La scrittrice Paola Romano, l’intervista alla finalista della Biennale MArteLive

About the Author: Alessia

Published On: 20 Luglio 2019

Tempo stimato per la lettura: 3,2 minuti

Mi chiamo Paola Romano, sono nata in un sabato afoso del giugno 1988 a Formia (Lt). Da sempre appassionata di cinema e letteratura, dopo la laurea in Lettere Moderne (all’Università “La Sapienza” di Roma) e un Master per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri (all’Università degli Studi di Milano), ho deciso di fare quello per cui sono nata: scrivere. Ho frequentato quindi il corso biennale di Sceneggiatura della Scuola Internazionale di Comics di Napoli, che ho concluso nel 2014, e il corso di Regia della scuola di cinema Pigrecoemme, sempre a Napoli. Ho scritto e sceneggiato diverse storie a fumetti autoprodotte e collaborato come aiuto regista alla realizzazione di alcuni videoclip musicali; ho inoltre realizzato, come regista e sceneggiatrice, due cortometraggi: “Riverberi” (2013) e “Cosa mi aspetta nella direzione che non prendo?” (2014). Ho scritto due libri di poesie, “Storie di una bambina immaginaria”, edito da DeCom porre Edizioni (2015) e “Punti di Fuga”, edito da AliRibelli (2018). Ho vinto diversi premi letterari (tra i quali il “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea Laura Capone Editore” nell’anno 2015 e 2016) e partecipato a numerosi Festival di poesia e letteratura in giro per l’Italia; ho ricevuto un attestato di merito dal CET Scuola Autori di Mogol, che ha pubblicato alcune mie opere nell’antologia della Scuola. Collaboro inoltre, come giornalista, con l’emittente radiofonica “Radio Tirreno Centrale” e con il periodico V News. Continuo a scrivere sempre racconti, canzoni, poesie e pensieri sparsi, che pubblico sul mio blog e sulla mia pagina Facebook, “La Piuma Rossa”

Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e quali sono le tue aspettative sulla finale?
Ho deciso di partecipare a MArteLive perché è sempre stimolante e gratificante partecipare ad iniziative artistiche e culturali e soprattutto perché eventi come questo permettono di entrare in contatto con artisti che condividono le stesse passioni e lo scambio di emozioni è fondamentale per alimentare la propria creatività. È stata un’esperienza molto emozionante e intensa, e, comunque vada, una fantastica occasione di confronto e di crescita artistica e personale.

Come si sta sviluppando la tua attività artistica?
Oltre alle poesie, mi sto dedicando alla scrittura di un romanzo – che ha come tematiche la situazione di precarietà economica e a volte emotiva dei giovani e i cambiamenti fisici ed emozionali che avvengono dall’età adolescenziale fino alla soglia dei trent’anni – alla sceneggiatura e regia di un cortometraggio distopico e alla sceneggiatura per fumetti: insieme al disegnatore con cui collaboro, infatti, sto lavorando a due graphic novel, una di ambientazione cyberpunk e l’altra pop underground.

Cosa significa per te la parola creatività?
Per me creatività significa non avere timore di rompere le regole esistenti e di affermare la propria visione del mondo.

Se non avessi fatto questo lavoro, cosa avresti voluto svolgere?
In realtà, sono laureata in Lettere Moderne e non escludo che in futuro possa trovarmi dietro ad una cattedra a cercare di trasmettere la mia passione per la poesia e la letteratura.

Quale artista del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
Difficile nominare una persona soltanto, ci sono svariati artisti che ammiro e che ispirano la mia attività artistica in base alle diverse modalità e ai momenti in cui essa si esplica. Ne indico solo alcuni, appartenenti ad ambiti diversi: Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini, Manu Larcenet, Andrea Pazienza, Erika Lust, Soraya Chemaly e Margaret Atwood.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho in cantiere una nuova raccolta di poesie, un cortometraggio, un romanzo e due graphic novel che mi auguro vedano presto la luce.

