Intervista a Francesco Lo Brutto, responsabile comunicazione MArteLive
Tempo stimato per la lettura: 6,1 minuti
Da bambino sognava di coltivare la terra, oggi Francesco Lo Brutto, siciliano, classe 1983, coltiva talenti all’interno di un laboratorio creativo unico come MArteLive. Lo abbiamo intervistato per voi.
Spiegaci cos’è MArteLive e come è cambiato nel tempo?
MArteLive è il primo festival multidisciplinare Italiano nato nel 2001 da un’idea di Peppe Casa in collaborazione con un gruppo di studenti universitari e dell’accademia delle belle arti. È il primo festival multidisciplinare perché da quel che ne sappiamo per la prima volta nel 2001 Peppe ebbe l’idea di mettere insieme in maniera “scientifica” tutte le forme di espressione artistica in un’unica location multisala con un format che all’epoca era assolutamente originale . Ancora oggi difficilmente si trovano delle applicazioni simili perché organizzare un evento con circa 150 artisti e 16 sezioni artistiche in contemporanea in un unico spazio senza creare il panico è qualcosa di estremamente complesso!
Mantenere il livello e la qualità alti per 15 anni poi è una grande sfida ed è anche per questo che negli anni abbiamo costruito una rete di progetti, eventi e contatti intorno al festival che abbiamo chiamato MArteLive System. In origine MArteLive, infatti, era un festival con 7 sezioni artistiche che si teneva al Classico Village, storico locale di Testaccio a Roma. Nel 2003 ci siamo trasferiti all’Alpheus (oggi Planet) e lì il format si è evoluto tantissimo con la crescita del numero degli artisti coinvolti e delle sezioni artistiche.
Tra il 2003 e il 2006 abbiamo iniziato a costruire una rete di locali su Roma e provincia all’interno dei quali organizzare una serie di eventi preparatori. Nel 2007 il progetto esplode a livello nazionale e allo stesso tempo nascono una serie di progetti paralleli che vedono protagonisti gli stessi artisti scoperti e selezionati negli anni. Dalla fase di scouting si è passati a quella di promozione e lancio degli stessi artisti e nel 2008 nasce anche MArteLabel, la nostra etichetta discografica. Negli ultimi anni all’attività costante di ricerca artistica e organizzazione di eventi si è affiancata quella più “commerciale” che ci porta oggi ad avere una vera e propria agenzia di spettacoli e di servizi a 360 gradi.
Una svolta epocale è stata sicuramente la BiennaleMArteLive . Dal 2014 infatti MArteLive è diventato un festival biennale che coinvolge tutta la città di Roma e il Lazio. Nel 2014, infatti, abbiamo organizzato una manifestazione lunga una settimana in 40 location e con circa 900 artisti e 350 spettacoli. È stata un’esperienza incredibile che ci ha aperto verso nuovi orizzonti sicuramente più europei.
Ci racconti la tua giornata tipo come Responsabile Comunicazione e Marketing? Cosa fai esattamente?
Ore 7.00 circa – la mia mano afferra il tablet… inizio a leggere le mail notturne del resto dello staff e rispondo a quelle più semplici.
Ore 7.30 circa – latte e biberon… continuo a rispondere alle mail un po’ più complicate.
Ore 8.15 circa – cambio pannolino al bimbo e mentre gli do il latte continuo a leggere le mail e faccio rassegna stampa!
Ore 9.00 circa – cambio pannolino!
Iniziano le prime telefonate, skypate, sms e mail più importanti… si va avanti così fino fino alle 15.00 circa con una breve pausa pranzo in cui spesso si ricontrolla qualche mail!Si va in ufficio per evitare il traffico… non avendo un PC davanti si sfrutta il tempo del tragitto per fare qualche telefonata e ascoltare nuove produzioni e nuovi dischi che ci vengono proposti! Si arriva in ufficio ed iniziano le riunioni e gli incontri.
Ore 20.30 si torna verso casa… nuovo giro di chiamate non solo lavorative ma anche ad amici e parenti. A casa cerco di staccare e godermi la famiglia… ma ogni tanto qualche emergenza o arretrato mi costringe a lavorare e allora aspetto la mezzanotte… cambio ultimo pannolino e biberon/coccola della buona notte. Ho scoperto che fare il papà è un secondo lavoro e bisogna essere precisi e puntuali sennò il capo (mia moglie) si arrabbia !!
Di tutti gli artisti e i creativi che hai visto passare per il festival, a chi sei più legato?
Domanda insidiosa e difficile… andando a ritroso penso il cantautore falegname, Nicolàs Aldo Parente. Una bella collaborazione.
Tra le tantissime discipline che presentate c’è anche l’arte circense, da cosa deriva una scelta simile?
L’arte circense è senza dubbio una delle più importanti per la riuscita del format di MArteLive ed è una delle più spettacolari.
Magari non puoi dirlo, ma vogliamo provocarti, tra le sezioni artistiche del festival qual è la tua preferita?
