime stampa e partecipare ad eventi succosi è una cosa che nutre a dovere il nostro già ipertrofico ego. Anche perché poi possiamo andare dai bambini e farli piangere dicendo “noi l’abbiamo già visto e tu nooo”.

Progetti per il futuro?

Dateci una radio e governeremo il mondo. O male che vada un quartiere. O malissimo che vada un palazzo.

Nel cassetto avete anche qualche sogno oltre le mutande?

Aprire una fabbrica di mutande.

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Published On: 13 Luglio 2015

About the Author: Redazione ViviCreativo

Tempo stimato per la lettura: 10 minuti

Abbiamo oggi il piacere di intervistare questi tre bravi e simpatici (ora non vi fomentate troppo però) vlogger: Franz, Ste e Tiko, meglio conosciuti come i “Cool and the game”; il loro canale Youtube ha quasi 14.000 iscritti.

Ciao ragazzi, come è iniziata questa avventura?

Ciao Creativi! L’avventura è iniziata poco più di un anno fa come una sorta di esperimento sociale: volevamo scoprire se qualcuno, oltre a noi tre stessi, avrebbe mai potuto apprezzare il nostro senso dell’umorismo fatto di nonsense e calembour. Serviva un argomento principe attorno al quale far ruotare il tutto e parlare di vecchi videogiochi ci sembrava una buona idea, vista la nostra esperienza in materia. Adesso effettivamente di videogiochi non parliamo più tanto. Diciamo che al momento siamo improntati ad un più generico “entertainment”. Il fatto che ben quattordicimila persone ci seguano da una parte ci riempie d’orgoglio, dall’altra NON ci fa ben sperare per il futuro dell’umanità.

Cosa facevate prima di aprire il vostro canale Youtube “Cool and the game”?

Francesco e Federico si occupavano e continuano ad occuparsi di videomaking: il primo cura regia e fotografia, il secondo è un montatore nonché esperto di 3d effects.

Stefano invece ha intrapreso una strada totalmente diversa, quella del traduttore di software, videogames e siti web.

Queste continuano ed essere, in effetti, le nostre occupazioni principali. Al momento Youtube rimane una simpatica vetrina per farci conoscere e condividere il nostro punto di vista sulle varie passioni che ci accompagnano.

C’è un video a cui siete particolarmente affezionati? Qual è quello che ha sancito il vostro successo?

Probabilmente il video al quale siamo più affezionati è uno di quelli che meno ha fatto breccia nei nostri followers: il gameplay di Nagano ‘98, il gioco delle Olimpiadi del Giappone su Nintendo 64. Una vera porcheria che ci fece ridere moltissimo.

Ad oggi effettivamente però non esiste un singolo video che abbia effettivamente fatto il botto, diciamo che la nostra è un’ascesa lenta ma costante.

Vi ispirate a qualcuno o è tutta farina del vostro sacco?

Guarda, ci piace pensare che sia tutta farina del nostro sacco. In realtà ad un’analisi più approfondita ci rendiamo conto di esser stati decisamente traviati da una serie di personaggi appartenenti alla cultura pop (ma anche meno pop) degli anni ‘90. Corrado Guzzanti, Nino Frassica, Lillo e Greg, Aldo Giovanni e Giacomo, Michele Foresta e tutta la banda di “Mai dire”. Ma se dovessimo risalire ad un’ispirazione comune, anche per un’affinità numerica, citeremmo senza dubbio Carlo Taranto, Giorgio Gherarducci e Marco Santin, al secolo la “Gialappa’s Band”.

Il vlogger che stimate di più in Italia e all’estero?

A dir la verità non ne abbiamo uno, sperando che questa affermazione non risulti troppo snob. In realtà non abbiamo neanche troppo tempo per farci piacere particolarmente quello o quell’altro personaggio. Ecco diciamo che nel tempo libero preferiamo scoprire casi umani che nessuno ha ancora portato alla luce e che poi puntualmente presentiamo al pubblico nella nostra rubrica dal titolo sintatticamente autoesplicativo: “Video che sentivi il bisogno”.

A quali progetti state lavorando ora?

Al momento stiamo collaborando con Screenweek, un sito che si occupa di cinema. La cosa ci diverte molto, essendo tre cinefili convinti. Poter andare alle anteprime stampa e partecipare ad eventi succosi è una cosa che nutre a dovere il nostro già ipertrofico ego. Anche perché poi possiamo andare dai bambini e farli piangere dicendo “noi l’abbiamo già visto e tu nooo”.

Progetti per il futuro?

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Nel cassetto avete anche qualche sogno oltre le mutande?

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