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Published On: 20 Luglio 2019

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 10 minuti

Mi chiamo Paola Romano, sono nata in un sabato afoso del giugno 1988 a Formia (Lt). Da sempre appassionata di cinema e letteratura, dopo la laurea in Lettere Moderne (all’Università “La Sapienza” di Roma) e un Master per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri (all’Università degli Studi di Milano), ho deciso di fare quello per cui sono nata: scrivere. Ho frequentato quindi il corso biennale di Sceneggiatura della Scuola Internazionale di Comics di Napoli, che ho concluso nel 2014, e il corso di Regia della scuola di cinema Pigrecoemme, sempre a Napoli. Ho scritto e sceneggiato diverse storie a fumetti autoprodotte e collaborato come aiuto regista alla realizzazione di alcuni videoclip musicali; ho inoltre realizzato, come regista e sceneggiatrice, due cortometraggi: “Riverberi” (2013) e “Cosa mi aspetta nella direzione che non prendo?” (2014). Ho scritto due libri di poesie, “Storie di una bambina immaginaria”, edito da DeCom porre Edizioni (2015) e “Punti di Fuga”, edito da AliRibelli (2018). Ho vinto diversi premi letterari (tra i quali il “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea Laura Capone Editore” nell’anno 2015 e 2016) e partecipato a numerosi Festival di poesia e letteratura in giro per l’Italia; ho ricevuto un attestato di merito dal CET Scuola Autori di Mogol, che ha pubblicato alcune mie opere nell’antologia della Scuola. Collaboro inoltre, come giornalista, con l’emittente radiofonica “Radio Tirreno Centrale” e con il periodico V News. Continuo a scrivere sempre racconti, canzoni, poesie e pensieri sparsi, che pubblico sul mio blog e sulla mia pagina Facebook, “La Piuma Rossa”

Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e quali sono le tue aspettative sulla finale?
Ho deciso di partecipare a MArteLive perché è sempre stimolante e gratificante partecipare ad iniziative artistiche e culturali e soprattutto perché eventi come questo permettono di entrare in contatto con artisti che condividono le stesse passioni e lo scambio di emozioni è fondamentale per alimentare la propria creatività. È stata un’esperienza molto emozionante e intensa, e, comunque vada, una fantastica occasione di confronto e di crescita artistica e personale.

Come si sta sviluppando la tua attività artistica?
Oltre alle poesie, mi sto dedicando alla scrittura di un romanzo – che ha come tematiche la situazione di precarietà economica e a volte emotiva dei giovani e i cambiamenti fisici ed emozionali che avvengono dall’età adolescenziale fino alla soglia dei trent’anni – alla sceneggiatura e regia di un cortometraggio distopico e alla sceneggiatura per fumetti: insieme al disegnatore con cui collaboro, infatti, sto lavorando a due graphic novel, una di ambientazione cyberpunk e l’altra pop underground.

Cosa significa per te la parola creatività?
Per me creatività significa non avere timore di rompere le regole esistenti e di affermare la propria visione del mondo.

Se non avessi fatto questo lavoro, cosa avresti voluto svolgere?
In realtà, sono laureata in Lettere Moderne e non escludo che in futuro possa trovarmi dietro ad una cattedra a cercare di trasmettere la mia passione per la poesia e la letteratura.

Quale artista del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
Difficile nominare una persona soltanto, ci sono svariati artisti che ammiro e che ispirano la mia attività artistica in base alle diverse modalità e ai momenti in cui essa si esplica. Ne indico solo alcuni, appartenenti ad ambiti diversi: Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini, Manu Larcenet, Andrea Pazienza, Erika Lust, Soraya Chemaly e Margaret Atwood.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho in cantiere una nuova raccolta di poesie, un cortometraggio, un romanzo e due graphic novel che mi auguro vedano presto la luce.

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