Domenico Velletri, artista: “Diffondere l’Arte significa non smarrire la curiosità verso il mondo”

About the Author: Alessia

Published On: 9 Febbraio 2019

Tempo stimato per la lettura: 5,4 minuti

Domenico Velletri è un artista a cui piace sperimentare l’Arte in tutte le sue forme. Professionalmente, un incontro su tutti è stato importante per lui: quello con l’Art Director della RCA Francesco Logoluso, che da subito ha apprezzato le sue opere, rimanendone affascinato. E che gli ha permesso di aprire la sua ultima mostra “5ENSES”.
Si è raccontato su ViviCreativo, svelando un desiderio: “Il mio sogno? Quello di disquisire di arte, seduto ad un bar con Salvador Dalì, René Magritte, Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Bruno Munari”.

“Sei un artista a 360° perché ti occupi di Pittura, Scultura, Illustrazione, Grafica, Istallazioni, Performance, Video Painting, realizzi bassorilievi, ritratti a matita a carboncino, olio, acquerello, aerografie di vario genere, etc etc, il tutto su diversi supporti…come ti piace definirti? Ce n’è qualcuna, fra queste discipline, che preferisci?
Mi piace definirmi TONDODOMI (Domenico a tutto tondo). Scherzi a parte, la verità e che per me creare è una necessità vitale, non posso farne a meno, e di conseguenza ogni supporto, che sia esso un foglio, una tela, un pezzo di marmo o un monitor, diviene il mezzo, il tramite, per comunicare un’emozione, la mia emozione. Ho un’indole curiosa e determinata per questo motivo studio e ricerco continuamente.
Amo l’arte in tutte le sue forme, è difficile sceglierne una, quello che posso dire è che l’arte dell’animazione l’ho amata sin da bambino e mi sta dando bellissime ed inaspettate soddisfazioni.

Cosa significa secondo te “essere un creativo”?
Per me essere un creativo significa OSSERVARE, STUDIARE, COMUNICARE. Sono elementi inscindibili che servono ad elaborare quello che la mia mente vuole trasformare in immagine

Antoine Albalat in una raccolta ha scritto: “Avere del talento significa capire che si può fare di meglio”. Sei d’accordo?
Sono d’accordo, il talento non basta. Si ottiene ancora di più con la conoscenza della storia dell’arte e dal confronto con altre realtà artistiche contemporanee.

Com’è il tuo rapporto con i social?
Non nascondo che inizialmente ero geloso della mia arte, e il fatto stesso che qualcuno sbirciasse dal “buco della serratura” non mi piaceva, poi ho capito che condividere la mia arte non sminuisce quello che faccio, anzi le aggiunge valore. Con i social è immediato il riscontro dei miei lavori. I social sono delle enormi vetrine virtuali che hanno permesso di far conoscere la mia attività ad un pubblico più esteso e variegato. Creando un rapporto diretto interagendo senza più mediazioni.

Il rapporto nei prossimi 3 anni tra Arte e social network, secondo una tua previsione…
Sarà sempre più stretto. E stato proprio il web a modificare il modo di intendere l’arte e della sua fruizione, perché grazie al digitale è possibile creare legami, creando un rapporto di scambio costruttivo, con istituzioni, musei e gli stessi artisti.

Gli incontri di lavoro che, almeno fino a questo momento, sono stati importanti per te.
Incontri e occasioni ne sono capitate parecchie, queste mi hanno portato a realizzare opere diffuse sul territorio italiano e non; solo per citarne alcune, una scultura a Roma e una a Napoli. Un lavoro in stop motion per la città di Cremona e per Amsterdam con il personaggio da me inventato ‘Cecilio’, oltre a diverse opere pubbliche e private. Per quanto riguarda questi ultimi anni non posso non citare l’incontro con l’attore Antonio Stornaiolo con il quale ho realizzato diversi lavori di animazione, tra cui una serie di cartoni animati, andati in onda su emittenti televisive. Un incontro durato troppo poco tempo, ma che mi ha profondamente segnato, è stato quello con l’Art Director della RCA Francesco Logoluso che da subito ha apprezzato le mie opere rimanendone affascinato, con il quale è nata una bella complicità. Mi ha lasciato una grande voglia di scoprire attraverso la sua esperienza artistica, il vero mondo della comunicazione dell’immagine. È venuto a mancare dopo pochi mesi che l’ho conosciuto, ma lasciandomi l’onore di aver aperto la mia ultima mostra “5ENSES”.
L’ultimissima occasione di lavoro è quella di far parte del progetto di un lungometraggio in uscita prossimamente nelle sale cinematografiche, nel quale ho realizzato due minuti di cartone animato.

