L’arte del grande stilista Yves Saint Laurent

About the Author: Redazione ViviCreativo

Published On: 1 Agosto 2017

Tempo stimato per la lettura: 3,7 minuti

81 anni fa, nel 1936, nasceva una grande figura che ha arricchito la storia della moda: lo stilista Yves Saint Laurent.

Il grande cotourier mostrò sin da subito il suo interesse per il mondo della moda tanto da iniziare sin da piccolo a dilettarsi con ago e filo.

L’inizio nel mondo della moda non poté che essere dei migliori per uno stilista emergente. A 18 anni si trasferì a Parigi dove, grazie al disegno di un abito nero dalla scollatura asimmetrica, si aggiudicò la vittoria nel concorso “Segretario Internazionale della Lana”. Il suo abito da cocktail venne poi realizzato da Givenchy.

A metà degli anni 50, entrò nella Maison di un altro grande nome del mondo della moda, a quel tempo già affermato: Dior. Lì, mostrò da subito il suo grande talento tanto da arrivare a sostituire il maestro Dior, morto improvvisamente a causa di un infarto.

Venne quindi messo davanti ad un’enorme responsabilità che seppe affrontare con grande carisma. Alla maison Dior vide la luce la sua prima collezione, la linea Trapezio, che ebbe un successo tanto grande quanto inaspettato per una figura ancora giovane ed emergente. Purtroppo, anche nelle favole più belle, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo: venne richiamato in patria per svolgere il servizio militare costringendolo a porre fine al suo idilliaco rapporto con la Maison Dior.

Fortunatamente, fu un imprevisto che non mise fine al suo percorso nel mondo della moda.

Il 1961 fu un anno importante per lo stilista e per tutta l’Haute Couture perché fu l’anno della fondazione della sua maison insieme al suo storico socio Pierre Bergè. In questi anni presentò anche la sua prima personale collezione che ebbe un grandissimo successo: riuscì a stupire tutti non solo per la modernità delle linee – minimal, stilizzate, semplici – ma anche per la rivoluzione che fece ai capi femminili.

Il 29 gennaio del 1962 fu la data ufficiale della sfilata della sua prima collezione.

La collezione gli consentì l’ingresso definitivo nel mondo della moda grazie al modo in cui curò l’aspetto della donna donandogli sicurezza, dinamicità e intraprendenza senza dimenticare mai l’eleganza. Da quel momento fu un susseguirsi di continui successi, segnati da una nota innovativa e rivoluzionaria per il mondo dell’Haute Couture. Non fu il primo ad attuare questa rivoluzione per le donne ma il suo stile inconfondibile, capace di trasformare tutto in arte, lo consacrò come icona della moda. Fu invece il primo a utilizzare tessuti in stile animalier e a far sfilare modelle di colore.

Yves Saint Laurent ebbe il merito di trasformare il modo di vestire della donna creando vere e proprie opere d’arte

Un altro anno importantissimo per la sua carriera fu il 1966, anno in cui uscì il suo capo per eccellenza che sancì la sua attenzione verso la donna: lo smoking femminile ispirato a Marlene Dietrich. Fu solo uno dei tanti capi ispirati alla moda maschile: seguiranno blazer, trench e tanti altri capi.

La grande cultura che aveva alle spalle e le sue origini – nacque ad Orano, nell’Algeria francese – influenzarono sempre il suo stile, donando un carattere in più alle sue collezioni.

Il suo amore per l’arte fu alla base di tante spettacolari creazioni tanto che sembrò riuscire a trasformare la stoffa in opere d’arte. Ne è un esempio la collezione Mondrian del 1965, la prima di questo genere, in cui Yves Saint Laurent traspose su stoffa le linee essenziali dello stile del pittore olandese creando una collezione capolavoro. In questa collezione grande protagonista fu anche il colore, usato in maniera divina e fedele alle vere riproduzioni artistiche del pittore. Dopo Mondrian, sarà la volta di tanti altri artisti a cui renderà omaggio con la sua opera stilistica, da Picasso a Matisse.

Riassumiamo la carriera di questo grande couturier con una delle sue frasi più belle che racchiude tutta la sua essenza:

“Il più bell’abito che può abbigliare una donna sono le braccia dell’uomo che ama. Ma, per chi non ha la possibilità di trovare questa felicità, io sono qui.”