Grazie a MArteLabel lavoro tanto con la musica. Sono entrato nel 2005 come “aggiusta cuscini e accendi incensi” nella sezione letteratura. Ma la mia sezione preferita è la pittura dal vivo, mi emoziona entrare in una sala con 10/15 pittori che dipingono dal vivo, musica di sottofondo, luci soffuse, migliaia di sfumature di colore e l’odore di pittura fresca e birra!
Vincitori Biennale MArteLive 2015
Perché “spettacolo totale”? Non risulta caotico e dispersivo per lo spettatore?
È un meraviglioso caos creativo in cui circa 150 artisti distribuiti nelle 16 sezioni artistiche che lo compongono si esibiscono quasi in contemporanea dando vita ad uno spettacolo unico e suggestivo in cui il pubblico letteralmente si perde. Io la vedo cosi! Lo spettatore deve perdersi o se proprio ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa può scegliere una sezione artistica e una sala e rimanere li…
Molti sostengono che Roma non sia una città sensibile all’arte e alla creatività, come invece è Milano o Bologna, qual è la tua opinione in merito?
Io penso che Roma sia la metafora dell’Italia da questo punto di vista. Un territorio con un potenziale enorme dal punto di vista creativo e culturale sfruttato al 20 % del proprio potenziale. Un’evento come il nostro dimostra che non è vero… il problema non risiede solo nel pubblico poco sensibile. Sono le amministrazioni ma anche le aziende che non sono sensibili all’arte e alla creatività.
C’è un aspetto del tuo lavoro che proprio non sopporti e che ti ha fatto dire “dovevo fare altro”? A proposito, avresti fatto altro?
Sono un mancato agronomo… quello che non sopporto è il poco contatto con la terra! In futuro non escludo di mollare tutto e ricominciare a raccogliere cipolle e pomodori!
Sei siciliano, non hai mai pensato di tornare giù e di fare qualcosa di altrettanto creativo, adesso sembra esserci un nuovo fermento tra le generazioni più giovani?
Ho sempre pensato di tornare, consapevole che non sarebbe successo mai. Quando vai via e ti costruisci una vita altrove mantieni le tue radici come un punto di riferimento ma è veramente difficile ricominciare da capo. Non lo escludo, per adesso mi limito a lavorare da qui per organizzare qualcosa di bello in Sicilia con chi è rimasto!
Cosa sognavi di fare da bambino?
Lavorare la terra come mio nonno.
Hai una canzone o una frase che ti rappresenta?
“Dai diamanti non nasce niente… dal letame nascono i fior”
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Intervista a Francesco Lo Brutto, responsabile comunicazione MArteLive
Tempo stimato per la lettura: 18 minuti
Da bambino sognava di coltivare la terra, oggi Francesco Lo Brutto, siciliano, classe 1983, coltiva talenti all’interno di un laboratorio creativo unico come MArteLive. Lo abbiamo intervistato per voi.
Spiegaci cos’è MArteLive e come è cambiato nel tempo?
MArteLive è il primo festival multidisciplinare Italiano nato nel 2001 da un’idea di Peppe Casa in collaborazione con un gruppo di studenti universitari e dell’accademia delle belle arti. È il primo festival multidisciplinare perché da quel che ne sappiamo per la prima volta nel 2001 Peppe ebbe l’idea di mettere insieme in maniera “scientifica” tutte le forme di espressione artistica in un’unica location multisala con un format che all’epoca era assolutamente originale . Ancora oggi difficilmente si trovano delle applicazioni simili perché organizzare un evento con circa 150 artisti e 16 sezioni artistiche in contemporanea in un unico spazio senza creare il panico è qualcosa di estremamente complesso!
Mantenere il livello e la qualità alti per 15 anni poi è una grande sfida ed è anche per questo che negli anni abbiamo costruito una rete di progetti, eventi e contatti intorno al festival che abbiamo chiamato MArteLive System. In origine MArteLive, infatti, era un festival con 7 sezioni artistiche che si teneva al Classico Village, storico locale di Testaccio a Roma. Nel 2003 ci siamo trasferiti all’Alpheus (oggi Planet) e lì il format si è evoluto tantissimo con la crescita del numero degli artisti coinvolti e delle sezioni artistiche.
Tra il 2003 e il 2006 abbiamo iniziato a costruire una rete di locali su Roma e provincia all’interno dei quali organizzare una serie di eventi preparatori. Nel 2007 il progetto esplode a livello nazionale e allo stesso tempo nascono una serie di progetti paralleli che vedono protagonisti gli stessi artisti scoperti e selezionati negli anni. Dalla fase di scouting si è passati a quella di promozione e lancio degli stessi artisti e nel 2008 nasce anche MArteLabel, la nostra etichetta discografica. Negli ultimi anni all’attività costante di ricerca artistica e organizzazione di eventi si è affiancata quella più “commerciale” che ci porta oggi ad avere una vera e propria agenzia di spettacoli e di servizi a 360 gradi.