Una tua opera alla quale sei particolarmente affezionato.
L’opera alla quale sono emotivamente affezionato è quella che ho creato il giorno del mio matrimonio, con gran sorpresa di mia moglie. Un dipinto realizzato con entrambe le mani senza l’ausilio di matite e pennelli, ma usando solo le dita contemporaneamente.

I tuoi “maestri” da una parte e le nuove tendenze dall’altra…chi segui? Quali caratteristiche ti interessa trovare in un autore o in un’opera d’arte, sia di un classico che di un emergente?
Questa è una domanda che mi piace perché non mi si chiede quale sia il mio artista preferito perché io amo l’arte in tutte le sue forme e sarebbe difficile sceglierne qualcuno. Diciamo così: mi piacerebbe disquisire di arte seduto ad un bar con Bacon, Dalì, Magritte, Van Gogh, Picasso, Munari e il regista di animazione Jan Švankmajer.
Alla parola maestro associo Leonardo e Michelangelo. Davanti alle loro opere ho provato e provo ogni volta cosa sia la sindrome di Stendhal.

Cosa, secondo te, si può fare per migliorare la diffusione dell’Arte e della creatività?
Educare al bello già dalla tenera età.
Per rispondere a questa domanda, non posso che citare un altro mio ‘maestro’, Bruno Munari: ‘’Conservare lo spirito dell’infanzia per tutta la vita e non smarrire la curiosità verso il mondo’’.
Per migliorare la diffusione dell’arte e della creatività mi piacerebbe vedere più atelier della creatività di Malaguzzi dove poter avere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, valorizzando la creatività.

Cosa farai domani – progetti per il futuro…
Prenderò un caffè con Francis, Salvador, René, Pablo, Vincent, Jan e Bruno. Parleremo del futuro dell’arte!

Twitter: Domenico Velletri
Instagram: @domenico.velletri.real
Facebook: Domenico Velletri artist
Linkedin: Domenico Velletri

 

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Published On: 9 Febbraio 2019

About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 16 minuti

Domenico Velletri è un artista a cui piace sperimentare l’Arte in tutte le sue forme. Professionalmente, un incontro su tutti è stato importante per lui: quello con l’Art Director della RCA Francesco Logoluso, che da subito ha apprezzato le sue opere, rimanendone affascinato. E che gli ha permesso di aprire la sua ultima mostra “5ENSES”.
Si è raccontato su ViviCreativo, svelando un desiderio: “Il mio sogno? Quello di disquisire di arte, seduto ad un bar con Salvador Dalì, René Magritte, Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Bruno Munari”.

“Sei un artista a 360° perché ti occupi di Pittura, Scultura, Illustrazione, Grafica, Istallazioni, Performance, Video Painting, realizzi bassorilievi, ritratti a matita a carboncino, olio, acquerello, aerografie di vario genere, etc etc, il tutto su diversi supporti…come ti piace definirti? Ce n’è qualcuna, fra queste discipline, che preferisci?
Mi piace definirmi TONDODOMI (Domenico a tutto tondo). Scherzi a parte, la verità e che per me creare è una necessità vitale, non posso farne a meno, e di conseguenza ogni supporto, che sia esso un foglio, una tela, un pezzo di marmo o un monitor, diviene il mezzo, il tramite, per comunicare un’emozione, la mia emozione. Ho un’indole curiosa e determinata per questo motivo studio e ricerco continuamente.
Amo l’arte in tutte le sue forme, è difficile sceglierne una, quello che posso dire è che l’arte dell’animazione l’ho amata sin da bambino e mi sta dando bellissime ed inaspettate soddisfazioni.

Cosa significa secondo te “essere un creativo”?
Per me essere un creativo significa OSSERVARE, STUDIARE, COMUNICARE. Sono elementi inscindibili che servono ad elaborare quello che la mia mente vuole trasformare in immagine

Antoine Albalat in una raccolta ha scritto: “Avere del talento significa capire che si può fare di meglio”. Sei d’accordo?
Sono d’accordo, il talento non basta. Si ottiene ancora di più con la conoscenza della storia dell’arte e dal confronto con altre realtà artistiche contemporanee.