 

 

 

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Tempo stimato per la lettura: 11 minuti

81 anni fa, nel 1936, nasceva una grande figura che ha arricchito la storia della moda: lo stilista Yves Saint Laurent.

Il grande cotourier mostrò sin da subito il suo interesse per il mondo della moda tanto da iniziare sin da piccolo a dilettarsi con ago e filo.

L’inizio nel mondo della moda non poté che essere dei migliori per uno stilista emergente. A 18 anni si trasferì a Parigi dove, grazie al disegno di un abito nero dalla scollatura asimmetrica, si aggiudicò la vittoria nel concorso “Segretario Internazionale della Lana”. Il suo abito da cocktail venne poi realizzato da Givenchy.

A metà degli anni 50, entrò nella Maison di un altro grande nome del mondo della moda, a quel tempo già affermato: Dior. Lì, mostrò da subito il suo grande talento tanto da arrivare a sostituire il maestro Dior, morto improvvisamente a causa di un infarto.

Venne quindi messo davanti ad un’enorme responsabilità che seppe affrontare con grande carisma. Alla maison Dior vide la luce la sua prima collezione, la linea Trapezio, che ebbe un successo tanto grande quanto inaspettato per una figura ancora giovane ed emergente. Purtroppo, anche nelle favole più belle, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo: venne richiamato in patria per svolgere il servizio militare costringendolo a porre fine al suo idilliaco rapporto con la Maison Dior.

Fortunatamente, fu un imprevisto che non mise fine al suo percorso nel mondo della moda.

Il 1961 fu un anno importante per lo stilista e per tutta l’Haute Couture perché fu l’anno della fondazione della sua maison insieme al suo storico socio Pierre Bergè. In questi anni presentò anche la sua prima personale collezione che ebbe un grandissimo successo: riuscì a stupire tutti non solo per la modernità delle linee – minimal, stilizzate, semplici – ma anche per la rivoluzione che fece ai capi femminili.

Il 29 gennaio del 1962 fu la data ufficiale della sfilata della sua prima collezione.

La collezione gli consentì l’ingresso definitivo nel mondo della moda grazie al modo in cui curò l’aspetto della donna donandogli sicurezza, dinamicità e intraprendenza senza dimenticare mai l’eleganza. Da quel momento fu un susseguirsi di continui successi, segnati da una nota innovativa e rivoluzionaria per il mondo dell’Haute Couture. Non fu il primo ad attuare questa rivoluzione per le donne ma il suo stile inconfondibile, capace di trasformare tutto in arte, lo consacrò come icona della moda. Fu invece il primo a utilizzare tessuti in stile animalier e a far sfilare modelle di colore.

Yves Saint Laurent ebbe il merito di trasformare il modo di vestire della donna creando vere e proprie opere d’arte

Un altro anno importantissimo per la sua carriera fu il 1966, anno in cui uscì il suo capo per eccellenza che sancì la sua attenzione verso la donna: lo smoking femminile ispirato a Marlene Dietrich. Fu solo uno dei tanti capi ispirati alla moda maschile: seguiranno blazer, trench e tanti altri capi.

La grande cultura che aveva alle spalle e le sue origini – nacque ad Orano, nell’Algeria francese – influenzarono sempre il suo stile, donando un carattere in più alle sue collezioni.

Il suo amore per l’arte fu alla base di tante spettacolari creazioni tanto che sembrò riuscire a trasformare la stoffa in opere d’arte. Ne è un esempio la collezione Mondrian del 1965, la prima di questo genere, in cui Yves Saint Laurent traspose su stoffa le linee essenziali dello stile del pittore olandese creando una collezione capolavoro. In questa collezione grande protagonista fu anche il colore, usato in maniera divina e fedele alle vere riproduzioni artistiche del pittore. Dopo Mondrian, sarà la volta di tanti altri artisti a cui renderà omaggio con la sua opera stilistica, da Picasso a Matisse.

Riassumiamo la carriera di questo grande couturier con una delle sue frasi più belle che racchiude tutta la sua essenza:

“Il più bell’abito che può abbigliare una donna sono le braccia dell’uomo che ama. Ma, per chi non ha la possibilità di trovare questa felicità, io sono qui.”

 

 

 

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