Una svolta epocale è stata sicuramente la BiennaleMArteLive . Dal 2014 infatti MArteLive è diventato un festival biennale che coinvolge tutta la città di Roma e il Lazio. Nel 2014, infatti, abbiamo organizzato una manifestazione lunga una settimana in 40 location e con circa 900 artisti e 350 spettacoli. È stata un’esperienza incredibile che ci ha aperto verso nuovi orizzonti sicuramente più europei.
Ci racconti la tua giornata tipo come Responsabile Comunicazione e Marketing? Cosa fai esattamente?
Ore 7.00 circa – la mia mano afferra il tablet… inizio a leggere le mail notturne del resto dello staff e rispondo a quelle più semplici.
Ore 7.30 circa – latte e biberon… continuo a rispondere alle mail un po’ più complicate.
Ore 8.15 circa – cambio pannolino al bimbo e mentre gli do il latte continuo a leggere le mail e faccio rassegna stampa!
Ore 9.00 circa – cambio pannolino!
Iniziano le prime telefonate, skypate, sms e mail più importanti… si va avanti così fino fino alle 15.00 circa con una breve pausa pranzo in cui spesso si ricontrolla qualche mail!Si va in ufficio per evitare il traffico… non avendo un PC davanti si sfrutta il tempo del tragitto per fare qualche telefonata e ascoltare nuove produzioni e nuovi dischi che ci vengono proposti! Si arriva in ufficio ed iniziano le riunioni e gli incontri.
Ore 20.30 si torna verso casa… nuovo giro di chiamate non solo lavorative ma anche ad amici e parenti. A casa cerco di staccare e godermi la famiglia… ma ogni tanto qualche emergenza o arretrato mi costringe a lavorare e allora aspetto la mezzanotte… cambio ultimo pannolino e biberon/coccola della buona notte. Ho scoperto che fare il papà è un secondo lavoro e bisogna essere precisi e puntuali sennò il capo (mia moglie) si arrabbia !!
Di tutti gli artisti e i creativi che hai visto passare per il festival, a chi sei più legato?
Domanda insidiosa e difficile… andando a ritroso penso il cantautore falegname, Nicolàs Aldo Parente. Una bella collaborazione.
Tra le tantissime discipline che presentate c’è anche l’arte circense, da cosa deriva una scelta simile?
L’arte circense è senza dubbio una delle più importanti per la riuscita del format di MArteLive ed è una delle più spettacolari.
Magari non puoi dirlo, ma vogliamo provocarti, tra le sezioni artistiche del festival qual è la tua preferita?
Grazie a MArteLabel lavoro tanto con la musica. Sono entrato nel 2005 come “aggiusta cuscini e accendi incensi” nella sezione letteratura. Ma la mia sezione preferita è la pittura dal vivo, mi emoziona entrare in una sala con 10/15 pittori che dipingono dal vivo, musica di sottofondo, luci soffuse, migliaia di sfumature di colore e l’odore di pittura fresca e birra!
Vincitori Biennale MArteLive 2015
Perché “spettacolo totale”? Non risulta caotico e dispersivo per lo spettatore?
È un meraviglioso caos creativo in cui circa 150 artisti distribuiti nelle 16 sezioni artistiche che lo compongono si esibiscono quasi in contemporanea dando vita ad uno spettacolo unico e suggestivo in cui il pubblico letteralmente si perde. Io la vedo cosi! Lo spettatore deve perdersi o se proprio ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa può scegliere una sezione artistica e una sala e rimanere li…
Molti sostengono che Roma non sia una città sensibile all’arte e alla creatività, come invece è Milano o Bologna, qual è la tua opinione in merito?
Io penso che Roma sia la metafora dell’Italia da questo punto di vista. Un territorio con un potenziale enorme dal punto di vista creativo e culturale sfruttato al 20 % del proprio potenziale. Un’evento come il nostro dimostra che non è vero… il problema non risiede solo nel pubblico poco sensibile. Sono le amministrazioni ma anche le aziende che non sono sensibili all’arte e alla creatività.
C’è un aspetto del tuo lavoro che proprio non sopporti e che ti ha fatto dire “dovevo fare altro”? A proposito, avresti fatto altro?
Sono un mancato agronomo… quello che non sopporto è il poco contatto con la terra! In futuro non escludo di mollare tutto e ricominciare a raccogliere cipolle e pomodori!
Sei siciliano, non hai mai pensato di tornare giù e di fare qualcosa di altrettanto creativo, adesso sembra esserci un nuovo fermento tra le generazioni più giovani?
Ho sempre pensato di tornare, consapevole che non sarebbe successo mai. Quando vai via e ti costruisci una vita altrove mantieni le tue radici come un punto di riferimento ma è veramente difficile ricominciare da capo. Non lo escludo, per adesso mi limito a lavorare da qui per organizzare qualcosa di bello in Sicilia con chi è rimasto!
Cosa sognavi di fare da bambino?
Lavorare la terra come mio nonno.
Hai una canzone o una frase che ti rappresenta?
“Dai diamanti non nasce niente… dal letame nascono i fior”
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