L’intervista a Darya Shojai Kaveh, finalista nella sezione “Pittura” alla prossima Biennale MArteLive

About the Author: Alessia

Published On: 11 Luglio 2019

Tempo stimato per la lettura: 2,8 minuti

Una nuova finalista alla prossima Biennale MArteLive ha raccontato le sue esperienze su ViviCreativo.

Darya Shojai Kaveh, nata nel 1995 a Roma, è un’artista italo-persiana. Dopo gli studi in Olanda, dove ha esposto in due mostre collettive (ACE EXPO e Show Room MAMA), torna in Italia e più precisamente a Venezia. Qui prosegue gli studi magistrali in Economia e Gestione delle Arti e Attività Culturali. A Roma espone in una mostra collettiva al Quirinetta per l’evento organizzato dal magazine San Pietrino. Ha partecipato a diverse mostre collettive tra il 2016 e il 2017: MAMA Showroom, WALLPAPER, Rotterdam, Olanda; Sanpietrino Magazine, U.R.B.E. II @ Quirinetta, Rome, Italia; ACE Expo, Body For Real, Rotterdam, Olanda. Attualmente vive e lavora a Roma.
Il progetto artistico che sta dietro alla realizzazione dei suoi quadri riprende la tradizione artistica dell’astrattismo e della volontà di ricreare, attraverso grandi tele, una visione ottica distorta del dipinto. Attraverso l’uso di un frattone, l’olio e l’acrilico vengono trascinati in diverse direzioni per ottenere un risultato, spesso differente dall’idea iniziale. Infatti, l’impossibilità di prevedere perfettamente l’aspetto dell’opera finale è ciò che rende il processo un’incognita e al tempo stesso una ricerca verso l’ideale immaginato, ma mai raggiunto. Il senso dell’opera non è idealizzato e non nasconde un secondo fine; piuttosto invita lo spettatore a guardare l’opera e assorbirne i colori, le chiazze e le spatolate che ne sono derivate, traendo dall’opera ciò che si vuole.

Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e quali sono le tue aspettative sulla finale?
L’esperienza con MArteLive è stata una sorpresa inaspettata, ho partecipato all’open call perché mi sembrava un’ottima opportunità per confrontarmi con altri artisti ed esporre il mio lavoro a un pubblico variegato.

Come si sta sviluppando la tua attività artistica? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Per ora mi sto dedicando a grandi tele astratte e alla sperimentazione di varie tecniche artistiche che possano esprimere la mia ricerca artistica al meglio. Tra i miei prossimi obiettivi vi sono delle residenze artistiche e partecipare ad altre open call, per acquisire più esperienze sul campo possibile.

Cosa significa per te la parola creatività?
Per me la parola creatività racchiude uno spettro di significati che ognuno interpreta a suo piacere. Nel mio caso credo che la creatività sia il prodotto di un equilibrio tra una ricerca materiale e visuale costante per materializzare le propria ricerca artistica.

Se non avessi fatto questo lavoro, cosa avresti voluto svolgere?
Oltre alla mia attività artistica ho avuto diverse esperienze in gallerie e case d’asta, sia in Italia che all’estero, quindi sempre inerenti all’arte.

Quale artista, non del tuo campo, del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
In realtà mi vengono in mente soltanto artisti del mio campo, come Gerhard Richter, Jon Rafman, Mark Rotchko ed Helen Frankentahler. Se dovessi pensare ad altri artisti non inerenti al mio campo, Maria Callas e Truman Capote.

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Published On: 11 Luglio 2019

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 8 minuti

Una nuova finalista alla prossima Biennale MArteLive ha raccontato le sue esperienze su ViviCreativo.

Darya Shojai Kaveh, nata nel 1995 a Roma, è un’artista italo-persiana. Dopo gli studi in Olanda, dove ha esposto in due mostre collettive (ACE EXPO e Show Room MAMA), torna in Italia e più precisamente a Venezia. Qui prosegue gli studi magistrali in Economia e Gestione delle Arti e Attività Culturali. A Roma espone in una mostra collettiva al Quirinetta per l’evento organizzato dal magazine San Pietrino. Ha partecipato a diverse mostre collettive tra il 2016 e il 2017: MAMA Showroom, WALLPAPER, Rotterdam, Olanda; Sanpietrino Magazine, U.R.B.E. II @ Quirinetta, Rome, Italia; ACE Expo, Body For Real, Rotterdam, Olanda. Attualmente vive e lavora a Roma.
Il progetto artistico che sta dietro alla realizzazione dei suoi quadri riprende la tradizione artistica dell’astrattismo e della volontà di ricreare, attraverso grandi tele, una visione ottica distorta del dipinto. Attraverso l’uso di un frattone, l’olio e l’acrilico vengono trascinati in diverse direzioni per ottenere un risultato, spesso differente dall’idea iniziale. Infatti, l’impossibilità di prevedere perfettamente l’aspetto dell’opera finale è ciò che rende il processo un’incognita e al tempo stesso una ricerca verso l’ideale immaginato, ma mai raggiunto. Il senso dell’opera non è idealizzato e non nasconde un secondo fine; piuttosto invita lo spettatore a guardare l’opera e assorbirne i colori, le chiazze e le spatolate che ne sono derivate, traendo dall’opera ciò che si vuole.

Ci racconti l’esperienza con MArteLive? Perché hai deciso di partecipare e quali sono le tue aspettative sulla finale?
L’esperienza con MArteLive è stata una sorpresa inaspettata, ho partecipato all’open call perché mi sembrava un’ottima opportunità per confrontarmi con altri artisti ed esporre il mio lavoro a un pubblico variegato.

Come si sta sviluppando la tua attività artistica? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Per ora mi sto dedicando a grandi tele astratte e alla sperimentazione di varie tecniche artistiche che possano esprimere la mia ricerca artistica al meglio. Tra i miei prossimi obiettivi vi sono delle residenze artistiche e partecipare ad altre open call, per acquisire più esperienze sul campo possibile.

Cosa significa per te la parola creatività?
Per me la parola creatività racchiude uno spettro di significati che ognuno interpreta a suo piacere. Nel mio caso credo che la creatività sia il prodotto di un equilibrio tra una ricerca materiale e visuale costante per materializzare le propria ricerca artistica.

Se non avessi fatto questo lavoro, cosa avresti voluto svolgere?
Oltre alla mia attività artistica ho avuto diverse esperienze in gallerie e case d’asta, sia in Italia che all’estero, quindi sempre inerenti all’arte.

Quale artista, non del tuo campo, del passato o del presente, è stato per te fonte di ammirazione e ispirazione?
In realtà mi vengono in mente soltanto artisti del mio campo, come Gerhard Richter, Jon Rafman, Mark Rotchko ed Helen Frankentahler. Se dovessi pensare ad altri artisti non inerenti al mio campo, Maria Callas e Truman Capote.

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