Viva Varda! celebra l’artista che non voleva mostrare ma dar voglia di vedere

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 10 Ottobre 2023

Tempo stimato per la lettura: 3,7 minuti

In 70 anni di carriera, Agnès Varda non ha mai smesso di muoversi e reinventarsi, guidata da un desiderio incessante per gli altri e per la sperimentazione. La Cinémathèque française a Parigi, presenta la mostra Viva Varda!, dall’11 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024.

Curata da Florence Tissot sotto la direzione artistica di Rosalie Varda, attraverso film, foto, installazioni, archivi e costumi, l’esposizione testimonia un lavoro personale polimorfico all’incrocio tra pittura, Nouvelle Vague, Black Panthers, il suo compagno Jacques Demy, teatro e i suoi amatissimi gatti. In programma una retrospettiva, dei concerti, delle concferenze e presentazioni. Nonché la possibilità su Netflix di (ri)vedere sei suoi grandi film, riuniti in una collezione speciale, disponibile dal 1° settembre.

Agnès Varda come non l’avete mai vista

Una mostra intima che si articola in cinque macro-sezioni: De-ci, de-là: Varda et les images; Cinécriture; Les 7 familles d’Agnès ; Curieuse du monde e Féministe, joyeuse et libre. Un percorso tra il cronologico e il tematico, che snodandosi rivela la grandezza della cineasta. Grazie agli archivi personali, la Cinémathèque française mostra le sfaccettature della regista, amare e segrete ma anche gioiose ed estremamente moderne. Un ritratto più analitico, che inizia dall’immagine, dai ritratti e autoritratti di Varda, che prima di diventare cineasta è stata fotografa, facendo proprio l’aspetto militante della fotografia umanista francese.

Giramondo e artista convinta, Varda ha creato un’opera famosa internazionale ma anche profondamente radicata nel suo tempo contrassegnata dal femminismo, dall’ecologia e dalla marginalità. Temi che rendono la sua opera è ancora oggi di grande attualità.

Le versioni di Agnès Varda

Fotografa, regista e artista visiva, Agnès Varda ha sviluppato un lavoro personale. Precorritrice della Nouvelle Vague, è una delle rare donne della sua generazione ad aver fatto carriera come regista. Profondamente ispirata e incuriosita dal mondo in evoluzione intorno a lei.

Il cinema di Agnès Varda è quindi uno e plurale. Accoglie l’altro nella sua differenza di cui la macchina da presa insegue ogni sfumatura e ogni variazione per scoprire sé stessa. La sua filmografia comprende più di quaranta cortometraggi e lungometraggi che navigano tra finzione e documentario – talvolta entrambi allo stesso tempo – tra cui gli essenziali Cléo de 5 à 7, Sans toi ni loi (Senza tetto né legge) e Les Glaneurs et la Glaneuse (La vita è un raccolto ).

La strada, la vita, il suo lavoro

La strada è una delle grandi protagoniste della sua filmografia. Dai commercianti di rue Daguerre, via nella quale ha vissuto per anni a Parigi, nel 14° arrondissement, a quelle delle manifestazioni di rivolta negli Stati Uniti contro la guerra in Vietnam e delle Pantere Nere, oppure della lotta femminista in Una canta, l’altra no. Senza dimenticare il già citato Senza tetto né legge e il vagabondare di una giovane ragazza, e il più recente Visages Villages realizzato con l’amico artista JR, un road movie di incontri nella campagna francese.

In un video presentato, la cineasta commenta le sue ispirazioni, la sua scrittura e le scelte cinematografiche, e l’irruzione talvolta tragica del corso della sua esistenza nella sua filmografia. La malattia di Jacques Demy la porta a girare il poetico Jacquot de Nantes.

L’eclettismo e la creatività di Agnès Varda

Dai suoi legami con la storia dell’arte alla sua dimensione sociale e politica, il catalogo della mostra Viva Varda! edito da La Martinière sfoglia quelli grandi temi dell’opera polimorfa di Agnès Varda (1928-2019). Nelle sue pagine sono riuniti dodici saggi inediti e una filmografia commentata da numerose personalità, solo per citarne alcune, come Jane Birkin, JR, Alice Rochwacher e Wim Wenders.

l libro è illustrato da circa 300 documenti (archivi, immagini cinematografiche, opere d’arte, fotografie, ecc.), tra cui molti film inediti, in gran parte provenienti dagli archivi personali di Agnès Varda conservati presso cinétamaris, una società di famiglia da lei creata, gestita da Rosalie Varda e Mathieu Demy.

