Art of sool, il gruppo di creativi “ricercatori, psichedelici e affamati”

About the Author: Alessia

Published On: 15 Marzo 2017

Tempo stimato per la lettura: 3,7 minuti

È stata lanciata una nuova iniziativa dunp, ideata dal direttore creativo Roberta Flamini, con la finalità di trovare dei giovani artisti per illustrare le cover del dunp magazine e che ha visto il coinvolgimento di illustratori, designer, grafici, fotografi, videomaker. Questo per dare vita  ad una direzione artistica più ampia, aperta alla collaborazione, a nuove idee e nuovi progetti. I vincitori sono il gruppo Art of Sool. Li abbiamo intervistati per conoscerli meglio.

Art of Sool, raccontateci di voi, chi siete? Come avete cominciato, ma, soprattutto, perché?

Art of Sool nasce nel 2010 a Brescia, mentre Clod, Nicola e Mark erano in università e si son trovati insieme a vivere nello stesso appartamento. I 3 si conoscevano già da tempo per vie traverse, ma quell’appartamento ha permesso loro di approfondire i rapporti e capire che unendosi potevano creare un nuovo stile originale e riuscirea evolvere artisticamente fino a vivere di quello che producono. Il motivo è perché non volevamo andare a lavorare per nessun tipo di padrone e abbiamo capito che unendoci e appoggiandoci avremmo potuto portare avanti ciò che davvero ci entusiasmava e così facendo ognuno di noi è diventato un ingranaggio dell’orologio che insieme abbiamo chiamato “Art of Sool”.

Qualche lavoro dell’ultimo anno che vi ha particolarmente soddisfatto…

Aldilà del progetto con voi di dunp, che sinceramente ci ha fatto molto piacere realizzare per aver di nuovo raggiunto la capitale e per essere riusciti ad esprimerci senza limiti, sono tanti i lavori che ci entusiasmano; dalle grafiche e i muri per DollyNoire, alla Lake of Giants, prima Graffiti Jam organizzata da noi nella nostra Valle Camonica con artisti del calibrò di MrWany, Mr.Blob, Korvo, Smake e molti altri. Parlando del 2017 abbiamo in serbo molte collaborazioni interessanti, di cui non possiamo ancora rivelarvi nulla. Possiamo solo citarvi alcuni nomi importanti che sono ancora DOLLY NOIRE, WARSTEINER e CLIPPER.

A chi, a cosa vi ispirate? Chi sono – se ve ne sono – i vostri “maestri”?
Ognuno di noi 3 si ispira in modo differente soprattutto in base della sua ricerca personale. Sicuramente rimanere all’avanguardia su quello che succede nel mondo in ambito artistico aiuta a farsi una propria ideologia a riguardo, ma le ispirazioni sono ovunque, basta saperle cogliere. Quindi per quanto riguarda questi maestri, sono molteplici e in continua evoluzione, partendo dai grandi maestri del passato fino ad arrivare agli artisti dei giorni nostri.

Siete un trio che si avvale di partner e collaboratori: a chi viene per primo l’idea creativa? Come avviene il processo creativo? Che regole vi date?
L’idea creativa riguardo ai progetti “Art of Sool” non nasce sempre e solo da un’unica testa, spesso l’idea migliore avviene in condivisione, quindi varia in base al progetto stesso. Questo è anche uno dei punti forti di noi 3. Come l’ idea, anche il processo creativo è in continua evoluzione, non ci sono delle vere e proprie regole, diciamo che ognuno di noi si prende la responsabilità e la riuscita dei vari progetti firmati A.O.S.

Come vi descrivereste in 3 aggettivi?
Ricercatori, psichedelici e affamati.

Cosa vi piace realizzare di un lavoro artistico e di cosa, invece, fareste volentieri a meno?
Il bello dei progetti artistici è che sono svariati, quindi difficilmente ci si annoia, sicuramente lo studio e la realizzazione di personaggi è la nostra competenza principale su muro, su tela, su carta o su qualsiasi superficie. Ma diciamo che c’è anche l’altro lato della medaglia, alcune volte capita di lavorare con l’incompetenza, a volte ritrovata anche nelle istituzioni, e di questo diciamo ne faremmo volentieri a meno.

Ci raccontate la prima cover realizzata per dunp…
Ci siamo ispirati alla casa, al freddo e a quello che ci circondava in quel periodo, abbiamo pensato ad una storia, una sorta di linea conduttrice che potesse funzionare  per una collaborazione sviluppata durante tutto l’arco dell’anno, quindi siamo partiti con l’inverno, colorandolo di azzurro e le sue tonalità, cercando di ritrarre una situazione fantastica composta da personaggi e font che possono essere interpretati da chiunque in qualsiasi modo.