Com’è il tuo rapporto con i social?
Non nascondo che inizialmente ero geloso della mia arte, e il fatto stesso che qualcuno sbirciasse dal “buco della serratura” non mi piaceva, poi ho capito che condividere la mia arte non sminuisce quello che faccio, anzi le aggiunge valore. Con i social è immediato il riscontro dei miei lavori. I social sono delle enormi vetrine virtuali che hanno permesso di far conoscere la mia attività ad un pubblico più esteso e variegato. Creando un rapporto diretto interagendo senza più mediazioni.

Il rapporto nei prossimi 3 anni tra Arte e social network, secondo una tua previsione…
Sarà sempre più stretto. E stato proprio il web a modificare il modo di intendere l’arte e della sua fruizione, perché grazie al digitale è possibile creare legami, creando un rapporto di scambio costruttivo, con istituzioni, musei e gli stessi artisti.

Gli incontri di lavoro che, almeno fino a questo momento, sono stati importanti per te.
Incontri e occasioni ne sono capitate parecchie, queste mi hanno portato a realizzare opere diffuse sul territorio italiano e non; solo per citarne alcune, una scultura a Roma e una a Napoli. Un lavoro in stop motion per la città di Cremona e per Amsterdam con il personaggio da me inventato ‘Cecilio’, oltre a diverse opere pubbliche e private. Per quanto riguarda questi ultimi anni non posso non citare l’incontro con l’attore Antonio Stornaiolo con il quale ho realizzato diversi lavori di animazione, tra cui una serie di cartoni animati, andati in onda su emittenti televisive. Un incontro durato troppo poco tempo, ma che mi ha profondamente segnato, è stato quello con l’Art Director della RCA Francesco Logoluso che da subito ha apprezzato le mie opere rimanendone affascinato, con il quale è nata una bella complicità. Mi ha lasciato una grande voglia di scoprire attraverso la sua esperienza artistica, il vero mondo della comunicazione dell’immagine. È venuto a mancare dopo pochi mesi che l’ho conosciuto, ma lasciandomi l’onore di aver aperto la mia ultima mostra “5ENSES”.
L’ultimissima occasione di lavoro è quella di far parte del progetto di un lungometraggio in uscita prossimamente nelle sale cinematografiche, nel quale ho realizzato due minuti di cartone animato.

Una tua opera alla quale sei particolarmente affezionato.
L’opera alla quale sono emotivamente affezionato è quella che ho creato il giorno del mio matrimonio, con gran sorpresa di mia moglie. Un dipinto realizzato con entrambe le mani senza l’ausilio di matite e pennelli, ma usando solo le dita contemporaneamente.

I tuoi “maestri” da una parte e le nuove tendenze dall’altra…chi segui? Quali caratteristiche ti interessa trovare in un autore o in un’opera d’arte, sia di un classico che di un emergente?
Questa è una domanda che mi piace perché non mi si chiede quale sia il mio artista preferito perché io amo l’arte in tutte le sue forme e sarebbe difficile sceglierne qualcuno. Diciamo così: mi piacerebbe disquisire di arte seduto ad un bar con Bacon, Dalì, Magritte, Van Gogh, Picasso, Munari e il regista di animazione Jan Švankmajer.
Alla parola maestro associo Leonardo e Michelangelo. Davanti alle loro opere ho provato e provo ogni volta cosa sia la sindrome di Stendhal.

Cosa, secondo te, si può fare per migliorare la diffusione dell’Arte e della creatività?
Educare al bello già dalla tenera età.
Per rispondere a questa domanda, non posso che citare un altro mio ‘maestro’, Bruno Munari: ‘’Conservare lo spirito dell’infanzia per tutta la vita e non smarrire la curiosità verso il mondo’’.
Per migliorare la diffusione dell’arte e della creatività mi piacerebbe vedere più atelier della creatività di Malaguzzi dove poter avere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, valorizzando la creatività.

Cosa farai domani – progetti per il futuro…
Prenderò un caffè con Francis, Salvador, René, Pablo, Vincent, Jan e Bruno. Parleremo del futuro dell’arte!

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