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Published On: 10 Ottobre 2023

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 11 minuti

In 70 anni di carriera, Agnès Varda non ha mai smesso di muoversi e reinventarsi, guidata da un desiderio incessante per gli altri e per la sperimentazione. La Cinémathèque française a Parigi, presenta la mostra Viva Varda!, dall’11 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024.

Curata da Florence Tissot sotto la direzione artistica di Rosalie Varda, attraverso film, foto, installazioni, archivi e costumi, l’esposizione testimonia un lavoro personale polimorfico all’incrocio tra pittura, Nouvelle Vague, Black Panthers, il suo compagno Jacques Demy, teatro e i suoi amatissimi gatti. In programma una retrospettiva, dei concerti, delle concferenze e presentazioni. Nonché la possibilità su Netflix di (ri)vedere sei suoi grandi film, riuniti in una collezione speciale, disponibile dal 1° settembre.

Agnès Varda come non l’avete mai vista

Una mostra intima che si articola in cinque macro-sezioni: De-ci, de-là: Varda et les images; Cinécriture; Les 7 familles d’Agnès ; Curieuse du monde e Féministe, joyeuse et libre. Un percorso tra il cronologico e il tematico, che snodandosi rivela la grandezza della cineasta. Grazie agli archivi personali, la Cinémathèque française mostra le sfaccettature della regista, amare e segrete ma anche gioiose ed estremamente moderne. Un ritratto più analitico, che inizia dall’immagine, dai ritratti e autoritratti di Varda, che prima di diventare cineasta è stata fotografa, facendo proprio l’aspetto militante della fotografia umanista francese.

Giramondo e artista convinta, Varda ha creato un’opera famosa internazionale ma anche profondamente radicata nel suo tempo contrassegnata dal femminismo, dall’ecologia e dalla marginalità. Temi che rendono la sua opera è ancora oggi di grande attualità.

Le versioni di Agnès Varda

Fotografa, regista e artista visiva, Agnès Varda ha sviluppato un lavoro personale. Precorritrice della Nouvelle Vague, è una delle rare donne della sua generazione ad aver fatto carriera come regista. Profondamente ispirata e incuriosita dal mondo in evoluzione intorno a lei.

Il cinema di Agnès Varda è quindi uno e plurale. Accoglie l’altro nella sua differenza di cui la macchina da presa insegue ogni sfumatura e ogni variazione per scoprire sé stessa. La sua filmografia comprende più di quaranta cortometraggi e lungometraggi che navigano tra finzione e documentario – talvolta entrambi allo stesso tempo – tra cui gli essenziali Cléo de 5 à 7, Sans toi ni loi (Senza tetto né legge) e Les Glaneurs et la Glaneuse (La vita è un raccolto ).

La strada, la vita, il suo lavoro

La strada è una delle grandi protagoniste della sua filmografia. Dai commercianti di rue Daguerre, via nella quale ha vissuto per anni a Parigi, nel 14° arrondissement, a quelle delle manifestazioni di rivolta negli Stati Uniti contro la guerra in Vietnam e delle Pantere Nere, oppure della lotta femminista in Una canta, l’altra no. Senza dimenticare il già citato Senza tetto né legge e il vagabondare di una giovane ragazza, e il più recente Visages Villages realizzato con l’amico artista JR, un road movie di incontri nella campagna francese.

In un video presentato, la cineasta commenta le sue ispirazioni, la sua scrittura e le scelte cinematografiche, e l’irruzione talvolta tragica del corso della sua esistenza nella sua filmografia. La malattia di Jacques Demy la porta a girare il poetico Jacquot de Nantes.

L’eclettismo e la creatività di Agnès Varda

Dai suoi legami con la storia dell’arte alla sua dimensione sociale e politica, il catalogo della mostra Viva Varda! edito da La Martinière sfoglia quelli grandi temi dell’opera polimorfa di Agnès Varda (1928-2019). Nelle sue pagine sono riuniti dodici saggi inediti e una filmografia commentata da numerose personalità, solo per citarne alcune, come Jane Birkin, JR, Alice Rochwacher e Wim Wenders.

l libro è illustrato da circa 300 documenti (archivi, immagini cinematografiche, opere d’arte, fotografie, ecc.), tra cui molti film inediti, in gran parte provenienti dagli archivi personali di Agnès Varda conservati presso cinétamaris, una società di famiglia da lei creata, gestita da Rosalie Varda e Mathieu Demy.

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