 

 

 

 

 

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Published On: 15 Marzo 2017

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 11 minuti

È stata lanciata una nuova iniziativa dunp, ideata dal direttore creativo Roberta Flamini, con la finalità di trovare dei giovani artisti per illustrare le cover del dunp magazine e che ha visto il coinvolgimento di illustratori, designer, grafici, fotografi, videomaker. Questo per dare vita  ad una direzione artistica più ampia, aperta alla collaborazione, a nuove idee e nuovi progetti. I vincitori sono il gruppo Art of Sool. Li abbiamo intervistati per conoscerli meglio.

Art of Sool, raccontateci di voi, chi siete? Come avete cominciato, ma, soprattutto, perché?

Art of Sool nasce nel 2010 a Brescia, mentre Clod, Nicola e Mark erano in università e si son trovati insieme a vivere nello stesso appartamento. I 3 si conoscevano già da tempo per vie traverse, ma quell’appartamento ha permesso loro di approfondire i rapporti e capire che unendosi potevano creare un nuovo stile originale e riuscirea evolvere artisticamente fino a vivere di quello che producono. Il motivo è perché non volevamo andare a lavorare per nessun tipo di padrone e abbiamo capito che unendoci e appoggiandoci avremmo potuto portare avanti ciò che davvero ci entusiasmava e così facendo ognuno di noi è diventato un ingranaggio dell’orologio che insieme abbiamo chiamato “Art of Sool”.

Qualche lavoro dell’ultimo anno che vi ha particolarmente soddisfatto…

Aldilà del progetto con voi di dunp, che sinceramente ci ha fatto molto piacere realizzare per aver di nuovo raggiunto la capitale e per essere riusciti ad esprimerci senza limiti, sono tanti i lavori che ci entusiasmano; dalle grafiche e i muri per DollyNoire, alla Lake of Giants, prima Graffiti Jam organizzata da noi nella nostra Valle Camonica con artisti del calibrò di MrWany, Mr.Blob, Korvo, Smake e molti altri. Parlando del 2017 abbiamo in serbo molte collaborazioni interessanti, di cui non possiamo ancora rivelarvi nulla. Possiamo solo citarvi alcuni nomi importanti che sono ancora DOLLY NOIRE, WARSTEINER e CLIPPER.

A chi, a cosa vi ispirate? Chi sono – se ve ne sono – i vostri “maestri”?
Ognuno di noi 3 si ispira in modo differente soprattutto in base della sua ricerca personale. Sicuramente rimanere all’avanguardia su quello che succede nel mondo in ambito artistico aiuta a farsi una propria ideologia a riguardo, ma le ispirazioni sono ovunque, basta saperle cogliere. Quindi per quanto riguarda questi maestri, sono molteplici e in continua evoluzione, partendo dai grandi maestri del passato fino ad arrivare agli artisti dei giorni nostri.

Siete un trio che si avvale di partner e collaboratori: a chi viene per primo l’idea creativa? Come avviene il processo creativo? Che regole vi date?
L’idea creativa riguardo ai progetti “Art of Sool” non nasce sempre e solo da un’unica testa, spesso l’idea migliore avviene in condivisione, quindi varia in base al progetto stesso. Questo è anche uno dei punti forti di noi 3. Come l’ idea, anche il processo creativo è in continua evoluzione, non ci sono delle vere e proprie regole, diciamo che ognuno di noi si prende la responsabilità e la riuscita dei vari progetti firmati A.O.S.

Come vi descrivereste in 3 aggettivi?
Ricercatori, psichedelici e affamati.

Cosa vi piace realizzare di un lavoro artistico e di cosa, invece, fareste volentieri a meno?
Il bello dei progetti artistici è che sono svariati, quindi difficilmente ci si annoia, sicuramente lo studio e la realizzazione di personaggi è la nostra competenza principale su muro, su tela, su carta o su qualsiasi superficie. Ma diciamo che c’è anche l’altro lato della medaglia, alcune volte capita di lavorare con l’incompetenza, a volte ritrovata anche nelle istituzioni, e di questo diciamo ne faremmo volentieri a meno.

Ci raccontate la prima cover realizzata per dunp…
Ci siamo ispirati alla casa, al freddo e a quello che ci circondava in quel periodo, abbiamo pensato ad una storia, una sorta di linea conduttrice che potesse funzionare  per una collaborazione sviluppata durante tutto l’arco dell’anno, quindi siamo partiti con l’inverno, colorandolo di azzurro e le sue tonalità, cercando di ritrarre una situazione fantastica composta da personaggi e font che possono essere interpretati da chiunque in qualsiasi modo.

 

 

 

 

 

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